Santi e rosari tornano pop grazie agli “influencer di Dio”

I tamburelli hanno smesso di suonare, la metropolitana ha ripreso il suo corso e i pellegrini sono tornati alle loro vite. A tre settimane dal termine, per i romani, il Giubileo dei giovani è soltanto un lontano ricordo: euforico per alcuni, infausto per altri. Ma la folla di Tor Vergata non deve ingannare: il cristianesimo, in Italia, continua a perdere fedeli proprio tra i più giovani. Le fonti vaticane hanno stimato un milione di persone radunate di fronte a papa Leone XIV, ma 25 anni prima i pellegrini che ascoltavano le parole giubilari del Pontefice, all’epoca Giovanni Paolo II, erano circa il doppio. Le abitudini religiose degli italiani, in tutte le fasce d’età, sono cambiate. Frequentano sempre meno la messa: poco più di uno su 4 partecipa alla liturgia almeno una volta al mese . E, pensando alla Chiesa cattolica, si dicono sempre più “indifferenti” e “delusi” . In generale, secondo il rilevamento Swg, il 51% della popolazione oggi si definisce cattolico, contro il 62% del 2019. Eppure, non è ovunque così. Secondo il progetto di ricerca Footprints, nato presso l’ateneo romano cattolico dell’Opus Dei, in Spagna, Regno Unito e Stati Uniti la spiritualità cristiana è in crescita dal 2023, proprio grazie ai fedeli della Generazione Z. Le conseguenze si notano anche sui social network, dove rosari e crocifissi entrano nel feed di sempre più utenti. Cristiani e non. Benedetta Palella, 25 anni, è la più virale su TikTok in Italia. Molti nei commenti la chiamano, ironicamente, “l’influencer di Dio” ma lei non ha problemi ad affrontare le critiche: “Sui social io racconto solo l’esperienza che faccio dell’amore di Dio, come molti miei coetanei. L’odio non è rivolto a me, ma viene dall’assenza dell’amore di Dio: il mio compito è pregare per queste persone”. Quando la contattiamo, si trova nella sua casa in Puglia. È appena rientrata dal Festival dei Giovani di Medjugorje, dove assicura di aver “incontrato tantissimi giovani che seguono Maria, un’infinità. Confido molto nel fatto che Maria farà avvenire questo cambiamento di cuore nelle persone”. Sui social condivide molti aspetti della sua vita religiosa: dalla scelta degli abiti per la messa alle sue preghiere quotidiane, passando per le statue e le icone dei santi che tiene in camera. Che impatto ha la fede cristiana nella sua vita di ogni giorno? Io, in realtà, sui social non condivido dettagli della mia vita privata. Ogni giorno lavoro, come tutti. Che lavoro fa, a parte TikTok? Come le dicevo, preferisco non parlarne. Ma parlo volentieri della mia vita spirituale di ogni giorno. Prego. Cerco di vivere ogni giorno la messa e di pregare più rosari al giorno. Anche alla “me” di anni fa sembravano abitudini esagerate, ma oggi capisco che rendono la mia giornata speciale. Quanto tempo dedica alla preghiera ogni giorno? Non lo so, ma posso provare a fare dei calcoli. Ogni rosario dura circa 20 minuti. Due rosari al giorno sono 40 minuti. La messa ogni domenica dura un’oretta, ma nei giorni feriali è pù breve: anche 40 minuti. In generale, però, non è una questione di tempo ma di disposizione del cuore. Il segreto è portarsi la pace della preghiera lungo tutta la giornata, perché la Bibbia dice di “pregare incessantemente”. Se prendessi questo insegnamento alla lettera, non dovrei mai smettere di pregare, ma ci sono molti modi per farlo. Ad esempio? Sant’Agostino diceva che chi canta prega due volte. Ma anche mia mamma mi ha dato un insegnamento importante: per lei, chi salta la messa per aiutare il prossimo “vive ogni istante come fosse in preghiera”. Quando ha sentito il desiderio di condividere anche sui social questo suo stile di vita? Ho cominciato nel 2021 con video molto semplici. Ma le persone hanno subito iniziato a chiedermi le dirette dei rosari. Non le volevo fare, al tempo, perché percepivo il rosario come qualcosa di molto intimo ma, quando ho visto che le persone continuavano a chiederlo in modo ripetitivo e insistente, ho capito che non stavano cercando me. Era Dio che voleva arrivare alle persone e Maria e Gesù che volevano parlare ai giovani per mezzo di me. Io non mi vanto e non mi esalto per il numero alto dei follower . Ma non è un caso che, proprio quando ho iniziato a fare quelle dirette dei rosari che non volevo fare, hanno anche iniziato ad aumentare per la prima volta i follower. Secondo lei, perché migliaia di