Svizzera “on the road”, tra i luoghi più sorprendenti del Paese elvetico

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Costanza Ruggeri

Costanza Ruggeri

©Getty

Introduzione

Inventariare il patrimonio paesaggistico e culturale? In Svizzera lo fanno. Nel Paese elvetico esiste infatti un ufficio apposito della Confederazione, l’Ufficio federale della cultura, che ha catalogato più di 1.200 insediamenti sparsi in tutti i Cantoni. L’ISOS, inventario  unico al mondo del suo genere, mira a preservare quei luoghi - villaggi, paesaggi naturali, edifici - che sono espressione della storia e della diversità del Paese. Dalla collaborazione con Svizzera Turismo è nata nel 2019 l’iniziativa “Un amore di luogo” per far conoscere questi tesori, lontani dai tradizionali flussi turistici. Per il 2024 sono stati messi in evidenza una trentina di posti, distribuiti in tutte le aree del Paese, che sorprendono per l’unicità dello stile architettonico e per lo sviluppo armonico con l’ambiente. Oggi vi portiamo alla scoperta di alcuni dei più "incredibili", tra complessi monastici, opere di ingegneria e trekking mozzafiato.

Quello che devi sapere

1. Citè du Lignon, una città nella città

Il nostro viaggio in Svizzera alla scoperta di alcuni dei suoi luoghi più "curiosi" e "singolari" comincia alle porte di Ginevra dove visitiamo la celeberrima Citè du Lignon, l’immobile residenziale più lungo del Paese. Costruito tra il 1963 e il 1971 su un ampio terreno sopra il Rodano, si presenta come una gigantesca costruzione a schiera da 12 a 16 piani (punteggiata da due grattacieli) che si estende a zig zag per quasi un chilometro. Per le sue qualità urbanistiche, architettoniche e tecniche, è considerata un’opera pionieristica e ha rappresentato il progetto edilizio svizzero più ambizioso del suo tempo. L'insediamento ospita oggi circa 6.500 persone. 

1. Citè du Lignon, una città nella città

2. Halen e l'ispirazione a Le Corbusier

Ci spostiamo ad Halen, nei pressi di Berna, per visitare l'insediamento di case a schiera costruito tra il 1959 e il 1961 da cinque giovani architetti. I progettisti si ispirarono a Le Corbusier e al centro storico di Berna, caratterizzato da file di case e lunghi porticati. Le 79 unità residenziali a tre piani sono disposte su cinque file, tre al di sopra e due al di sotto della via principale e della piazza. Tutte le case sono oggi di proprietà privata e ospitano circa 220 persone. Nel corso degli anni la vegetazione è cresciuta intrecciandosi con l’insediamento, tanto che ora l’erba selvatica sui tetti, i giardini e i biotopi creano un singolare contrasto con il rigido reticolato dei muri in calcestruzzo. 

2. Halen e l'ispirazione a Le Corbusier

3. Birsfelden, la centrale idroelettrica sul Reno

La centrale idroelettrica di Birsfelden è una costruzione unica nel suo genere in Svizzera. Il boom industriale del secondo dopoguerra fece incrementare il fabbisogno di elettricità a Basilea. Così, per sfruttare l’energia idroelettrica del Reno, tra il 1951 e il 1954 si lavorò alla costruzione di una nuova centrale sotto la direzione dell’architetto Hans Hofmann. Il calcestruzzo dell’edificio è in parte dipinto di verde mentre i telai delle finestre sono bianchi, così l'impianto elettrico si inserisce armoniosamente nel paesaggio circostante. La sala macchine vetrata, lunga 120 metri, ha un tetto a farfalla che riproduce un andamento ondulatorio e si inserisce armonicamente nel paesaggio fluviale del Reno.

3. Birsfelden, la centrale idroelettrica sul Reno

4. Hauterive, il monastero "isolato"

L’abbazia medievale di Hauterive è uno dei complessi monastici meglio conservati della Svizzera e si staglia solitaria su un pianoro leggermente rialzato in un’ansa della Sarina, nel canton Friburgo. Eretta nel 1138 dai monaci di Cherlieu, rispondeva ai requisiti dell’Ordine che aspirava alla penitenza e all’isolamento. Dopo un’interruzione di 91 anni, durante i quali il complesso ha ospitato la scuola agraria cantonale e successivamente l’istituto magistrale, la vita monastica è ripresa nel 1939 e attualmente ospita una ventina di monaci. All'interno c'è una bottega che vende prodotti locali e una foresteria per chi vuole partecipare alla liturgia monastica.

