VDA Award 2025, l’arte digitale racconta l’Italia contemporanea

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Dodici visioni artistiche per esplorare identità, tecnologia, ambiente e memoria nel presente ibrido tra fisico e virtuale. Un premio dedicato agli artisti contemporanei che verranno premiati al Palacongressi di Rimini

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Dodici artisti e artiste per un racconto corale sull’arte digitale in Italia oggi: torna il VDA Award, giunto alla sua seconda edizione. Il premio, interamente dedicato alla relazione tra arte e tecnologia, si propone di indagare la complessità del contemporaneo attraverso le opere di Quiet Ensemble, Manuel Gardina, Auriea Harvey, Matteo Mauro, Giovanni Motta, Fabio Giampietro, Martina Menegon, The Cool Couple, Nino Perrone, Lorenza Liguori, Daniele Di Donato e Pascal Greco. Con stili, linguaggi e visioni differenti, questi artisti interpretano le tensioni del nostro tempo, tracciando una geografia del digitale che va dall’iperreale all’onirico, dal sociale all’introspezione.

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Visioni critiche tra reale e virtuale

Le opere selezionate per il VDA Award 2025 sono vere e proprie lenti attraverso cui leggere la realtà. Il digitale, infatti, non è più solo uno strumento, ma diventa linguaggio critico: tra glitch e VR, installazioni interattive, arte immersiva, 3D, AI e gaming, le esperienze proposte mettono in discussione identità, memoria, relazioni umane e ambientali. Gli artisti costruiscono mondi alternativi dove la tecnologia non aliena ma interroga, racconta e trasforma. In questo panorama, l’arte digitale diventa medium analitico e poetico, capace di tradurre la complessità contemporanea in immagini, suoni e interazioni.

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Dodici nomi, dodici approcci

Le estetiche e i percorsi sono molteplici. C’è la delicatezza emotiva e simbolica di Daniele Di Donato, le opere cicatriziali di Lorenza Liguori, i racconti surreali di Nino Perrone, la ricerca socio-ambientale del duo The Cool Couple. E ancora: la sperimentazione visiva di Pascal Greco, le ambientazioni glitchate di Martina Menegon, le sinergie tra pittura e realtà virtuale di Fabio Giampietro e il mondo infantile e pop di Giovanni Motta. Ogni artista contribuisce a un ecosistema narrativo, dove l’arte si fonde con la tecnologia per generare nuovi linguaggi. Tra innovazione e radici, anche Matteo Mauro reinventa la tradizione con algoritmi e blockchain, mentre la pioniera Auriea Harvey rilegge la storia dell’arte in chiave digitale.

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Un percorso tra arte e innovazione

Dal 9 luglio, tutte le opere sono visibili online, sul canale YouTube di Var Digital Art e sulla pagina dedicata al VDA Award 2025. Solo quattro verranno selezionate per la finale del 23 e 24 ottobre al Palacongressi di Rimini, durante Z!ng – Zone of Innovation and Growth, evento annuale di Var Group. Il premio è curato da Davide Sarchioni con il supporto del comitato scientifico composto da Cesare Biasini Selvaggi, Ivan Quaroni, Gemma Fantacci e Serena Tabacchi: un gruppo eterogeneo che riflette la molteplicità dei linguaggi digitali contemporanei.

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Z!ng 2025: connessioni tra arti e imprese

Z!ng non è solo il contesto finale del VDA Award, ma anche un hub di pensiero sull’innovazione. Con un format rinnovato e speaker internazionali, l’evento mira a esplorare come intelligenza artificiale, umana, collettiva e organizzativa possano trasformare i modelli aziendali. Il dialogo tra arte e impresa, creatività e tecnologia, è al centro di una nuova visione evolutiva. E il VDA Award, in questo contesto, si afferma come strumento culturale e visivo di innovazione, capace di ispirare attraverso l’arte il cambiamento nel tessuto sociale e produttivo.

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