persone sono interessate a vederla pregare il rosario? Ultimamente mi rendo conto che stiamo vivendo veramente dei tempi di Maria. E il rosario è un’arma di Maria che, come dice la Genesi, è chiamata a schiacciare la testa di Satana. Le persone, quando si interfacciano con il rosario, sentono questa pace che non sanno spiegare. Anche io, prima di iniziare a pregare Maria, ero una ragazzina molto ansiosa che viveva male la propria adolescenza. Ma, poi, ho fatto esperienza dell’amore di Dio e della pace che vivevo per mezzo della preghiera e tutto è cambiato. In più, oggi la preghiera è ancora più importante perché viviamo in tempi di accanimento contro la fede cristiana. Cosa intende? Nei social, nella musica e nella moda vediamo tanta blasfemia. Si usa sempre il sacro per scimmiottare la religione. Nelle canzoni si bestemmia: è una cosa sempre più frequente. Ma non me ne stupisco, perché lo vedo come lo zampino del maligno che vuole fomentare le persone contro la fede, tramite questi scimmiottamenti del bene. Sui social, però, ha trovato anche tanti giovani dalla sua parte... Sì, dalla parte di Dio, non mia. Ma sono tanti, è vero. Come trasmette a loro la sua fede, dovendo seguire i ritmi rapidi di TikTok? Le devo dare la risposta più sincera. Prima di fare qualsiasi cosa, anche di registrare dei video, mi metto in preghiera. Quindi, chiedo a Dio di essere suo strumento. L’ispirazione viene da Dio: magari comincio che non ho assolutamente idee e, dopo la preghiera, ne trovo tre o quattro. A quel punto, capisco che è il Signore che vuole che faccia quelle cose. Capita anche che questi contenuti non siano apprezzati dagli utenti online? Riceve messaggi di odio? Scegliere il Vangelo porta sempre contro il mondo. Lo ha detto anche Gesù: “Chi mi seguirà verrà perseguitato nel mio nome”. Perciò, credo che non odino me ma che sia una reazione generale, dovuta all’assenza di Dio nella loro vita. I sondaggi parlano di una crescente “indifferenza” dei giovani nei confronti della religione cattolica. Come se lo spiega? Siamo abbagliati dalle cose del mondo, che ci allontanano dalle cose spirituali. Dovremmo capire di non essere fatti per una vita di feste, divertimenti e piacere. Ma per molto di più. È difficile, però, vivere questo cambiamento in tenera età. Confido che questa conversione avverrà tramite Maria: vivo molto la spiritualità di Medjugorje e Maria, lì, sta trasformando la chiesa. Ci sono un’infinità di giovani che seguono Maria a Medjugorje. Su Medjugorje, però, la Santa Sede è cauta: papa Francesco ha riconosciuto solo i frutti spirituali e non le apparizioni. Che ne pensa? La chiesa deve attendere giustamente la fine delle apparizioni per esprimersi su Medjugorje. E non sono ancora finite. Quello che ha già approvato la Santa sede significa molto per chi vive la spiritualità di Medjugorje. Confido che il Pontefice sarà sempre più aperto in futuro. Lei su TikTok parla di un cristianesimo fatto di santi, icone e devozione mariana. Ma anche di scelte forti come la verginità prematrimoniale. Non crede che possa essere un messaggio anacronistico per i giovani? Credo che la diffidenza sia la reazione che fa il Vangelo in ogni epoca. Se ci pensiamo, anche Gesù fu ucciso ai suoi tempi. San Francesco fu rigettato da tutti: la famiglia, i coetanei e gli amici. Io non mi paragono a loro ma so che, se non proclamassi la verità del Vangelo, sarei più finta di chiunque altro. Porterei qualcosa che piace alle persone, ma non porterei Cristo. Quindi, lei non è preoccupata dai numeri in calo dei cristiani? Gesù ha cominciato con 12 apostoli, quindi io non mi preoccuperei dei numeri. Al Giubileo, però, abbiamo visto una folla oceanica. Lei era presente, che esperienza è stata? Mi ha dato sicuramente tanta felicità vedere un numero così grande di giovani che camminano insieme nella gioia. Alcuni hanno cantato e ballato per tutta la notte. Se preparato bene, il Giubileo è un’esperienza profonda. Lei nota qualche differenza nell’approccio ai giovani tra papa Francesco e Leone XIV? Hanno modi diversi di approcciarsi, così come ogni sacerdote e ogni persona. Ma non li ho visti discordanti in quello che dicono: ogni vicario di Cristo è chiamato a portare la parola di Dio a modo suo. In cosa hanno approcci diversi? Direi semplicemente che sono diversi, ma non ho termini da affibbiare a nessuno dei due.

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Andrea Ceredani