Friday, il gran finale del mistery post young adult di Ed Brubaker
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Il grande autore di fumetti noir cambia genere e fa centro, affiancato dai disegni di uno straordinario Marcos Martín
Uscire dalla propria comfort zone non è mai cosa da poco, soprattutto quando quel tuo rifugio te lo sei costruito negli anni, col sudore e il coraggio, giocandoti tutta una considerevole reputazione professionale maturata nel mainstream del fumetto supereroistico per puntare su te stesso e su ciò che ti piace fare. Ed Brubaker, però, di certo non è uno che teme le sfide. E sebbene non sembri affatto stanco della leadership autoriale piuttosto indiscussa che si è costruito con il sodale Sean Phillips nel fumetto crime noir, ha sentito forte il richiamo della sua infanzia e ha deciso di cimentarsi in qualcosa di completamente diverso.

Un fumetto pieno di colpi di scena
Prima ancora di un complesso inquadramento in un genere definito, Friday, serie in tre volumi disegnata da Marcos Martín e pubblicata da Saldapress, è innanzitutto un fumetto brillante. Divertente, pieno di intuizioni e colpi di scena, con una rarissima chimica tra testo e disegni. Poi sì, ci si può sforzare di trovargli una categoria, è questa forse è qualcosa di ibrido al confine tra lo young adult (anche se lo stesso sceneggiatore ama mettere un “post” davanti al genere), la detective story, l’horror fantasy a tinte gotiche e folk. Ma Friday è anche la storia di un’amicizia dai confini sfumati con l’amore, un coming of age sui generis.

La storia
Friday è il nome della protagonista, una ragazza che, finite le scuole superiori, decide di lasciare Kings Hill, la cittadina del New England in cui è cresciuta, per frequentare il college, lasciandosi dietro una faccenda in sospeso con Lancelot, l’amico di sempre, il ragazzo più intelligente del mondo, compagno di tante indagini a cui ha dato un bacio strano e imbarazzante l’ultima sera prima di partire. Al ritorno per le vacanze di Natale, Friday si aspetta di chiarire la situazione con lui ma invece finisce per essere coinvolta nell’ennesimo giallo da risolvere, prima che la situazione precipiti del tutto.

Un vecchio desiderio realizzato
Come racconta lo stesso autore nella prefazione al primo volume, quello di Brubaker è un ritorno alle origini non di scrittore ma di lettore, ai tempi in cui, giovanissimo, leggeva le storie di Nancy Drew, cullando poi negli anni a venire il desiderio di scrivere un giorno un’avventura del genere. Desiderio che è diventato progetto anche grazie all’incontro con Marcos Martín, disegnatore spagnolo il cui tratto personalissimo è elemento essenziale della ottima riuscita di Friday.

Disegni e colori
Se Brubaker mescola abilmente elementi investigativi con un immaginario esoterico che ha echi lovecraftiani, gestendo un intreccio di piani temporali complesso senza mai dare l’impressione di perdere il filo, Martín da forma a esseri umani, mostri e tutto ciò che c’è nel mezzo con uno stile caricaturale che flirta col grottesco mantenendo però sempre una grande credibilità e donando una straordinaria espressività ai personaggi che Brubaker cesella con la sua penna. I colori di Muntsa Vicente, prevalentemente freddi e a tratti fluo, rispecchiano l’atmosfera invernale tra l’onirico e il lisergico che pervade tutta la serie, contribuendo in maniera decisiva al risultato di quello che è senza ombra di dubbio un grande fumetto.
