Lapponia del Nord, da Ivalo a Kirkenes: viaggio nella terra dei Sami
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Introduzione
Il rosso della terra, il blu del cielo, il giallo del sole e il verde della foresta. Quattro colori che parlano di un popolo diviso tra quattro Stati e che si ritrovano nel gákti, il costume tradizionale, e nella bandiera ufficiale (riconosciuta nel 1986). Spesso identificati con l'esoetnonimo “làpponi”, i Sami sono l’unico popolo nativo rimasto in Europa e abitano la cosiddetta Fennoscandia, un'area (da loro chiamata Sápmi) che si estende dalla penisola di Kola, in Russia, fino alla Norvegia settentrionale e che include le regioni più a nord di Svezia e Finlandia. Privi di uno status politico indipendente, sono rappresentati nei diversi parlamenti Sami (fondati in Finlandia nel 1973, in Norvegia nel 1989 e in Svezia nel 1993) che difendono i loro interessi e preservano la loro autonomia culturale. Dagli ultimi censimenti si contano oggi circa 80.000 Sami che, a seconda della regione in cui risiedono, si identificano in gruppi che differiscono per costumi, lingua e (in parte) per tradizioni. Fare un viaggio nella Lapponia del Nord è andare alla scoperta di una terra abitata da allevatori di renne e pescatori di granchi reali. Chilometri di strade tra foreste di pini e distese di muschi e licheni sopra il Circolo polare artico. Occhi puntati sull’azzurro dei laghi e su un cielo che da metà maggio a metà luglio, grazie alla luce dell’estate del Nord, non diventa mai scuro.
Quello che devi sapere
La terra degli "allevatori di renne"
Il nostro viaggio nelle terre degli “allevatori di renne” comincia all’aeroporto di Ivalo in Finlandia, il più settentrionale d’Europa servito dalla compagnia di bandiera Finnair, e si conclude a Kirkenes, cittadina norvegese di 3mila abitanti affacciata sul Mare di Barents e capolinea del postale dei fiordi (Hurtigruten). Situata nel cuore della Lapponia settentrionale, Ivalo rappresenta la porta d’accesso ad alcune delle aree selvagge più incontaminate della Finlandia, tra cui il Lago Inari, il Parco Nazionale di Lemmenjoki e la Hammastunturi Wilderness Area. Lo scorso 18 giugno si è festeggiato il 70esimo anniversario del primo volo Finnair verso questa destinazione mentre l’8 maggio è stato inaugurato il primo operativo Helsinki-Kirkenes che, tre volte a settimana, collega la capitale finlandese con l'estremo nord della Lapponia norvegese. Complici, dunque, i voli che uniscono l’Italia con gli aeroporti di queste due cittadine, è possibile ammirare questa parte di mondo che, se d’inverno regala aurore boreali ed esperienze sulla neve, d’estate affascina per il sole di mezzanotte e le tante attività da vivere all’aperto: dal forest bathing al bushcraft fino ancora al trekking con gli husky.

Dal "bushcraft" al "forest bathing"
Imparare a vivere nella foresta utilizzando le risorse naturali e sviluppando abilità pratiche per soddisfare bisogni primari come cibo, riparo e fuoco. Il bushcraft (termine inglese composto da "bush" - bosco, area selvaggia - e "craft" - abilità, arte) è una delle attività che propone il Wilderness Hotel Muotka, situato a Saariselkä nel comune di Inari (il più grande della Finlandia per estensione territoriale). La nostra giovane guida si chiama Björn Grutterink. È nato in Olanda ma vive da tempo in Lapponia dove lavora come wilderness guide, una sorta di “insegnante dei boschi”. Imparare ad accendere un fuoco, saper usare una bussola e saper leggere una mappa, essere in grado di costruirsi un riparo, utilizzare efficacemente coltello e accetta, riconoscere piante ed erbe commestibili: una sorta di corso di sopravvivenza nel bosco permeato dal profondo rispetto del luogo in cui ci si trova.
Rispetto che guida anche Minna Kataja, ideatrice con il compagno Aarno dell’Arctic Sky Lapland, un’oasi di ospitalità e benessere dove si organizzano ritiri di yoga artico e sessioni di forest bathing. Minna ci insegna ad immergerci nella foresta in silenzio: impariamo a respirare, ad abbracciare gli alberi, ad ascoltare i suoni della natura, a toccare le foglie, ad assaporare le bacche, a riconoscere i funghi. E poi ci “coccola” nella sua kota (la capanna di legno con focolare centrale tipica della cultura lappone) con pane fatto in casa con farina di sorgo e zuppa ai funghi e chips di carciofi. Tutto rigorosamente biologico (considerato che la Finlandia possiede la più grande area certificata per la raccolta di alimenti biologici: 11,6 milioni di ettari pari al 30% dell’intera raccolta del pianeta).

