Albert Quarky, la prima volta di Alberto Angela su Topolino

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Il divulgatore viene paperizzato da Sergio Badino (testi) e Giampaolo Soldati (disegni) per un viaggio nel passato alla scoperta dei segreti di Topokli Tepe. L'intervista agli autori

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Di padre in figlio. Dopo Piero Angela, anche Alberto arriva su Topolino in versione paperizzata. Nel numero 3655 del magazine a fumetti, disponibile da mercoledì 10 dicembre in edicola, fumetteria e su Panini.it con la copertina disegnata da Alessandro Perina, Albert Quarky affianca Topolino, Pippo in un viaggio nel passato grazie alla macchina del tempo del Professor Zapotec, alla ricerca della soluzione dell’enigma di Topokli Tepe, ispirata al sito archeologico di Göbekli Tepe. Sergio Badino (testi) e Giampaolo Soldati (disegni) sono gli autori di questa storia. Li abbiamo intervistati.

La prima pagina di "Topolino e l’enigma di Topokli Tepe" prima storia che vede Alberto Angela paperizzato nel ruolo di Albert Quarky
La prima pagina di "Topolino e l’enigma di Topokli Tepe" prima storia che vede Alberto Angela paperizzato nel ruolo di Albert Quarky

Come è nata l'idea di una storia con protagonista Alberto Angela?
Sergio Badino:
Ho pensato che a lui sarebbe piaciuto comparire sul settimanale Topolino, dato che anche suo papà Piero era comparso più volte. E poi sono amico di Massimo Polidoro, che era stato topizzato in una mia storia disegnata da Andrea Maggieri. Visto che collaborano, ho pensato che il passo successivo potesse essere quello di far apparire anche Alberto Angela.

 

Come avete lavorato all'aspetto grafico della versione paperizzata e da dove nasce il nome Albert Quarky?
Giampaolo Soldati:
La paperizzazione del personaggio è stata piuttosto travagliata: riuscire a rendere papero una persona reale non è semplice, bisogna tener presente qual è il linguaggio Disney, un linguaggio comico che ha delle precise direttive grafiche, e trasferire in questo contesto un volto, un viso reale. Bisogna essere simpatici, disneyiani, senza che il personaggio perda di riconoscibilità. Il lavoro è proceduto a fasi: prima ho impostato a livello generale l'immagine per come più o meno la vedevo io e pian piano sono sceso nel dettaglio, a volte rifacendo le cose da capo, a volte essendo contento anche del primo tentativo. Un po’ alla volta sono riuscito ad arrivare a un risultato che spero sia apprezzabile e buono. Nel complesso è stata una bella esperienza, perché tutte le cose comunque un po' sofferte danno soddisfazione.
Sergio Badino: Il nome, Albert Quarky, è stato una scelta obbligata perché Piero Angela su Topolino era diventato Peter Quarky e, anche se nella nostra storia non c'è nessun riferimento diretto a Peter, era naturale che il figlio Alberto ne ereditasse il cognome, così come essendo Peter Quarky un papero, anche Albert doveva essere un papero.

Una tavola di "Topolino e l’enigma di Topokli Tepe" prima storia che vede Alberto Angela paperizzato nel ruolo di Albert Quarky
Una tavola di "Topolino e l’enigma di Topokli Tepe" prima storia che vede Alberto Angela paperizzato nel ruolo di Albert Quarky

Vi siete confrontati direttamente con Alberto Angela?
Sergio Badino:
No. Gli abbiamo naturalmente chiesto se gli interessasse l'idea di comparire su Topolino e la cosa gli è piaciuta subito. A quel punto, da sceneggiatore, ho semplicemente pensato a un tipo di storia che secondo me avrebbe potuto piacergli interpretare, e mi è venuto in mente un viaggio nel tempo immaginando che una persona come lui, che ha esplorato il passato sempre restando nel presente, avrebbe potuto desiderare andare davvero nel passato.

