Palermo punta sulla botanica immersiva per raccontare clima e futuro

La storia millenaria delle piante, il loro rapporto con l’uomo, il ruolo nella sopravvivenza del pianeta. Narrati attraverso immagini e suoni, con linguaggio e strumenti adatti agli esperti come ai neofiti, agli adulti e ai bambini e che conducono i presenti in un viaggio affascinante, dall'origine della vita sulla Terra fino alle sfide cruciali della attuale crisi climatica. Si chiama “Il pianeta delle piante” la nuova installazione museale permanente che racconta la biodiversità in un luogo che della biodiversità è il regno, l’Orto botanico di Palermo, con le sue 6.000 specie raccolte in 230 anni, tra esemplari unici al mondo e altri a rischio estinzione che qui sopravvivono grazie ad un microclima ideale. La storica Sala Tineo diventa così uno spazio immersivo dove il mondo vegetale si racconta attraverso linguaggi contemporanei. Attraverso proiezioni, erbari digitali e contenuti audiovisivi multimediali e interattivi sono le piante stesse a narrare la loro storia, dalla comparsa dei primi organismi fotosintetici alla nascita dei giardini botanici, dalle intuizioni degli scienziati e studiosi più visionari come Teofrasto, Linneo, von Humboldt e Darwin fino al ruolo centrale che ricoprono oggi per la sopravvivenza del pianeta e come bio-indicatori dei livelli di inquinamento nell’ambiente urbano. L'obiettivo è unire scienza, tecnologia e narrazione per far riscoprire le piante come autentiche protagoniste della vita sul nostro pianeta e sensibilizzare sull'importanza della biodiversità nelle sfide alla crisi climatica. Un percorso che rientra in un più ampio progetto di partenariato pubblico-privato tra UniPa e CoopCulture per la valorizzazione dell’Orto e finanziato, nel 2022, con 2 milioni di euro del PNRR e sostenuto dall’Unione europea NextGenerationEU. Un’opera pensata e realizzata con Odd Agency che nella nuova Sala Tineo accoglie i visitatori in un ambiente immersivo con otto schermi retroproiettati che danno vita a una narrazione continua. Al centro della sala due grandi pareti interattive: la prima accompagna alla scoperta della fotosintesi, rivelando come l’ossigeno, essenziale per l’uomo, sia in realtà lo “scarto” del metabolismo vegetale; la seconda invita a riflettere sul rapporto tra natura e città, mostrando come, paradossalmente, le api trovino negli spazi urbani un rifugio più sicuro rispetto alle campagne, dove pesticidi e diserbanti ne minacciano la sopravvivenza. La tecnologia diventa un ponte per accedere a un patrimonio prezioso, solitamente inaccessibile. Il celebre volume del Rinascimento “I Commentarii di Pietro Andrea Mattioli”, custodito dall’Università di Palermo e non facilmente consultabile per ragioni conservative, è stato digitalizzato e reso sfogliabile virtualmente. Allo stesso modo, quindici essiccata dell’erbario storico dell’Orto Botanico sono state trasformate in supporti in plexiglass trasparente che, inseriti in un dispositivo, attivano contenuti multimediali e visualizzazioni interattive. In questo modo quello che era chiuso e riservato diventa condiviso, senza perdere il fascino della sua materialità. Al centro della sala un documentario dà voce a una pianta che “parla” agli esseri umani, spiegando i principi fondamentali del mondo vegetale e ricordando quanto l’uomo sia solo una piccola parte di un ecosistema molto più ampio. Tutte le installazioni sono realizzate in italiano e inglese, a conferma della vocazione internazionale del progetto. La sala ospita inoltre il carré che Hermès-Paris ha dedicato all’Orto Botanico di Palermo, accompagnato da un’installazione interattiva che ne racconta i dettagli botanici e artistici e lo fa diventare un inedito percorso museale. Manfredi Leone, vice presidente del sistema Museale di ateneo dell’Università di Palermo mi fa da