La fattoria delle renne
Pelli per gli abiti, carne da mangiare, latte da bere, ossa e corna per realizzare strumenti e utensili. Parte essenziale dell’identità culturale dei Sami, della loro economia e del loro modo di vivere, le renne rappresentano la fonte di sostentamento primario di questo popolo e, nei tempi passati, il mezzo di trasporto più usato. Si calcola che, ancora oggi, più di 3mila persone siano occupate nell’allevamento delle renne (2.200 nella Fennoscandia) e che più di 210mila esemplari abitino la Lapponia del Nord. Anssi è finlandese ma ha sposato una Sami. È lui a raccontarci dell’importanza di questi cervidi per il popolo della moglie. Lo incontriamo (grazie a una visita organizzata da Lapponia Tours) in una fattoria a pochi chilometri da Inari, la capitale della cultura Sami, dove gestisce un piccolo allevamento di questi animali. Ci spiega che i loro occhi cambiano colore a seconda della stagione, che il loro naso è dotato di una fitta rete di vasi sanguigni che riscaldano l'aria inspirata proteggendo i polmoni dal freddo e che le loro ginocchia emettono uno schiocco caratteristico che le aiuta a rimanere unite durante le migrazioni e a muoversi sulla neve. Sono animali dai “superpoteri” ci dice: sono in grado di vedere la luce ultravioletta e sono ottimi nuotatori.

Inari, la Capitale dei Sami
Inari, 250 chilometri a nord del Circolo polare artico, è l’unico comune della Finlandia in cui si parlano tutt’oggi quattro lingue diverse: il finlandese, il sami di Inari, il sami del Nord e il sami Skolt. Una delle cose principali da vedere nella cittadina situata sulle sponde dell’omonimo lago è il Sámi Museum & Nature Centre Siida, al cui interno si trovano il Museo Sami e il Centro naturalistico della Lapponia settentrionale. Manufatti, reperti, foto e abiti in un edificio che sorge nell’area dove vissero i primi abitanti della Lapponia del Nord (qui sono stati trovati reperti archeologici risalenti a 9.000 anni fa). Vincitore dello European Museum of the Year Award per il 2024, il Siida è stato premiato per la sua creatività, la promozione del dialogo culturale e le pratiche di conservazione etica. Fondato nel 1959, e completamente rinnovato nell’attuale sede nel 2022, è l’unica istituzione museale finlandese a riunire e salvaguardare attivamente il patrimonio culturale dei Sami. Poco lontano, sulle rive dello Juutuanjoki, troviamo Sajos (Sami Cultural Centre). Costruito interamente in vetro e legno, è un luogo di incontro multiculturale e rappresenta il più grande centro congressi ed eventi della Lapponia settentrionale. Al suo interno si trova anche il Parlamento Sami finlandese, un archivio musicale, una biblioteca specializzata e un negozio di artigianato.

