Introduzione
Bologna è la città più smart d’Italia 2025: ha superato Milano, che scende al 39esimo posto. È quanto emerge dal City Vision Score 2025, l’indice curato da Blum e Prokalos che misura su una scala da 10 a 100 il grado di “intelligenza” dei 7.896 Comuni italiani. I risultati sono stati presentati durante gli Stati generali delle città intelligenti, che si sono svolti il 20 e 21 ottobre a Padova, con la partecipazione di oltre mille amministratori, rappresentanti del mondo dell’impresa, della ricerca e dell’innovazione. L’indagine conferma la spinta del Nordest e la vitalità del Centro, con una presenza sempre più diversificata tra i primi cento Comuni. Persistono i divari territoriali, ma emergono nuovi poli di innovazione anche nei centri minori. Ecco nel dettaglio la classifica.
Quello che devi sapere
Il Nordest al vertice: la top 15 della classifica generale
Dalla classifica generale emerge una netta prevalenza del Nordest, che occupa tutte le prime quindici posizioni. Dopo Bologna seguono Villa Lagarina (TN), Imola (BO), Spormaggiore (TN), Carpi (MO), Badia (BZ), Andalo (TN), Bagno di Romagna (FC), Stenico (TN), Castel San Pietro Terme (BO), Castel Guelfo di Bologna (BO), Mordano (BO), Lavis (TN), Tione di Trento (TN), Bressanone (BZ). Il sorpasso di Bologna su Milano (che conta comunque sul terzo posto tra i Comuni capoluogo), racconta una competizione sempre più orientata agli esiti: la città emiliana primeggia perché tiene insieme smart economy e mobilità sostenibile, con governance della domanda, integrazione modale e servizi affidabili. Lo Score premia la coerenza tra progettazione e risultati percepiti dai cittadini.
Continua il divario Nord-Sud
Anche nel 2025 il City Vision Score evidenzia un netto divario tra Nord e Sud. La differenza non riguarda solo i punteggi, ma deriva da un insieme di fattori come infrastrutture più sviluppate, continuità negli investimenti e maggiore efficienza amministrativa nelle regioni settentrionali. All’interno di questo quadro, però, emergono realtà virtuose anche nei territori più periferici e in piccoli Comuni, dove reti tra amministrazioni, servizi di prossimità e filiere locali trasformano l’innovazione in risultati misurabili. Un esempio arriva dalla Sardegna, che nella classifica dei migliori borghi del Sud occupa tutte le prime 4 posizioni con Masullas (OR), Siligo (SS), Fordongianus (OR) e Villaurbana (OR).
La crescita del Centro Italia
La principale novità del 2025 riguarda il rafforzamento del Centro Italia, che raddoppia la presenza nella parte alta della classifica: i Comuni nelle prime 200 posizioni passano infatti da 10 a 23. Toscana e Marche trainano la ripresa, con Bagno a Ripoli (FI) al 16esimo posto e Visso (MC) al 90esimo, e si confermano le Regioni più virtuose della macroarea. Si modifica anche il cosiddetto “effetto trascinamento” dei grandi poli urbani: il raggio medio d’influenza scende da 50 a 40 chilometri e si rafforzano i progetti intercomunali, l’interoperabilità dei dati e i servizi di rete. La maggiore varietà geografica nella parte alta della classifica – con 9 regioni e 24 province rappresentate tra le prime 100 posizioni – mostra come i modelli di sviluppo “smart” si stiano adattando sempre più ai contesti locali: contano l’aderenza alle vocazioni territoriali e l’integrazione tra tecnologie e servizi di prossimità.
Le città capoluogo più smart: la top 10
Tra i capoluoghi il Nord mantiene la leadership. La top ten è guidata da Bologna, seguita da Trento e Milano; quindi Ferrara e Firenze, poi Treviso, Parma, Pordenone, Padova e Monza a chiudere la decina. In totale sono rappresentate 6 regioni, il doppio rispetto all’anno precedente (Emilia-Romagna, Trentino-Alto Adige, Lombardia, Toscana, Veneto e Friuli-Venezia Giulia) a testimonianza di una leadership prevalentemente nordorientale, con contributi significativi lombardi e toscani. Nessun capoluogo del Sud rientra tra i primi cinquanta. L’Aquila, Teramo e Cagliari si posizionano tra la 53esima e la 68esima posizione.
