I migliori panettoni artigianali 2024 secondo la classifica di Gambero Rosso

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Introduzione

Per il contest sono stati coinvolti oltre 220 produttori del dolce di fine anno. Parametri: uso esclusivo del lievito madre, assenza di additivi, conservanti ed emulsionanti, un minimo di distribuzione in Italia, anche attraverso e-commerce. All’appello hanno risposto 127 realtà tra pasticcerie, forni, gelaterie, gastronomie e pizzerie. Ecco l’elenco dei migliori 24

 

Quello che devi sapere

24 - Davide Longoni

  • Il panettone di Davide Longoni è “alto, stile Milano, si sviluppa correttamente coronato da una graziosa cupola colorita che ne fa un boccone dall’aspetto allettante”. Longoni è una delle figure più rilevanti nella storia della panificazione italiana degli ultimi 10 anni

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23 - Grano - Fornai in Fermento

  • “La continua ricerca dell’artigiano santenese Sergio Scovazzo non si ferma allo studio di nuovi impasti speciali o agli innovativi metodi di confezionamento che prolungano la vita dei prodotti da forno. Un simile sforzo viene profuso dal bakery chef anche nel campo dei grandi lievitati, con riconoscimenti non indifferenti: il panettone di Grano (Santena, TO) riesce oggi a conquistare una posizione in graduatoria scavalcando maestri illustri”, spiega Gambero Rosso

 

22 - Mille

  • Questa gelateria della Bassa Bresciana è da qualche anno un nome nel mondo dei grandi lievitati. Il suo panettone è di tipo Milano e dalla calotta color nocciola chiaro, frutto di una lievitazione di 48 ore. Ingloba scorze d’arancia Navel candite, quelle del cedro di Diamante, miele d’acacia e polvere di vaniglia del Madagascar. Completa il quadro aromatico il limone di Sorrento

21 - Dolcemascolo

  • Nonostante la giovane età, il pasticcere ciociaro Matteo Dolcemascolo viene considerato un veterano nel mondo dei grandi lievitati. Nel suo panettone unisce burro di centrifuga francese, vaniglia del Madagascar, arancia siciliana, cedro calabrese e uvetta australiana

20 - Cappiello

  • Nella pasticceria casertana, le creazioni dei fratelli Cappiello garantiscono una vera “sweet experience”. “L’assaggio burroso e della giusta umidità segnala un’accurata gestione dello zucchero. Migliorabili i canditi, mentre convincono la corposità dell’uvetta e la mollica, di buona tessitura fioccante e solubile”, secondo Gambero Rosso

19 - De Vivo

  • La pasticceria di Pompei ha una vasta produzione e infinite varietà di lievitati, anche salati. Il suo panettone è di tipo basso, un galup però lievitato alto con una cupola rotonda di tonalità molto scura

18 - Francesco Ballico - Il Chiosco

  • Francesco Ballico ha aperto Il Chiosco nel 1996, un piccolo spazio di rivendita che resiste ancora oggi come una delle realtà artigianali più rinomate del Veneto. Fra gli ingredienti adoperati nel suo dolce natalizio troviamo burro italiano, canditi francesi, uvetta australiana 6 Corone, miele d’arancio Mieli Thun, limone e mandarini. È un classico panettone di tipo alto

17 - Andrea Barile - Ablab

  • Nel laboratorio di Foggia si sforna dopo 60 ore di lavorazione un panettone di tipo basso e di colore nocciola, prodotto con soli ingredienti italiani, ad eccezione del burro (belga)

16 - Le Sablon

  • In questa 'istituzione' di Padova per il panettone viene seguito il metodo piemontese (“lavorazione del lievito madre in acqua”) e sono impiegate uvetta proveniente dalla Turchia, vaniglia del Madagascar e farina di grano tenero da un molino italiano

 

15 - Gentile

  • Nel forno di Gragnano (Na) il dolce si rifà al prototipo del panettone basso senza glassa, sebbene si sviluppi in altezza. “Ben cotto e lievitato 36 ore, l’impasto si fa apprezzare per una maglia che fila, di buona masticabilità e mediamente solubile”, scrive Gambero Rosso

 

14 - Pozzo Blend

  • Pozzo Blend, pasticceria di Senigallia nata come diramazione di un negozio per casalinghi, punta su un panettone prodotto in oltre 30 ore di lavorazione con burro belga, vaniglia del Madagascar, uvetta australiana e altri ingredienti italiani

 

13 - Casa Mastroianni

  • Casa Mastroianni, a Lamezia Terme, punta su un panettone alto, “bello da vedere grazie a una splendida cupola dai toni nocciolati e a una faccia giallo oro antico lievemente scarico, con riflessi quasi sul verde e un’impeccabile occhiatura, punteggiata copiosamente dalla vaniglia"

