Street Art, l'argentina Milu Correch a S. Croce Camerina
LifestyleSi chiama “Crucivia” il nuovo lavoro di arte pubblica realizzato nella cittadina ragusana dall'artista Milu Correch nel solco di FestiWall e Bitume. Non un'opera isolata ma l'avvio di un progetto artistico da diffondere in altri comuni della Sicilia sudorientale.
Il tempo ritrovato, nei frammenti di memoria collettiva, ripercorrendo le tracce lasciate dagli anziani e intessute nella storia, fra tradizione orale e cronaca, realtà e immaginazione, in un paese che è stato ed è ancora snodo cruciale del Mediterraneo in fatto di contaminazione e (oggi) convivenza tra diverse culture. Sono l’obiettivo e il filo conduttore cercati dall’artista Milu Correch per “Crucivia”, il progetto di arte pubblica avviato lo scorso 10 luglio a Santa Croce Camerina e giunto adesso alle battute finali, nel solco che dal 2015, a Ragusa, ha dato vita a cinque edizioni di FestiWall e poi a Bitume – industrial platform of Art, fino alle più recenti operazioni effettuate sullo stesso orizzonte a Trapani e Comiso.
Classe ’91, originaria di Buenos Aires, conosciuta per i grandi murali figurativi in cui ritrae la straordinarietà della gente comune raccontata in ambienti periferici e ammantata da atmosfere magiche, Milu ha voluto omaggiare il cuore pulsante della “città del sole”: le persone e le diverse comunità che la abitano, il loro presente e i loro ricordi. Ma anche l’elemento che, dall’esterno delle arterie urbane, circonda e avvolge l’umanità camarinense fino a entrare nelle vene più profonde di Santa Croce: la campagna iblea rappresentata dal suo re, il carrubo (dall’arabo “kharrub”) come “genius loci” naturalistico e insieme antropologico nonché simbolo del crocevia tra popoli, albero che può avere contemporaneamente fiori, frutti e foglie, che può avvicinare visioni e linguaggi, semi e “karat”, in una stessa unità di misura. Così, durante i lavori realizzati (e orami quasi finiti) sul doppio prospetto che in Piazza degli Studi guarda gli istituti scolastici “Psaumide di Camarina” e “Fabio Besta”, scelto come cantiere dell’evento fortemente voluto dal sindaco Giuseppe Dimartino e da tutta l’amministrazione per coronare la rigenerazione della piazza e i lavori di adeguamento sismico e messa in sicurezza dei due plessi, l’artista si è lasciata ispirare dalle “narrazioni” stratificate nel paese, dialogando con loro in un percorso di ricerca guidato dal curatore di “Crucivia” Vincenzo Cascone, tra fatti realmente accaduti e “cunti”, fiaba e verità.
Ad ispirare Milu, ricevendo al tempo stesso input creativo dall’iter seguito dalla muralista argentina, è stato anche lo scrittore Marco Steiner, che per l’occasione ha ideato un racconto inedito, imbattendosi nelle “truvature”, le leggende plutoniche sui tesori nascosti vincolati da incantesimo, nate durante gli ultimi scampoli di dominazione bizantina in Sicilia, diffuse sotto quella araba e poi tramandate oralmente dai contadini, spesso confinate nell’ambito della credulità popolare ma non di rado legate a riferimenti storici precisi, oppure alla necessità di comprendere meglio la natura e i suoi misteri, e anche per questo raccolte con pazienza certosina da dotti e storiografi del calibro di Giuseppe Pitrè (1841-1916) e Salvatore Salomone Marino (1847-1916) per tracciare, stavolta in forma scritta e in più volumi, l’evoluzione di un’intera civiltà o per ricostruire toponimi e percorsi.
Due lavori, quelli di Milu Correch e di Marco Steiner, sviluppati su un doppio prospetto ma concepiti come opera unitaria, attraverso la rivisitazione di una “truvatura” in particolare, connessa alla vicenda di una bambina camarinense scomparsa nei primi del ‘900, dimenticata da molti o solo parzialmente conosciuta e oggi ritrovata nella reminiscenza e nel viso di una donna, la stessa raffigurata su uno dei due muri, in una sorta di mappatura dell’anima urbana che vuole abbracciare tutta Santa Croce, cominciando proprio dalle tante famiglie che durante l’anno scolastico incrociano Piazza degli Studi.
«Crediamo fortemente nel valore della bellezza come punto di partenza per la rigenerazione urbana e in questo caso», dice il sindaco Giuseppe Dimartino, «diamo nuova vita ad uno spazio importante per i nostri ragazzi, proprio grazie al valore dell’arte e della cultura con un’artista internazionale. È un progetto che va a coronare e completare la rigenerazione complessiva del polo scolastico e degli spazi esterni. Molti dei lavori, com’è noto, sono già in corso e tra non molto cambieranno, insieme a quest’opera, il volto di questa zona di Santa Croce. Siamo molto soddisfatti di quello che stiamo realizzando, soprattutto per l’importanza che riveste per i nostri bambini, i nostri ragazzi e le loro famiglie».
Ma “Crucivia” non si esaurisce qui, perché «l’operazione realizzata a Santa Croce Camerina», sottolinea il curatore di FestiWall e Bitume, Vincenzo Cascone, «potrebbe essere l’inizio di un nuovo processo artistico, che vuole “intrecciare” altri Comuni siciliani, tessendo insieme altre storie, memorie e materie, in un mosaico ancora tutto da definire, volto a far emergere l’interculturalità della società contemporanea. D’altronde, il compito dell’arte pubblica è anche questo: affrontare il tema dell’incrocio tra culture e tradizioni, perché, con il suo incanto, è in grado di parlare a tutti e di assolvere al ruolo di mediatore, senza distinzioni di etnia, ceto e religione».