Google, per la ricerca la rivoluzione AI deve attendere

Arriva anche in Italia AI Overview su Google. Magari non tutti ancora visualizzano la nuova funzionalità, rilasciata nella notte italiana fra il 25 e il 26 marzo, ma arriverà presto a ogni utente di Big G. Che cos’è? Il primo, timido passo con cui Mountain View inizia a ibridare il suo motore di ricerca con il contributo della sua intelligenza artificiale, cioè Gemini e tutti i modelli collegati. Finora, infatti, per quanto al passo con i “large language model” più potenti Google ha mostrato una certa cautela nel cambiare aspetto e fattezze del suo motore di ricerca, di gran lunga il più usato del mondo e semi-monopolista delle ricerche web. Adesso fa un primo tentativo con l’arrivo, anche in italiano, di AI Overview, una sorta di scheda di sintesi che risponde in linguaggio naturale, con riferimenti a siti e fonti autorevoli, alle query di ricerca degli utenti. Un resoconto sintetico ma preciso che fornisce appunto uno sguardo di massima del tema in questione, accompagnato da collegamenti. Proseguendo, si ottiene poi – come sempre – il consueto elenco di siti. "Anteprima" di AI Mode Dopo il lancio in inglese lo scorso anno, AI Overview – che in italiano dovrebbe chiamarsi Panoramiche AI ed è naturalmente basato su una versione di Gemini non meglio specificata ma realizzata a questo scopo - esordisce dunque in diverse altre lingue e paesi, a cominciare per l’Europa da Austria, Belgio, Germania, Irlanda, Italia, Polonia, Portogallo, Spagna e Svizzera. Qualcuno l’ha chiamato “spiegone”, qualcun altro appunto “resoconto”: a noi sembra in realtà un’anteprima di ciò che invece potrà fare un’altra novità, a onor del vero molto più attesa. E cioè la AI Mode, la modalità di ricerca completamente basata sull’intelligenza artificiale che è in fase di test solo negli Stati Uniti. E che appunto trasformerà il motore di ricerca per come lo conosciamo dal 1998 in qualcosa di più simile a SearchGPT, Perplexity.ai o comunque a una ricerca fortemente indirizzata dall’AI piuttosto che dai tradizionali algoritmi di ranking dei contenuti del web. Ma ci sarà da aspettare. AI interviene solo se ha valore aggiunto Le panoramiche confezionate dall’AI – che secondo Google portano gli utenti a navigare di più e non di meno, affermazione che pare però un controsenso dell’utilità di una simile sintesi e andrebbe approfondito dati alla mano - non si vedranno per ogni ricerca. Il colosso ha infatti specificato che verranno proposte solo quando la loro presenza avrà un effettivo valore aggiunto rispetto all’esposizione dei risultati classici – e anche per abbattere il rischio delle cosiddette allucinazioni tipiche delle intelligenze artificiali generative. Insomma, probabilmente non le vedremo per richieste elementari o semplici, e per ora neanche per le ultime notizie di attualità, ma per query più articolate, dalle domande ad alto tasso tecnico o informazioni più specifiche. Quanto alla sicurezza, invece, l’AI nel motore di ricerca viaggerà a braccetto con SafeSearch per bloccare contenuti dannosi o espliciti Rivoluzione rinviata Insomma, per ora la rivoluzione della ricerca di Google è solo rinviata. E non è detto che sia poi un male: in un ecosistema in cui sempre più utenti si rivolgono direttamente a ChatGPT e compagnia per le proprie ricerche sul web, la piattaforma regina dei gatekeeper dei contenuti online vuole procedere un passo alla volta. Sottraendosi alla sbornia da AI ma, un po’ come farà Apple con Apple Intelligence, cercando di governarla in chiave utile ai propri, storici strumenti. Quelli che ne hanno decretato il successo. La stessa, breve nota con cui Big G ha annunciato la novità dimostra plasticamente questa prudenza, e anche l’evento con stampa selezionata da ogni parte del mondo tenuto nei giorni scorsi proprio a Mountain View pare essere stato organizzato proprio per dare alla novità un lancio soft e rassicurante rispetto alla tenuta del buon, vecchio Google Search.

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