Festival di Angoulême 2026 dedicato ai fumetti annullato: comunicato degli organizzatori
LifestyleProblemi economici da parte degli enti pubblici ma anche polemiche sulla gestione privata da parte di 9e Art+ la società che organizza il Festival Internazionale del Fumetto di Angoulême. Sta di fatto che una delle più prestigiose manifestazioni internazionali dedicate al fumetto, che si svolge dal 1974 in Francia, non si farà a gennaio del 2026. La decisione è stata presa dopo il boicottaggio del festival da parte di 400 fumettisti provenienti da tutto il mondo
Salta il Festival di Angoulême edizione 2026. Una delle più grandi e prestigiose manifestazioni dedicate al fumetto in Europa e nel mondo, che si tiene ogni anno ad Angoulême in Francia dal 1974, non si farà. “ E’ stato annullato” fa sapere la società organizzatrice 9e Art+. “Il festival non può materialmente svolgersi in condizioni appropriate” si legge nel comunicato pubblicato dal giornale Charente Libre. La responsabilità viene attribuita ai finanziatori pubblici che hanno annunciato la sospensione dei contributi economici necessari per la realizzazione dell’evento. Ma già prima dell’intervento degli enti pubblici, editori e autori avevano espresso forti dubbi sulla possibilità di tenere la 53ª edizione del festival, prevista dal 29 gennaio al 1° febbraio 2026.
Boicottaggio di 400 fumettisti al festival
Ad inizio 2025 un’inchiesta del quotidiano L’Humanité aveva portato alla luce accuse pesanti nei confronti di 9e Art+, parlando di irregolarità amministrative e del licenziamento di una dipendente dopo una presunta violenza sessuale subita durante l’edizione 2024. Per questo più di 400 fumettisti avevano annunciato il boicottaggio del festival, mentre i principali enti pubblici finanziatori avevano chiesto un cambio di direzione. La situazione si è ulteriormente aggravata quando l’associazione proprietaria del festival, dopo avere indetto un nuovo bando per la gestione della manifestazione, ha confermato 9e Art+ alla guida fino al 2036, scatenando polemiche da parte di tutti gli addetti ai lavori. Nel frattempo le istituzioni pubbliche puntano invece a costruire un nuovo modello organizzativo già dal prossimo anno.