Libro dell'Anno Treccani, le nuove parole del 2024: da vacansia a sdigiunino

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L'anno che si è appena concluso registra molti neologismi propriamente italiani: tra questi vengono inseriti nel volume annuale della Treccani anche "vacansia", "sdigiunino" e "pommelier"

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Il Libro dell’Anno targato Treccani giunge alla sua 25ª edizione, proponendo un racconto giornaliero degli eventi che hanno segnato il 2024. Con 90 approfondimenti affidati alle penne di 80 tra i più prestigiosi giornalisti ed esperti italiani, di vari ambiti, il volume offre un panorama completo delle dinamiche politiche, sociali e culturali dell’intero anno. Tra queste, gli innumerevoli neologismi targati 2024. Treccani inserisce tre dei sostantivi, insieme a molti altri neologismi e modi di dire, che ha individuato durante l’anno, e che sono diventate parole di uso comune ma non destinate necessariamente ad essere accolte dai dizionari.

Vacansia

Quella “spiacevole sensazione di irritabilità o di oppressione” dovuta all'incapacità di godersi il riposo, liberi dai frenetici ritmi lavorativi.

Sdigiunino

Quello “spuntino o snack veloce da preparare ma molto gustoso” che serve, per l'appunto, a spezzare la sensazione di fame. Viene utilizzato da coloro che sono ossessionati dall'ansia di recuperare qualche chilo preso con le abbuffate natalizie, e che hanno già programmato un digiuno riparatore. Una pratica sdoganata dallo chef Giorgione, che ha reso familiare la parola a chi è appassionato della buona cucina.

Pommelier

Una sorta di sommelier del sidro, bevanda poco diffusa in Italia, sebbene tra i soli 97 professionisti dell'assaggio di questo alcolico nel mondo figuri anche un'italiana.

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Il Libro dell'Anno

L'anno che si è appena concluso registra molti neologismi propriamente italiani, tra cui amichettismo, arciterrorista, pezzotto, razzismo immobiliare, trappola al miele, fuffa guru. Moltissime sono le espressioni legate alla politica come autonomia differenziata o anche “vannacciano”. Ma sono gli anglicismi e i termini derivati dai social media e dell'innovazione tecnologica quelli che appaiono più ostici alle vecchie generazioni. Potrebbero davvero ricorrere alla Treccani quando, seguendo il dibattito sul nuovo codice della strada, leggessero il termine “alcolock”, il dispositivo collegato alla centralina del motore e a un etilometro, che non fa partire la macchina quando si è alzato troppo il gomito. Tra gli autori contribuenti al Libro dell’Anno, nomi di spicco come Giuliano Amato, Francesco Clementi, Giulio Ferroni, Paolo Garimberti e molti altri.

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