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Halloween, che cos'è e cosa significa l'usanza del "trick or treat"

Lifestyle
©Fotogramma

È la frase che tanti bambini in tutto il mondo ripetono la notte del 31 ottobre, rivolta a padroni di casa che ogni anno si trovano fuori dalla porta giovani ospiti in costumi spaventosi che reclamano dolci. Ma cosa significa esattamente?

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“Trick or treat?” è la frase che tanti bambini in tutto il mondo ripetono la notte di Halloween, sulle soglie delle case dove cercano di ottenere dolci nella serata più spaventosa dell'anno. A essere precisi, la traduzione di “trick or treat” non è “dolcetto o scherzetto”, bensì “scherzetto o dolcetto”. Infatti in inglese “trick” significa scherzetto, mentre “treat” indica il piccolo premio che si vuole ricevere in cambio, ovvero un dolcetto.

Il significato

L’usanza vuole che i bambini bussino di casa in casa presentandosi mascherati e pretendendo dolci. “Trick or treat?”, dicono poi in inglese, mentre in Italiano diventa "dolcetto o scherzetto?". L’opzione “trick”, lo scherzetto, consiste in una piccola vendetta per chi intendesse sottrarsi al dono di un dolcetto, “treat”. Queste stesse parole ricorrono anche in una filastrocca che viene insegnata ai bambini inglesi: "Trick or treat, smell my feet, give me something good to eat". Che tradotta letteralmente starebbe a significare: "Dolcetto o scherzetto, annusa i miei piedi, dammi qualcosa di buono da mangiare".

Night shot of illuminated pumpkins in front of a house

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Tipiche zucche intagliate di Halloween - ©Fotogramma

Un'usanza medioevale

Questa usanza di girare di porta in porta alla ricerca di dolci risalirebbe a una tradizione medioevale. Infatti, proprio in occasione della festività di Ognissanti, il primo novembre, i poveri bussavano alle porte delle case chiedendo cibo in elemosina in cambio di preghiere per i loro morti il giorno della Commemorazione dei defunti, il 2 novembre. Una pratica diffusa in Irlanda e in Gran Bretagna, con qualche episodio simile anche in Italia. Di questa usanza parla infatti anche Shakespeare nella commedia “I due gentiluomini di Verona” del 1593, quando Speed accusa il suo maestro di «lagnarsi come un mendicante a Hallowmas [Halloween]».

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