Evolutio, la mostra sul progresso dell’Italia attraverso le grandi infrastrutture

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Stefania Trapani

Stefania Trapani

Il 7 ottobre presso il Museo dell’Ara Pacis di Roma si inaugura “Evolutio. Building the future for the last 120 years”, la mostra che rimarrà aperta fino al 9 novembre e che racconterà come le infrastrutture realizzate in oltre un secolo di storia abbiano dato il loro contributo allo sviluppo dell’Italia e al cambiamento degli stili di vita degli italiani.

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Ideata e organizzata da Webuild, azienda leader nel mondo per la realizzazione di grandi opere la mostra “Evolutio. Building the future for the last 120 years”,  è un percorso immersivo che accompagna il visitatore per scoprire come negli ultimi 120 anni di storia autostrade, ponti, tunnel, dighe, metropolitane abbiamo cambiato la vita degli italiani e la società stessa, accorciando le distanze economiche tra nord e sud e favorendo lo sviluppo del nostro paese. Si parte il 7 ottobre presso il Museo dell’Ara Pacis di Roma: la mostra che rimarrà aperta fino al 9 novembre.

Come sarebbe l’Italia senza le grandi opere? O meglio quali sono le opere che hanno fatto dell’Italia una delle più grandi potenze industrializzate del mondo?

Senza l’Autostrada del Sole, i tunnel, le gallerie; senza la diga di Ridracoli, che assicura acqua potabile per oltre un milione di persone servendo 50 comuni della Romagna oltre che delle Marche; o ancora senza l’alta velocità ferroviaria, che dal Pendolino al Frecciarossa ha messo in movimento decine di milioni di italiani il nostro sarebbe un paese orfano del suo boom economico, di quella spinta propulsiva che dalla radice agricola ereditata dalla prima e dalla seconda guerra mondiale ne ha accelerato la corsa sui binari della storia fino a condurlo tra le prime nazioni più potenti del mondo. Tutte queste infrastrutture con tutti gli uomini e le donne che hanno lavorato per idearle e realizzarle hanno contribuito alla modernizzazione del nostro paese.   

"Con Evolutio – spiega Pietro Salini, amministratore delegato di Webuild – abbiamo voluto restituire la memoria di un secolo di trasformazioni, mostrare come strade, dighe, ferrovie, porti e aeroporti abbiano cambiato la vita delle persone e continuino a farlo oggi. È il nostro contributo a una riflessione collettiva: ricordare da dove veniamo, per capire meglio dove vogliamo andare".

Metropolitana di Riyad Orange Line, Arabia Saudita, 2025

La mostra in sale tematiche

La mostra è un viaggio nella storia con video e installazioni immersive che accompagnano il visitatore nel passato, dagli anni ’30 ad oggi, all’interno dei cantieri dove sono state realizzate le opere iconiche che tutti conoscono. Alle installazioni sono accompagnate oltre 100 immagini storiche e contemporanee delle infrastrutture che hanno segnato lo sviluppo del Paese, oltre a testimonianze d’epoca e attuali dei protagonisti delle grandi opere, operai, tecnici e ingegneri che hanno contribuito alla loro costruzione.

Seguendo il percorso espositivo si compie così un viaggio che va dallo sviluppo del sistema energetico e idrico degli anni Trenta e Quaranta del secolo scorso, passa per la rivoluzione dei trasporti degli anni Cinquanta, la costruzione delle prime linee metropolitane, delle autostrade, fino allo sviluppo dei grandi centri urbani. È un percorso che non ha fine perché alle opere del passato seguono – in un flusso continuo – quelle del presente e del futuro: il Terzo Valico dei Giovi (l’alta velocità che collegherà Genova a Milano), la nuova diga foranea di Genova, il Tunnel di Base del Brennero (il tunnel ferroviario più lungo del mondo), la linea C della metropolitana di Roma, l’alta velocità che collegherà Napoli a Bari, fino al Ponte sullo Stretto di Messina, che Webuild è pronta a costruire alla guida del consorzio Eurolink.

Metropolitana di Milano M1, Lombardia, 1964

La mostra fisica all'Ara Pacis e il museo digitale

Evolutio racconta questo viaggio nell’ambito di un’iniziativa culturale che non si esaurisce nella mostra ma diventa permanente grazie al lancio del Museo Digitale che avverrà in concomitanza con l’inaugurazione del 7 ottobre.

Si tratta di uno dei primi esempi al mondo di un museo digitale delle infrastrutture, un sito che raccoglie testimonianze, video e foto inediti, insieme a materiali d’archivio unici come quelli firmati dal fotografo Guglielmo Chiolini o dal regista Ermanno Olmi.

All’interno del sito Evolutio è inoltre possibile consultare oltre 400 schede delle 3.700 opere costruite da Webuild, e dalle imprese confluite in essa, dall’inizio del XX secolo a oggi, accedere a un’area multimedia con oltre 10mila foto e a un’area edutainment dedicata ai giovani tra i 15 e i 25 anni.

Le opere impossibili

Chiude il viaggio digitale la sala museale “Non si farà mai” che ricostruisce la storia di tutte quelle opere – divenute poi iconiche – che non si sarebbero dovute costruire per l’opposizione di alcuni “disfattisti”. Non solo in Italia ma anche all’estero a dimostrazione del fatto che anche il nostro saper fare è oggetto a esportazione.

Dal Golden Gate di San Francisco all’Opera House di Sydney fino all’Autostrada del Sole italiana, i resoconti delle critiche che accompagnarono quei progetti suonano come un monito per il presente e per il futuro, e spiegano in che modo un’opera come il Ponte sullo Stretto di Messina possa davvero diventare un’occasione di riscatto nazionale.

Linea Ferroviaria AC Palermo – Catania – Messina, Sicilia, in corso

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