
La Finlandia si conferma per l'ottava volta consecutiva il Paese più felice del mondo. Gli Stati Uniti, invece, peggiorano. L'Italia sale in classifica, ma è ben lontana dal podio
La Giornata Mondiale della Felicità, che si celebra il 20 marzo di ogni anno, è stata istituita nel luglio 2012 dall’ONU e promossa inizialmente dal Bhutan, che già dagli anni ‘70 misurava il benessere del Paese con la Felicità Interna Lorda (FIL) anziché solo con il PIL. L'obiettivo è promuovere “un approccio più inclusivo, equo ed equilibrato alla crescita economica, che favorisca la felicità e il benessere di tutti i popoli”. Per l'ottavo anno consecutivo, la Finlandia si classifica al primo posto nell'annuale World Happiness Report. Il rapporto, pubblicato in occasione della Giornata internazionale della felicità delle Nazioni Unite, si basa sull'analisi di come i residenti di oltre 140 Paesi valutano la propria qualità di vita. Il punteggio pari a 10 significa che qualcuno sta attualmente vivendo la migliore vita possibile che possa immaginare, i finlandesi sono arrivati primi con un punteggio medio di 7,74.
La classifica
La Finlandia è stata seguita da Danimarca (n. 2), Islanda (n. 3), Svezia (n. 4) e Paesi Bassi (n. 5). Mentre Messico (n. 10) e Costa Rica (n. 6) sono entrati nella top 10 per la prima volta nella storia della lista. Gli Usa, invece, sono scesi al loro posto più basso, al n. 24. L'anno scorso, gli Stati Uniti sono usciti dalla top 20 per la prima volta dalla lista inaugurale del 2012. E l'Italia? Anche quest'anno è lontana dal podio, ma se nel precedente rapporto si era fermata al 41esimo posto, quest'anno è risalita di una posizione, stabilizzandosi al numero 40. I Paesi nordici, storicamente in cima, stanno diventando sempre più felici, mentre gli Stati Uniti lo stanno diventando meno. Mentre il Pil pro capite è relativamente simile nei Paesi nordici, negli Stati Uniti, in Australia e nel Regno Unito, la distribuzione della ricchezza li distingue.

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Soldi o gentilezza?
Sebbene la classifica tenga conto del Pil pro capite, della distribuzione della ricchezza e dell'aspettativa di vita di un Paese, è emerso che la fiducia e i legami sociali contribuiscono a determinare la felicità più di quanto si possa pensare. Quest'anno, i ricercatori hanno scoperto una forte correlazione tra chi crede nella gentilezza degli altri e la propria felicità percepita. In generale, troppo spesso, le persone sottovalutano la gentilezza degli altri, ad esempio se qualcuno restituirà un portafoglio smarrito. Ciò influisce sul benessere. I portafogli vengono restituiti al proprietario a una velocità quasi doppia rispetto a quella che le persone presumono. Tuttavia, rispetto agli Stati Uniti, nei Paesi nordici più persone credono che un portafoglio smarrito verrà restituito (e più persone sono propense a restituirlo).
