
Pier Paolo Pasolini, 100 anni fa nasceva uno degli intellettuali più scomodi d'Italia
Nato a Bologna il 5 marzo 1922 e cresciuto in Friuli-Venezia Giulia, passò gran parte della sua vita adulta a Roma. Personaggio controverso, fu poeta, scrittore, giornalista e anche regista. Venne ucciso la notte tra l'1 e il 2 novembre 1975 sulla spiaggia dell'Idroscalo di Ostia, in circostanze mai del tutto chiarite

Nasceva a Bologna 100 anni fa, il 5 marzo 1922, Pier Paolo Pasolini, uno dei più grandi intellettuali italiani del Dopoguerra. Scrittore di poesie e romanzi, regista e opinionista, fu trovato morto all’Idroscalo di Ostia, il 2 novembre 1975. Un omicidio brutale: venne picchiato e travolto dalla sua stessa auto sulla spiaggia. Nonostante i processi, la verità sulla sua morte ha sempre lasciato aperte congetture e ipotesi sui reali esecutori e mandanti
Pasolini e il calcio in un docufilm e in un libro
Negli anni '40 Pasolini visse a Casarsa, in Friuli, con la madre e il fratello (partigiano morto nell'Eccido di Porzus), ma nel 1950 andò a Roma per sfuggire allo scandalo provocato dalla pubblica denuncia di "corruzione di minori" legata alla sua omosessualità e la sua professione di insegnante

Poeta e scrittore, fu autore di molte raccolte di versi (riunite poi sotto il titolo "Bestemmia"), tra le quali vanno ricordate "La meglio gioventù", "Le ceneri di Gramsci" e "Trasumanar e organizzar". Ha scritto romanzi come "Ragazzi di vita", "Una vita violenta" e "Il sogno di una cosa", testi teatrali, da "Porcile" a "Affabulazione" ed è stato anche regista di film

Tra i titoli della sua carriera da regista ci sono "Accattone", "Mamma Roma", "Uccellacci e uccellini", "Medea", "Teorema", "Il Vangelo secondo Matteo", "Salò o le 120 giornate di Sodoma"

Nel 1950 partecipò al premio di poesia dialettale Cattolica vincendo il secondo premio, di 50mila lire, con "Il testamento di Coran" (poi compreso ne "La meglio Gioventù"). Riuscirà a vincere un premio anche i due anni successivi (premio Sette Stelle di Sinalunga e Le Quattro arti di Napoli)

Pasolini divenne un personaggio pubblico, spesso sulle prime pagine dei rotocalchi per gli scandali dei suoi vari processi per "oscenità" o "apologia di reato". Gli innumerevoli scritti critici, teorici, civili sulle arti e sulla società, l'hanno trasformato dopo la morte in una presenza costante del dibattito culturale non solo italiano

All'inizio degli anni Cinquanta arriva il primo contratto editoriale per una "Antologia della poesia dialettale del Novecento" che uscirà nel dicembre del '52 con una recensione di Eugenio Montale

"Ragazzi di vita", uno dei suoi romanzi più celebri, esce nel 1955 ma il tema scabroso che trattava, quello della prostituzione omosessuale maschile, gli causa accuse di oscenità
Nel 1957 esce "Le ceneri di Gramsci", undici poemetti scritti tra il 1951 e il 1956

Nel dicembre del 1958 termina "Una vita violenta", altro suo celebre romanzo

Nel marzo del 1968 esce il romanzo "Teorema", che sarà trasformato successivamente in un film presentato alla Mostra del cinema di Venezia il 4 settembre

Nel 1972 cominciò a collaborare con il settimanale Tempo, mentre l'anno successivo passò al Corriere della Sera per cui scrisse di politica e costume. Questi articoli saranno raccolti nel volume "Scritti corsari"

Nella notte tra l'1 e il 2 novembre 1975 Pasolini fu ucciso: venne prima picchiato e poi travolto dalla sua stessa auto sulla spiaggia dell'Idroscalo di Ostia, dove il corpo fu ritrovato il giorno successivo

Dell'omicidio fu incolpato l'allora diciassettenne Pino Pelosi, che confessò di aver picchiato Pasolini e di averlo poi investito

Trent'anni dopo la sua deposizione, Pelosi ha ritrattato le dichiarazioni, spiegando di non essere stato l'esecutore materiale dell'omicidio, commesso da altre tre persone. Nel 2015 le nuove indagini sono state archiviate