Se il cane ascolta per i bambini imparare a leggere è più facile

Per leggere bene bisogna esercitarsi fin da piccoli, ma per molti bambini non è così semplice. Talvolta è difficile farlo a scuola, dove si teme il giudizio dei compagni e degli insegnanti, ma anche a casa, per paura di deludere le “aspettative” dei propri genitori. Così, capita che i bambini rinuncino, iniziando a percepire la lettura come un’attività che genera stress e ansia. Con effetti negativi sulla formazione: una scarsa capacità di lettura in età precoce può avere ripercussioni su tutte le aree di apprendimento, aumentando anche il rischio di abbandono scolastico. In Italia, infatti, secondo un rapporto dell’Inapp, circa il 35% delle persone di 16-65 anni ha ridotte competenze nella lettura e comprensione di testi. Ma, allora, cosa si può fare per avvicinare i bambini al mondo della lettura? In risposta a questa sfida, l’Intermountain Therapy Animals, un’organizzazione senza scopo di lucro, ha ideato il programma READ , che si propone di rendere la lettura un’attività più piacevole grazie alla collaborazione di cani da terapia. Fondata nel 1999 negli Stati Uniti, e ora presente in ben 25 Paesi, READ coinvolge oltre 7000 team, tra cui quello italiano coordinato da Tiziana Bertoli Come funziona il programma R.E.A.D Per capire come funziona il programma READ e quale impatto abbia sui bambini, abbiamo parlato con Tiziana Bertoli, coordinatrice del programma in Italia. “La mission del programma READ - ci racconta Bertoli - è quella di migliorare le competenze dei bambini nella lettura utilizzando un metodo potente: la lettura a un cane. Ovviamente, non si tratta di cani qualunque: i cani coinvolti sono accuratamente selezionati e valutati”, spiega Bertoli. I cani e i loro proprietari sono infatti in possesso di requisiti specifici, tra cui l’attestato di idoneità agli IAA , l’idoneità veterinaria, il libretto sanitario e la partecipazione a un workshop di formazione organizzato da READ. Sebbene il programma sia pensato principalmente per bambini tra i 7 e i 10 anni, può essere adattato anche a bimbi più piccoli che non sanno ancora leggere. In questi casi, vengono utilizzati dei “silent book”, libri illustrati nei quali i bambini raccontano al cane ciò che vedono. Bertoli ci spiega che “questa attività è efficace per stimolare l’immaginazione e la creatività”. “La cosa più importante - ci tiene a sottolineare - è che il cane è sempre tutelato: non si tratta di uno strumento, bensì di un compagno di lavoro. I cani sono preparati a svolgere queste attività e le fanno con piacere”. Il “triangolo magico” della lettura Il programma si fonda su un principio semplice: l’attività di lettura deve essere un’esperienza positiva e coinvolgente. “Si differenzia dalla pet therapy”, ci spiega Bertoli, “perché i bambini diventano protagonisti: sono loro che leggono al cane. Ogni sessione dura circa 20 minuti ed è caratterizzata da un ‘triangolo magico’ che coinvolge tre elementi: il bambino, il libro e il cane. Il bambino sceglie tre libri tra quelli proposti e il cane, addestrato a selezionare quello che preferisce, lo sceglie poggiando la zampetta sopra. Il bambino si appresta a leggergli il libro scelto e questo approccio lo fa sentire importante, perché è lui a fare qualcosa per il cane e non viceversa”. “Abbiamo visto bambini con difficoltà, non solo nella lettura, ma anche nell’attenzione e nelle relazioni sociali”, racconta Bertoli. “Quando questi bambini leggono al cane, emergono delle capacità di verbalizzazione che stupiscono anche i genitori”. Un approccio educativo e ludico Il programma READ può essere presentato sia nelle scuole che nelle biblioteche. Nel primo caso, l’obiettivo principale è prettamente “educativo”. “A scuola, gli insegnanti selezionano i bambini a cui destinare le sessioni di lettura , con il fine di migliorare le loro competenze comunicative e relazionali”, ci racconta Tiziana Bertoli. “Il tutto avviene in maniera inclusiva, perché quando si è piccoli, questa attività viene vista come un riconoscimento speciale”. “Nelle biblioteche, invece, l’approccio è più ludico e conoscitivo: le biblioteche pubblicizzano l’evento con il fine di avvicinare i bambini alla lettura, un’attività sempre più difficile da incoraggiare nella generazione ‘iPad’”. Un programma accessibile e inclusivo Nato per alfabetizzare bambini stranieri provenienti da contesti di disagio, il programma è sempre gratuito per i partecipanti. Il team READ viene retribuito tramite fondi, bandi o sponsor, cosicché le famiglie non debbano mai sostenere un esborso economico. Tiziana Bertoli ci tiene a precisare che il programma non ha un intento terapeutico: “Non abbiamo la pretesa di risolvere problemi specifici e non ci sostituiamo ai professionisti. Quello che a volte cambia non è tanto la competenza, ma la tipologia di approccio: il bambino scopre che può farcela. E ottiene questa consapevolezza perché leggere vicino a un cane è diverso: il cane non giudica, non corregge ed è sempre contento, sia che il bambino legga bene o legga male. Vogliamo solo dimostrare che la lettura può essere un’attività piacevole e divertente, e non un ostacolo insormontabile”.

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