Regalare un libro per Natale è sempre una bella idea?

“Natale non sarà Natale senza regali”, brontola Jo March, celebre personaggio di "Piccole donne", nato dalla penna di Mary Louise Alcott. Le quattro sorelle protagoniste del romanzo di formazione, un must-read senza tempo pubblicato nel 1868, non hanno grandi aspettative a causa delle ristrettezze economiche imposte dalla Guerra di Secessione americana che fa da sfondo al racconto, ma resteranno sorprese. Sotto il cuscino la mattina di Natale troveranno dei libretti, uno per sorella, di quattro colori diversi. A rendere unico il dono la dolce dedica della madre, che per ognuna delle figlie verga un pensiero personalizzato e colmo di affetto. Un’ondata di felicità pura travolge Jo, Meg, Beth e Amy. Questa scena che apre l’opera lega indissolubilmente nell’immaginario collettivo il destino dei libri a quello delle festività natalizie. Del resto, non c’è regalo più versatile: anche per i non amanti della lettura, esiste il titolo giusto. Basta guardare fuori dai confini della narrativa: un libro fotografico, un manuale pratico, una guida per il prossimo viaggio. Senza dimenticare che i libri sono un’ottima soluzione per chi ha un budget contenuto. Secondo Confcommercio, i libri resteranno anche quest’anno nella top 5 della classifica degli oggetti più gettonati come cadeau, perché la tendenza è quella di privilegiare il consumo di beni tangibili e di qualità. E sono una “buona idea” non solo per gli adulti. Un'indagine recentemente condotta nel Regno Unito in vista del Natale ha provato a individuare i regali per bambini più convenienti in termini del rapporto costo-utilizzo. Mille genitori sono stati interpellati ed è emerso che i libri sbaragliano la concorrenza. Superata la delusione iniziale per il mancato arrivo del giocattolo agognato, il libro si rivela un compagno fedele e non “deperibile”, perché non passa di moda come bambole parlanti e macchinine volanti. Facciamo, però, tesoro dei consigli di Michael Dirda del Washington Post che ha messo a punto un piccolo decalogo per chi non sa decidersi fra i tanti titoli esposti nelle librerie. Regola numero uno: assecondare i gusti del ricevente anche quando sono molto lontani dai nostri - insomma, non scegliere con l’obiettivo di fare sfoggio della propria raffinatezza intellettuale. Ed evitare i bestseller per non sembrare privi di fantasia. Novembre e dicembre sono mesi che tradizionalmente trainano l’editoria. Sotto le feste le librerie e gli editori si sbizzarriscono. Fin dalla metà dell'Ottocento negli Usa, Paese in cui c’è una tradizione consolidata e antica di consumismo natalizio, le librerie proponevano special edition e rilegature più preziose in prossimità del Natale. Continua a essere così. “Per quest’anno abbiamo lanciato le edizioni platinum di alcuni dei nostri bestseller young adult e romanzi rosa per venire incontro a quella fetta di mercato che non si accontenta di regalare solo un libro ma vuole offrire un oggetto di valore che soddisfi anche un desiderio estetico”, spiega Riccardo Barbagallo della casa editrice Salani. Il Natale, che è già al centro di tanti classici da Agatha Christie - celebre il Natale di Poirot - alla “Letter from Santa Claus” di Mark Twain fino al nostrano “Il panettone non bastò” di Dino Buzzati, diventa sempre più appetibile come ambientazione narrativa. Un’indagine condotta nel 2021 da Gfk ha stimato che ogni anno vengono pubblicati in media 100 nuovi titoli a tema natalizio per un totale sul mercato di quasi 1.300 testi. Le vendite dei libri che ruotano attorno al Natale e alle festività segnalano una crescita costante con un aumento nel 2020 del +106% rispetto al 2016. Non stupisce quindi che ci sia soprattutto oltreoceano una schiera di autori di romanzi di Natale di professione, che lavora tutto l’anno - anche nel caldo agostano - alle uscite natalizie. Lo scenario natalizio diventa sempre più popolare come evidenziato dal New York Times nel genere romance, tanto da far parlare di un vero e proprio sottogenere: si chiama “Holiday romance” e sotto il suo ombrello rientra anche la festività ebraica di Hanukkah. Questo filone condivide molti tratti distintivi con la sua controparte cinematografica, la “com-rom natalizia”. Del resto, il romanticismo si sposa particolarmente bene con l’atmosfera da solstizio d’inverno: dicembre è il mese degli incontri inaspettati, dei ritorni a casa e dell’emotività.

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