Dalla crociera sul lago Inari alla cucina del ristorante Aanaar
Lago più grande della Lapponia, e terzo per dimensioni in Finlandia, il lago Inari (conosciuto anche come il “Mare dei Sami”) è uno specchio d’acqua di oltre 1.000 chilometri quadrati con 3.300 isole. Tra le più conosciute Hautuumaasaari ("isola del cimitero") che serviva come luogo di sepoltura e Ukonkivi ("pietra di Ukko"), storico luogo sacrificale per gli antichi abitanti della zona. Habitat naturale di trote, coregoni, lucci e pesci persico, è il più pulito e limpido di tutti i grandi laghi finlandesi. Un labirinto di corsi d’acqua che esploriamo grazie a Visit Inari che organizza crociere in catamarano per ammirare il sole di Mezzanotte direttamente dall’acqua. E considerato come, in questo periodo dell’anno, il buio a questa latitudine non arriva mai, al ritorno dalla navigazione ci aspetta una sauna experience. Con oltre 3 milioni di strutture sparse in tutta la Nazione (una ogni due abitanti), la sauna è una parte fondamentale della cultura finlandese. Quella del Wilderness Hotel Juutua, a pochi passi dal centro di Inari, è situata sulle rapide dell’omonimo fiume. Chiamata anche "sauna secca", la sauna finlandese è caratterizzata da temperature che variano tra gli 80°C e i 100°C e un'umidità molto bassa, solitamente intorno al 10-20%.
Al motto di “Mangia dalla foresta, bevi dalla natura”, il ristorante Aanaar (situato all’interno dell’hotel) porta la generosità della Lapponia direttamente sul piatto. Dai licheni all'angelica (pianta erbacea tradizionale dei Sami), dalla renna ai pesci di lago, la cucina è affidata alla guida del pluripremiato Heikki Nikula. Nel menu Carpaccio di renna marinato alle erbe con gel di mirtilli rossi, grano saraceno soffiato e maionese all'abete rosso, Trota grigliata del lago Inari, purea di cavolfiore e fave tonka e Pasta sfoglia all'olivello spinoso, crema al caffè e gel di lampone.

AL confine tra Finlandia e Norvegia: la terra dei Sami Skolt
Lasciamo la parte finlandese della Lapponia del Nord per spostarci a Kirkenes, cittadina norvegese affacciata sul Mare di Barents, a pochi chilometri dal confine con la Russia. Zona da sempre contesa tra Oslo e Mosca (fino al 1826 quando furono definitivamente delineati i confini nazionali), è la sede oggi del Bordeland Museum (Museo del confine) che documenta la storia dello sviluppo della regione e quella della A/S Sydvaranger, la società mineraria locale che, attraverso l'estrazione di ferro da miniere a cielo aperto, ha traghettato la zona in centro industriale. A pochi chilometri di distanza, a Neiden, visitiamo l'Äʹvv Saa´mi Mu´zei Skolt Sámi Museum, un museo storico-culturale che racconta la storia dei Sami Skolt, popolo indigeno della zona di confine tra Norvegia, Finlandia e Russia. Il museo è stato inaugurato nel 2017 e mira a contribuire al rafforzamento della cultura, della lingua e dell'identità dei Sami Skolt.

Il Kirkenes Snowhotel e il King Crab Safari
Tra i luoghi “turisticamente” più conosciuti di Kirkenes c’è sicuramente lo Snowhotel, situato a 8 chilometri dal centro della cittadina. Si tratta di un wilderness luxury resort che offre diversi tipi di sistemazioni. Le più famose sono le stanze di ghiaccio inaugurate nel 2006. Ogni camera ha un tema diverso che va dal mondo delle fiabe a soggetti della cultura Sami. Sacco a pelo termico, lenzuola, balaklava e calzini di lana. Lo staff della struttura fornisce tutto il necessario per i temerari che decidono di trascorrere una notte sottozero. Per chi non se la sente di sfidare il freddo, la struttura offre le Gamme Northern Lights Cabins, chalet in legno dal design innovativo dotati di ogni comfort: dall’aria condizionata al riscaldamento a pavimento. Tra le attività proposte dal Kirkenes Snowhotel, una delle più suggestive è il King Crab Safari. Crostaceo tra i più pregiati (e più grandi) al mondo, conosciuto anche come il “Re del Mare di Barents”, il granchio reale è originario del fiordo di Murmansk, dove è stato liberato dai biologi sovietici negli anni ’60 per aiutare l’economia dei pescatori locali. Trovato un ambiente ideale nelle acque fredde della Norvegia settentrionale, può arrivare a raggiungere i 10 chilogrammi di peso e a superare il metro e mezzo di lunghezza. Muniti di tuta termica, occhiali di protezione e guanti, saliamo a bordo del gommone che ci porterà al largo di Kirkenes per vivere l’esperienza di pescare questo gigante dei mari. Una pesca contingentata e regolamentata. Si possono pescare infatti soltanto i maschi di grande pezzatura e soltanto in determinati periodi dell’anno. Gli esemplari femmina e quelli più piccoli di 13 centimetri vanno ributtati in acqua per preservare la specie.
