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Federica Manzon vince il Premio Campiello con Alma: "Dedicato a chi attraversa i confini"

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©Ansa

Con il romanzo "Alma", la 42enne originaria di Pordenone parla di identità, memoria e Storia - personale, familiare, dei Paesi - che si cercano e si sfuggono continuamente, facendo di Trieste un punto di vista da cui guardare i nostri difficili tentativi di capire chi siamo e dov'è la nostra casa. Lo dedica ai migranti, che si viaggiano "immaginando e sognando un presente migliore in un momento in cui a Trieste prima ancora che in altre parti di Europa, Shengen è stato sospeso e lo è ancora"

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Federica Manzon con "Alma" (Giangiacomo Feltrinelli) ha vinto la 62esima edizione del Premio Campiello. L'unica scrittrice della cinquina ha ottenuto 101 voti sui 287 espressi dalla Giuria dei Lettori anonimi (in 13 non hanno espresso preferenze). La proclamazione è avvenuta questa sera nella storica sede del Gran Teatro La Fenice di Venezia. A consegnare il Premio sono stati Enrico Carraro, presidente di Confindustria Veneto e della Fondazione Il Campiello, e il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini.

La vincitrice del Premio Campiello 2024 Federica Manzon - ©Ansa

Gli altri finalisti

Gli altri finalisti che si contendevano l'ambita "vera da pozzo" erano: Antonio Franchini  ("Il fuoco che ti porti dentro", Marsilio), che ha ottenuto 78 voti, Emanuele Trevi ("La casa del Mago", Ponte alle Grazie) con 66 voti, Michele Mari ("Locus Desperatus", Giulio Einaudi editore) con 33 voti e Vanni Santoni ("Dilaga ovunque", Editori Laterza) con 6 voti. 

Manzon: dedico Campiello a chi ha attraversato i confini

"Visto che è un libro nato nei confini - ha detto la vincitrice - lo vorrei dedicare a tutte le persone che hanno attraversato i confini, soprattutto il confine orientale di Trieste e che lo fanno immaginando e sognando un presente migliore in un momento in cui a Trieste prima ancora che in altre parti di Europa, Shengen è stato sospeso e lo è ancora. Vorrei che questa piccola cosa mia fosse di buon auspicio" 

Federica Manzon, 42 anni, originaria di Pordenone, che oggi vive tra Milano e Trieste, con "Alma" ha scritto un romanzo dove l'identità, la memoria e la Storia - personale, familiare, dei Paesi - si cercano e si sfuggono continuamente, facendo di Trieste un punto di vista da cui guardare i nostri difficili tentativi di capire chi siamo e dov'è la nostra casa.

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