 

La prima sequenza è una chiara citazione di un noto film d'avventura, impossibile da non riconoscere. Chi ha avuto l'idea e come è stata disegnarla?
Sergio Badino:
L'idea è nata pensando a come introdurre il lettore dentro la storia in modo dinamico e allo stesso tempo introducesse il personaggio di Albert Quarky, così il pensiero è andato immediatamente al più famoso degli archeologi del cinema. Tra l'altro, Alberto Angela ha anche incontrato Harrison Ford e il loro incontro era andato in tv, quindi è una specie di cerchio che si chiude.
Giampaolo Soldati: Per me è stato divertentissimo e stimolante cominciare la storia in maniera così decisa e tra virgolette violenta, nel senso che succedono cose in cui il personaggio rischia anche di essere un po' sopraffatto da trappole e minacce varie. Certamente ci sono nella mia memoria immagini rimaste ben scolpite. Non mi ricordo la prima volta che vidi Indiana Jones al cinema, quindi non è stato poi soltanto un far riaffiorare certi ricordi. Ho lavorato anche di esperienza e di mestiere, cercando di valorizzare al massimo la sceneggiatura che mi veniva proposta. Si tratta in realtà di una scena piuttosto breve ma molto intensa, in cui bisogna coinvolgere subito il lettore, in modo da introdurlo nella storia, una partenza forte che ha dato anche a me la carica per poi proseguire in questa storia molto lunga e articolata in due tempi.

Una tavola di "Topolino e l’enigma di Topokli Tepe" prima storia che vede Alberto Angela paperizzato nel ruolo di Albert Quarky
Una tavola di "Topolino e l’enigma di Topokli Tepe" prima storia che vede Alberto Angela paperizzato nel ruolo di Albert Quarky

Come mai avete scelto come sito archeologico di Göbekli Tepe, e che poi è diventato Topokli Tepe?
Sergio Badino: La scelta è stata condizionata da due fattori. In primis cercavo un simbolo archeologico che non fosse ancora stato utilizzato. Su Topolino abbiamo visto tante volte l'isola di Pasqua, le piramidi, Atlantide, i luoghi più classici della fanta archeologia. Göbekli Tepe, che è una scoperta archeologica relativamente recente, non si era mai vista. L'altra ragione è che si tratta di una mia piccola fissazione da appassionato di archeologia: è stato il primo tempio della storia, almeno stando alle scoperte attuali, il momento in cui, per la prima volta, l'uomo ha provato a organizzare in una struttura un suo credo religioso, o forse un modo per rappresentare quello che vedeva nello spazio. Non ci sono ancora certezze sulla funzione del sito, ma sicuramente rappresenta il primo tentativo dell’essere umano di dare una risposta articolata a tutta una serie di domande: da dove veniamo? Chi siamo? Che cosa succede quando ci ammaliamo? Perché piove o perché vediamo i fulmini? Perché ci sono gli incendi? E tutto questo prima ancora che scoprisse come allevare il bestiame o come coltivare le piante di cui nutrirsi, quindi la necessità spirituale narrativa per l'essere umano è venuta prima di quella alimentare, organizzata. E questo mi è sembrato un ottimo spunto narrativo.
Giampaolo Soldati: Io da disegnatore ho dovuto chiaramente documentarmi perché il sito doveva essere comunque riproposto in maniera piuttosto fedele. Ho cercato di anche lì trasferire un qualcosa di reale in un contesto disneyano, così come ho fatto per il personaggio di Albert Quarky, mantenendo un fondo di realtà visibile perché il lettore potesse riconoscere immediatamente il posto e nello stesso tempo vivere l'avventura Disney liberamente.

Una tavola di "Topolino e l’enigma di Topokli Tepe" prima storia che vede Alberto Angela paperizzato nel ruolo di Albert Quarky
Una tavola di "Topolino e l’enigma di Topokli Tepe" prima storia che vede Alberto Angela paperizzato nel ruolo di Albert Quarky

Se anche voi poteste viaggiare nel tempo, in quale epoca andreste?
Giampaolo Soldati:
È una domanda difficile perché è affascinante il passato, dai dinosauri ad arrivare pian piano verso la nostra epoca, passando per gli antichi romani e quant'altro. A me ha affascinato sempre il periodo medievale e rinascimentale, quindi un bel viaggio nell’Italia nel 1300 1400 potrebbe essere molto stimolante sia dal punto artistico che paesaggistico.
Sergio Badino: Sì, è una domanda in effetti difficile. Forse nel secolo scorso, negli anni ’30 e ‘40, per provare a vivere qualche avventura alla Indiana Jones? Magari sì, sarebbe divertente.

La copertina di Topolino 3655 disegnata da Alessandro Perina
La copertina di Topolino 3655 disegnata da Alessandro Perina

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