4. Hauterive, il monastero "isolato"

5. Taveyanne, il villaggio senza elettricità

A circa 1.650 metri di altitudine, sulle Alpi vodesi sopra Gryon (nel cuore di una riserva naturale), sorge Il pittoresco villaggio di Taveyanne. L’abitato è composto da una trentina di chalet alpini con tetti in scandole (il nome del luogo deriva dalla parola "taves" che in dialetto locale significa tavillon-scandole), che oggi fungono da seconde case soprattutto in estate, considerato che manca l'elettricità. Il villaggio è noto per la sua tradizionale festa di mezza estate, che trae origine dall’usanza di pesare le forme di formaggio già prodotte la prima domenica di agosto e organizzare una festa per i pastori e i contadini.

5. Taveyanne, il villaggio senza elettricità

6. Kurhaus Tarasp, terme e jet set

Il Kurhaus Tarasp è stato uno dei primi grandi hotel dell’Engadina. Nel XIX secolo, re e zar vi soggiornavano per trarre beneficio dalle sorgenti minerali e dalle cure idropiniche, famose in tutto il mondo. Alla sua apertura, nel 1864, contava 200 camere, numerosi saloni, sale da pranzo e ristoranti. Il complesso indipendente e isolato testimonia in modo emblematico l’era del turismo termale. Dopo una lunga pausa, il Kurhaus Tarasp ha riaperto le sue porte alla fine di dicembre 2023. L’ex edificio termale è stato riconvertito in casa degli artisti.

6. Kurhaus Tarasp, terme e jet set

7. Taubenloch, tra storia e tecnica

La gola del Taubenloch, tra le più pittoresche voragini nei monti del Giura, è uno spettacolo della natura e, al tempo stesso, consente di tuffarsi nella storia della tecnica. Lunga quattro chilometri e attraversata dalla Suze, costituisce un accesso dal Mittelland alle valli del Giura bernese, il che la rese un’importante via di comunicazione sin dall’epoca romana. Fortificata e poi industrializzata, è oggi una delle mete escursionistiche più amate della regione. 

7. Taubenloch, tra storia e tecnica

8. Bruggen e i suoi ponti

In una piccola area intorno a Bruggen, oggi quartiere della città di San Gallo, si trova un paesaggio unico che vanta quasi venti ponti eretti tra il XVIII e il XX secolo e molto diversi tra loro per campata, altezza e struttura: una varietà che spazia dagli antichi ponti in legno nel fondovalle agli alti viadotti in acciaio e calcestruzzo, la cui costruzione fece notizia a livello internazionale. Particolarmente imponente è il viadotto della ferroviaria Schweizerische Südostbahn, che si erge a 100 metri di altezza sulla Sitter e si estende per 365 metri di lunghezza: è il ponte ferroviario più alto della Svizzera e il ponte ferroviario a scartamento normale più alto d’Europa. 

8. Bruggen e i suoi ponti

9. Gottlieben, il "gioiello" sul Reno lacustre

E' uno dei comuni più piccoli della Svizzera ma Gottlieben, con le sue case a graticcio e il castello neogotico, ha molto da offrire e, forte di una posizione strategica, un tempo rappresentava un’importante piazza commerciale del Paese. Sorto tra il XVII e XIX secolo, è situato a ovest di Kreuzlingen e si affaccia sul Reno lacustre. Da non perdere la specialità dolciaria Gottlieber «Hüppen», un leggero biscotto

9. Gottlieben, il "gioiello" sul Reno lacustre

10. Ufenau, l’isola più grande della Svizzera

In posizione idilliaca e completamente incontaminata nella parte orientale del lago di Zurigo, l’isola di Ufenau ha una caratteristica forma lenticolare. Già luogo di culto in epoca romana, nel 965 l’isola divenne di proprietà dell’abbazia di Einsiedeln, a cui appartiene ancora oggi. Con il collegamento dell’isola tramite un servizio di battelli a vapore e l’apertura di una locanda nella casa dei fittavoli, nel 1870 prese il via un intenso turismo escursionistico. Per gli amanti della buona tavola c’è l’Inselwirtschaft Ufenau che serve specialità locali.

10. Ufenau, l’isola più grande della Svizzera