Valle dell'Angelo, borgo incantato nel cuore del Cilento
LifestyleIl borgo più piccolo della Campania custodisce tradizioni antiche e paesaggi intatti ai piedi del monte Cervati. Qui il tempo sembra essersi fermato, tra vita semplice, accoglienza e storie di ritorni alle radici
La prima persona che incontro all’ingresso del paese, si chiama Marietta. Con la famiglia, gestisce un piccolo negozio di alimentari, casalinghi e tabacchi. Un punto di riferimento per la comunità di Valle dell’Angelo, 98 km da Salerno, comune con meno di 130 residenti, il borgo più piccolo della Campania. Un paesaggio da cartolina ai piedi del monte Cervati, immerso nella natura incontaminata. Qui i bambini possono giocare fino a tardi, senza il timore che possa accadergli qualcosa. Le porta di casa restano aperte anche di notte. Io mio arrivo coincide con la festa patronale, San Barbato. Una festa che ogni estate richiama figli e nipoti dei tanti vallangiolesi emigrati ai primi del '900.
“Vengo in questo luogo incantato da 5 anni” – ci racconta Luciano, cittadino olandese di origini cilentane. “Qui ritrovo le mie radici e rivivo le tradizioni della mia famiglia, emigrata in Olanda negli anni ’50, in cerca di fortuna.
Bernardo, invece, arriva da Buenos Aires, in Argentina. Dopo un anno di ricerche effettuate nel suo paese sulle origini della famiglia, scopre le radici a Valle dell’Angelo, che vede per la prima volta. “Ho cenato a base di Caciocavallo (formaggio tipico della zona, ndr), verdure e vino rosso” – dice quasi emozionato.
In questo piccolo borgo il tempo sembra essersi fermato. Da decenni, il menù per il giorno di san Barbato è lo stesso: pasta al ragù cilentano e agnello arrosto con patate.
“Un menù che racconta la storia di Valle dell’Angelo e del Cilento, caro ai nostri nonni ed ora anche ai nostri figli e nipoti” – racconta Nicola Andreiulo, titolare e gestore, insieme alla famiglia, del ristorante L’Uorto.
Tradizione, ma anche innovazione; a Valle dell’Angelo si sperimentano nuove forme di accoglienza per i turisti. Angelo, detto Alì, ha acquistato stanze e vecchi casolari e li ha trasformati in strutture per gli ospiti. “Abbiamo portato in questo piccolo borgo il concetto di albergo diffuso; piccoli ambienti ricavati da abitazioni storiche e messi a disposizione dei turisti.
Nei decenni del '900, in tanto se ne sono andati. Ma oggi, nel 2025, in tanti hanno scelto tornare e investire nel paese dei propri nonni e bisnonni. Francesco e Rosa sono fidanzati. Hanno poco più di 20 anni e dopo la laurea hanno deciso di aprire un bar nel paese dei loro genitori. “Abbiamo scelto la vita semplice del paese, dopo tante esperienze in realtà molo diverse da Valle dell’Angelo” – raccontano i due ragazzi, desiderosi di creare una famiglia e di crescere i loro figli in questo piccolo paese dal fascino magnetico.
Un luogo incantato, dove ritrovare sé stessi e riscoprire valori ormai dimenticati.