Fino al 22 febbraio 2026 il Salone principale torna a essere uno spazio scenico ospitando “Olimpichetto. Il ritorno di un ambasciatore”
La Basilica Palladiana di Vicenza torna teatro e riporta in scena il capolavoro che ha portato il capoluogo berico nel mondo. Sino al 22 febbraio 2026 il Salone principale torna a essere uno spazio scenico ospitando “Olimpichetto. Il ritorno di un ambasciatore”, progetto espositivo ideato e promosso dal Comune con la co-organizzazione di Intesa Sanpaolo e curato da Musei Civici, Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza e Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio.
Ricostruite le scene del Teatro Olimpico
Al centro della mostra, inaugurata venerdì 19 dicembre dal sindaco Giacomo Possamai, la ricostruzione delle scene e delle prospettive del Teatro Olimpico realizzata a Vicenza nel 1948 per portare in tournée nel mondo l'Edipo Re di Sofocle, nello storico allestimento del regista Guido Salvini. Olimpichetto è una riproduzione in legno, tela e gesso della "frons scena" e delle vie di Tebe del Teatro Olimpico, pensata fin dall'inizio per essere smontata, trasportata e rimontata. La grande opera, costruita negli anni Quaranta per portare il teatro vicentino nel mondo, viene proposta con una riproduzione in scala quasi reale della scenografia del Teatro Olimpico.
A Vicenza dopo un lungo viaggio
Il ritorno a Vicenza, molto atteso, avviene dopo che la macchina scenica in legno, tela e stucco, pensata per essere smontata e viaggiare, ha toccato i principali teatri internazionali, da Londra a Parigi, da Berlino a Buenos Aires, diventando un vero ambasciatore della cultura internazionale. L'inaugurazione è stata preceduta dall'esibizione sul palco di Olimpichetto, di Marco Pelle, coreografo del New York Theatre Ballet, che sarà ripetuta domenica 21 dicembre.