12 - Café Noir

  • Quella di Michele Pirro era stata una delle colombe più brillanti del 2023. Ora, lo ritroviamo in dodicesima posizione nella classifica dei panettoni, con un dolce natalizio di tutto rispetto prodotto a San Marco in Lamis (FG). “L’olfatto regala note di buon burro e percezioni agrumate che costruiscono un bouquet complessivamente corretto”

11 - La Marianna

  • La Marianna, nel Bergamasco, propone un panettone classico milanese, con sfumature e al taglio una mollica di un giallo luminoso e dall’alveolatura “che intrappola degli squisiti canditi (arancia, cedro), in aggiunta a perle e polvere di vaniglia del Madagascar”

 

10 - Benito

  • Questa storica pasticceria della provincia casertana (a Casal di Principe), trova nuovamente il consenso della giuria bissando il piazzamento del 2023 e confermandosi in top 10. “Si riscontra un’opportuna distribuzione di uvetta, vaniglia Bourbon e altre sospensioni, incluse quelle di mandarino”

9 - Grué

  • Questa pasticceria, che si trova nel quartiere romano Coppedè, si distingue con un panettone con lavorazione e lievitazione di circa 72 ore. Il lievitato è di tipo alto Milano, coronato da una glassa mandorlata uniforme

 

8 - Madre - La Primula

  • Di tipo basso e senza glassa, il panettone proveniente da Treviglio “si fa notare per il colore chiaro, vicino ad alcuni tipi di miele, e una bella lievitazione, figlia della tecnica a due impasti

7 - Patrizi

  • Arcangelo Patrizi porta al successo la pasticceria di famiglia di cui è alla guida dal 1985, a Fiumicino (Rm). Il dolce natalizio “si distingue per eleganza e compostezza, a partire dal profilo estetico: una massa dalla cupola nocciola chiaro, prossima al caramello, che corrisponde al tipo alto e nasconde una lievitazione decisamente riuscita fatta di alveoli perfetti nell’impasto giallo tenue, apparentemente povero di frutta”

6 - Ricci

  • Il dolce di questa famiglia molisana di fornai alla terza generazione - di Montaquila (IS) - punta sulla ricerca della qualità, dalla cernita degli ingredienti ai processi di lavorazione. Prevede burro di centrifuga belga, uova a terra da galline allevate in Molise, miele millefiori del Parco Nazionale d’Abruzzo, uvetta 6 Corone australiana e zucchero di barbabietola italiano

5 - Follador

  • Il forno di Pordenone punta su un panettone che “somiglia a un galup misuratamente gonfio e colorito, provvisto di una faccia interna giallo vivo ma naturale, con un’occhiatura generosa”

 

4 - Maison Antonella

  • La maison di Antonella Gallo e il “pastry creator” Stefano Laghi, ad Alessandria, puntano su un panettone di tipo basso con un’alveolatura moderata. Sottoposta a un procedimento a due impasti, la produzione incamera burro italiano, vaniglia Bourbon, miele millefiori piemontese, uvetta australiana, cedro Diamante e dei canditi d’arancia Navel calabrese fatti in casa

3 - Iginio Massari

  • Sul terzo gradino del podio c’è un panettone d’autore: è quello del maestro Iginio Massari, a Brescia. Tra i punti forti segnalati da Gambero Rosso, la glassa: con granella di zucchero, mandorle grezze e un tocco di cacao. Le quattro lievitazioni, combinate alla tecnica a due impasti, regalano dopo 62 ore “un’alveolatura esuberante, moderna, da manuale”

2 - Ciacco

  • Di tipo basso, privo di glassa, con una cupola scura tondeggiante, questo panettone è opera di un abile gelatiere come Stefano Guizzetti, che da Milano propone “un lavoro sui generis, fuori dal canonico”. Presenti diverse tipologie di uvetta (Catarratto, Cile, Australia) e "mastodontici canditi" o semicanditi d’arancia bionda

1 - Sammarco

  • E infine, sul gradino più alto del podio, c’è il prodotto del paesino pugliese di San Marco in Lamis del forno Sammarco con il Panterrone agli agrumi del Gargano, “un lievitato che non conosce difetti nemmeno sotto la lente d’ingrandimento”. “Soavi note di caramello, miele e agrumi catturano il naso, mentre in bocca sia la raffinata prospettiva lattica sia l’esigua dolcezza restituiscono una sensazione di equilibrio. Ben distribuiti, corposi e fragranti i canditi da cedro calabrese, da arancia biondina e limone femminello del Gargano”, spiega Gambero Rosso

Per approfondire:

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