A Roma la mostra che celebra 70 anni di arte di Mario Ceroli

È nato nel 1938 in provincia di Chieti, Mario Ceroli ed è la prima volta che la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma ospita una sua monografica. Curata da Cesare Biasini Selvaggi e dalla Direttrice della Gnamc Maria Cristina Mazzantini, la mostra – visitabile fino a gennaio – indaga 70 anni di carriera di questo artista versatile, che predilige la Scultura, soprattutto di legno, ma che si è spesso cimentato anche con le installazioni ambientali. Il legno, in Ceroli non è mai rifinito o decorato: resta grezzo, materico, come se custodisse la memoria del tempo e della natura: un artista dell’Arte povera e un poeta della materia. In esposizione si incontrano lavori storici, tra gli altri: La Cina del 1966; Primavera del 1968, La battaglia del 1978; accanto a questi, ci sono opere meno note o mai viste prima, come Le chiacchiere del 1989 o La tela di Penelope del 1992. Il miglior modo per visitare la mostra in corso a Roma è quello di inoltrarsi, di confondersi, per così dire, tra le sculture, come se si stesse visitando una quinta teatrale. Non a caso Ceroli ha lavorato per il teatro. Celebre la collaborazione con Luca Ronconi, per il quale creò una scenografia mobile e labirintica, un allestimento fondamentale dell’Orlando Furioso del 1969, che lo legittimò nel panorama teatrale italiano. Non meno fruttuoso fu l’incontro professionale con Beppe Menegatti e Carla Fracci, con Franco Zeffirelli, con Maurizio Scaparro. Mario Ceroli ha creato scenografie teatrali come spazi da abitare, architetture vive ed è stato persino costumista. Nella mostra alla GNAMC il visitatore diventa parte delle sue creazioni, mentre ne è anche spettatore. Cesare Biasini Selvaggi, curatore della mostra Perché si intitola Ceroli totale? Ceroli totale è una retrospettiva dedicata ai 70 anni di attività ininterrotta di Mario Ceroli, uno dei più grandi artisti viventi. Si intitola Ceroli totale, perché Mario Ceroli è il grande scultore che dà forma allo spazio, ma anche perché ogni sua mostra è un’opera d’Arte totale in sé e per sé. Chi verrà alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, a Roma, incontrerà opere che vanno interpretate come tanti personaggi su un palcoscenico, ciascuno recita la sua parte, interagisce ogni opera con l’altra, ma anche proprio con voi, con il pubblico. In alcune sale il pubblico è letteralmente risucchiato all’interno di alcune installazioni, come il Progetto per la Pace e in altre, invece, è totalmente respinto. Insomma, una vera e propria mostra immersiva, resa possibile anche grazie a Banca Ifis, che ha avuto il meritorio impegno di acquisire una parte importante della produzione di questo artista, di alcuni suoi capolavori e la stessa casa-studio dell’artista, che diventerà una casa-museo e sarà anche factory, dove Ceroli continuerà a vivere. Sarà aperta ai giovani talenti, che potranno così vedere il maestro all’opera e lavorare al suo fianco. Maria Cristina Mazzantini, direttrice GNAMC e curatrice della mostra Perché una mostra proprio qui, alla GNAMC di Roma? La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea conserva in collezione tre importanti lavori di Mario Ceroli e tra l’altro l’artista vinse qui, nel 1960, il premio per la giovane Scultura. Quindi, in qualche modo, la Galleria lo lanciò nel mondo dell’Arte e per questo torna con questa retrospettiva, che ripercorre le tappe più importanti della sua carriera, consacrandolo tra i protagonisti sulla scena artistica italiana e, soprattutto, della Scultura italiana, a partire dal Secondo Dopoguerra. Chi è Mario Ceroli? Ceroli ha attraversato l’Arte Pop, è appartenuto alla Scuola di Piazza del Popolo, ha aderito all’Arte Povera. Poi, ha sviluppato un linguaggio personalissimo e davvero ha creato grandi capolavori, di Arte anche pubblica, ha creato spazi sacri, che, quindi, lo rendono fogura importante della Storia dell’Arte. Di che mostra si tratta? Abbiamo voluto che Ceroli fosse l’Artista dell’anno, quindi, il protagonista di questo appuntamento che la Galleria ha voluto creare con gli artisti, affinché possano farsi conoscere dal grande pubblico, interagire con gli studenti delle accademie, gli studiosi, i ricercatori; non soltanto per spiegare meglio la propria Arte, ma anche per raccontare la propria storia. Mario Ceroli ha lavorato anche con le scenografie, nel teatro, è stato davvero un personaggio versatile, con moltissime esperienze da raccontare. Quindi, sono in calendario una serie di incontri, di appuntamenti, in cui il pubblico potrà ascoltarlo e interagire direttamente con lui. Ernesto Fürstenberg Fassio, Presidente di Banca Ifis Come è coinvolta, Banca Ifis, in questo progetto? Banca Ifis ha realizzato la volontà dell’artista, di Mario Ceroli, che è un’icona della Storia dell’Arte Contemporanea, ma anche Moderna, tutelando la sua collezione e creando un percorso che parte con questa mostra, per arrivare al Museo Ceroli che inaugureremo fra qualche mese. Banca Ifis promuove l’Arte e promuove la Cultura, lo fa stimolando un dibattito culturale con i più grandi artisti e oggi, con Mario Ceroli, vogliamo proprio dimostrare questa nostra vicinanza all’Arte e alla Cultura italiane. Mario Ceroli, artista Maestro, condivida un suo pensiero sulla mostra. È da perdere la testa ! Che dirle? Che è una grande gioia! Finalmente, sono riusciti a fare la mia mostra. Sono diventato ormai vecchio, ho quasi 90 anni; ci sono voluti novant’anni prima di fare una mostra qui, alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma. Comunque, sono molto contento e spero che vi piaccia. Grazie! .

Cosa vedere:

Come vederlo:

Online con Sky:

A Roma la mostra che celebra 70 anni di arte di Mario Ceroli

Sabrina Rappoli