La top 3 dei borghi: Comuni con meno di 2mila abitanti
Tra i borghi sotto i 2mila abitanti svettano i territori alpini e appenninici: in cima al Nord svetta la provincia di Trento con Spormaggiore, Andalo e Stenico; al Centro guidano Toscana e Marche, mentre nel Sud e nelle Isole la Sardegna si impone con Masullas davanti a Siligo, Fordongianus e Villaurbana, con l’abruzzese Serramonacesca a chiudere la cinquina.
La top 3 dei piccoli Comuni
Nei piccoli Comuni tra 2mila e 50mila abitanti, il Nord Italia conferma la propria leadership con Villa Lagarina e Badia, seguite da Bagno di Romagna e da un gruppo di località lombarde guidato da Caponago. Nel Centro la Toscana occupa le prime sei posizioni con Bagno a Ripoli e Chianciano Terme in evidenza. Nel Mezzogiorno la Puglia piazza tre Comuni nella top five, mentre il primo spetta all’Abruzzo con Montorio al Vomano. La Sardegna entra in top ten con Abbasanta e Oristano.
La top 3 delle città medio-piccole
Tra le città di dimensioni medie, tra 50mila e 100mila abitanti, ancora una volta il Nord domina con Rovigo davanti a Rho, Pordenone, Sanremo e Gallarate. Al Centro prevalgono Ardea, Civitavecchia, Velletri, Siena e Tivoli. Nel Sud e nelle Isole guidano Mazara del Vallo, Cava de’ Tirreni, Acireale, Teramo e Portici.
La top 3 delle città medio-grandi
Tra le città oltre 100mila abitanti Bologna è prima e precede Trento, Milano, Ferrara e Parma. Nel Centro guidano Firenze e Prato con Roma in risalita e Perugia in top five. Nelle Isole e nel Sud la classifica conferma Cagliari al vertice e include Sassari, Pescara, Bari e Salerno.
Smart Living: le città che si distinguono
La categoria Smart Living, che misura la densità abitativa, il costo e la qualità della vita, la salute e l’accesso ai servizi essenziali, evidenzia un vantaggio per i centri più piccoli. Le realtà a misura d’uomo, con costi più contenuti, servizi vicini e forte coesione sociale, ottengono i punteggi migliori. In Umbria emergono Scheggino, Valtopina e Cerreto di Spoleto; nel Nordovest brilla Brescia tra le grandi; nel Nordest i capoluoghi pagano il costo della vita pur disponendo di servizi evoluti; nelle Isole la Sardegna presidia la parte alta, con la provincia di Oristano in evidenza, mentre la Sicilia recupera tra i centri maggiori con Ragusa, Caltanissetta e Trapani.
City Vision: “Trasformazione sempre più capillare”
“Il quadro che emerge da questa edizione - ha riferito Domenico Lanzilotta, direttore di City Vision - racconta una trasformazione che si fa sempre più capillare. Le città non competono solo sulla quantità di tecnologia adottata, ma sulla capacità di tradurre l’innovazione in qualità della vita, inclusione e sostenibilità. È un segnale importante: l’intelligenza urbana non è un traguardo, ma un processo collettivo che richiede metodo, continuità e collaborazione tra istituzioni, imprese e cittadini. In questo scenario, anche i piccoli Comuni stanno dimostrando che è possibile attivare percorsi virtuosi, sfruttando reti, alleanze e progettualità condivise”. “La crescita del Centro, il restringimento delle distanze tra territori simili e la maggiore diversificazione nella parte alta della classifica - ha aggiunto Michele Pianetta, founding partner di Prokalos - ci dicono che la smartness sta evolvendo verso una dimensione più matura e concreta. Non basta più dichiarare strategie: contano la capacità amministrativa, la governance dei dati, la partecipazione delle comunità”.
Come funziona il City Vision Score
L’indagine si basa su 30 indicatori distribuiti in 6 dimensioni: smart governance, smart economy, smart environment, smart living, smart mobility e smart people, con dati normalizzati da fonti istituzionali. Il rapporto propone letture per macro aree geografiche (Nord, Centro, Sud e Isole), per classi dimensionali, un focus dedicato ai capoluoghi e un approfondimento sulla dimensione Smart Living, dedicato alla valutazione del grado di benessere dei contesti urbani.