Emilio Isgrò: "La cancellatura? È un dire ‘no’ per poter dire ‘sì’ alle cose che contano"
Lifestyle ©GettyL'artista si racconta in un'autobiografia. E durante "Incipit", la rubrica di libri di Sky TG24, parla del rapporto con il tempo, con la memoria e l'immaginazione. L'intervista
La prima era piccola come un francobollo e fu ricavata da un pezzetto di giornale del 1964. A quella ne sarebbero seguite migliaia di altre. Oggi la cancellatura di Emilio Isgrò è diventata uno dei gesti più iconici e riconoscibili dell’arte contemporanea ed è anche attorno a quel gesto che ruota inevitabilmente l’autobiografia scritta proprio da Isgrò insieme a Chiara Gatti e intitolata “Io non cancello” (Solferino, pp. 208, euro 18). "La cancellatura dice no per per poter dire un sì più convinto", racconta Isgrò nella nuova puntata di "Incipit", la rubrica di libri di Sky TG24, prima di aggiungere come "il pensiero sia fondato sulla possibilità di dissentire, non di consentire sempre e comunque".
In questa intervista l'artista parla dell'importanza della persistenza in un lavoro intellettuale ("il grande artista si vede da vecchio, non da giovane") e del rapporto tra memoria e immaginazione: "La seconda è sempre figlia della prima perché nasce sempre da qualcosa che c'è già stato".
L'intervista è disponibile anche come podcast in tutte le principali piattaforme cercando la rubrica "Tra le righe" o selezionando l'episodio nella playlist che si trova qui sotto.