guida, e mi illustra il percorso, a partire dalle schede tecniche interattive che spiegano le specie vegetali in doppia lingua, italiano e inglese. “L’Erbario” - dice Leone - “è fondamentale per la classificazione delle specie del nostro patrimonio botanico ed è un modo per avvicinare lo spettatore e per far comprendere anche ai bambini la complessità del mondo della botanica. Tutto l’allestimento è dedicato al pianeta delle piante. Attraverso i video che scorrono sulle pareti, trasformate in giganteschi schermi, si raccontano l’evoluzione del pianeta, i temi della crisi climatica e l’importanza delle piante nella vita quotidiana”. “Con questo progetto – dice il rettore dell’Università di Palermo, Massimo Midiri – l’Orto Botanico diventa un luogo di conoscenza accessibile e condivisa, capace di unire tradizione scientifica e linguaggi contemporanei. Il Pianeta delle Piante è un’esperienza che emoziona ed educa, restituendo la consapevolezza che la vita sul pianeta dipende dall’equilibrio con il mondo vegetale. Parliamo di botanica ma in realtà apriamo il grande tema della biodiversità e in questo Palermo ha un ruolo centrale in Italia. Vogliamo coinvolgere in questo progetto studiosi ma anche bambini, siamo convinti che il tema della sostenibilità ambientale deve partire dai più piccoli che devono conoscere l’importanza del rispetto per l’ambiente e crediamo che questo approccio semplice e immediato possa contribuire a creare e diffondere quella cultura generale in cui si spera che gli adulti di domani si impegnino per preservare l’ambiente”. «Abbiamo voluto creare uno spazio – dice il presidente di UniPa Heritage, Michelangelo Gruttadauria - che non fosse un museo tradizionale, ma un laboratorio vivo di idee e suggestioni, dove analogico e digitale dialogano in maniera naturale. La Sala Tineo è un invito a guardare le piante con occhi nuovi, scoprendone la forza narrativa, estetica e scientifica». “Abbiamo voluto segnare un cambio di passo rispetto al passato“ dice Paolo Inglese, ordinario di coltivazioni arboree all’Università di Palermo, delegato del Rettore alla valorizzazione dei beni culturali di Unipa e, a suo tempo, ideatore del progetto. “Il nostro obiettivo è comunicare in modo semplice cosa rappresenta il mondo vegetale, far sapere che il 95% della materia organica del pianeta è vegetale. Una operazione importante perché finora qui potevamo leggere i nomi di migliaia di piante che poi avremmo dimenticato, perché è come pretendere di capire una città leggendo i nomi sui citofoni. Con questo progetto invece attiviamo un sistema di comunicazioni che consentano al pubblico di fare una visita consapevole e di uscire dall’Orto Botanico più felici e incuriositi, con il desiderio di acquistare un libro di botanica. Il Progetto del PNRR ci ha quindi assegnato il compito di valorizzare l’Orto Botanico, come giardino storico, rendendolo, finalmente, capace, di una profonda, quanto immediata divulgazione scientifica, offerta a chiunque. Con la nuova sala Tineo l’Orto si trasforma in un dispositivo multimediale, in grado di far comprendere al visitatore che, oltre ad una straordinaria collezione di piante, questo è un museo, un progetto culturale immersivo che coinvolge il pianeta intero e il mondo vegetale tutto”. L’invito è quello di imparare a vedere il mondo della natura in modo diverso, di fermarsi a riflettere ogni volta che si cammina in un bosco o si raccoglie un frutto, per acquisire una diversa consapevolezza che ci porti ad un maggiore rispetto per l’ambiente perché - come sottolinea il professore Inglese - le piante sono in grado di adattarsi al cambiamento climatico, e lo hanno sempre fatto, ma siamo noi umani che rischiamo di scomparire.

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Palermo punta sulla botanica immersiva per raccontare clima e futuro

Raffaella Daino