Premio Strega 2024, ecco la sestina dei libri finalisti

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Ludovica Passeri

Ludovica Passeri

Il vincitore sarà premiato il 4 luglio. In testa alla classifica Donatella Di Pietrantonio che si è già aggiudicata il Premio Strega Giovani. Melania Mazzucco, presidente del Comitato direttivo: "Il romanzo come lo intendevamo 30 anni fa rappresenta solo una parte della narrativa italiana contemporanea"

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La violenza di genere, i disastri climatici, il giallo che esplora l’universo femminile, le memorie familiari, la scuola, la lingua come chiave di lettura dell’esistenza. Nella sestina dei libri finalisti dello Strega 2024, annunciata il 5 giugno presso il Teatro Romano di Benevento, mondi e generi diversi. Si contenderanno la vittoria finale, il prossimo 4 luglio, Donatella Di Pietrantonio, Chiara Valerio, Paolo Di Paolo, Raffaella Romagnolo, Dario Voltolini e Tommaso Giartosio.


I libri della sestina

Il più votato dalla giuria formata da 700 aventi diritto è "L’età fragile" (Einaudi) di Donatella Di Pietrantonio che si è già aggiudicata il Premio Strega Giovani, assegnato da una giuria di oltre mille studenti, tra i 16 e i 18 anni. Partendo da un dialogo tra una madre e una figlia, l’autrice mette al centro il "riconoscimento della fragilità personale come parte di una fragilità più generale che accomuna tutti". Il racconto si sviluppa attorno a un trauma che ha radici nel passato e in un fatto di cronaca, il duplice femminicidio del 1997, noto come "delitto del Morrone". Al secondo posto nella classifica provvisoria, “Invernale” (La nave di Teseo) con cui l’autore Dario Voltolini ha voluto rendere omaggio al padre misurandosi con l’autofiction. Gino, il protagonista, è un macellaio che a causa di un incidente si trova a fare i conti con un declino feroce e inaspettato. Segue Chiara Valerio con “Chi dice e chi tace” (Sellerio), un giallo in cui l’investigazione, “detection”, è un pretesto per esplorare l’esistenza di tre donne, molto diverse tra loro. Paolo Di Paolo è al quarto posto con “Romanzo senza umani”, libro che ha già fatto discutere per la scelta di inserire nel frontespizio un timbro tanto insolito quanto attuale: “Questo romanzo non è stato prodotto da un’intelligenza artificiale”.  Al centro del racconto, uno storico che per defomazione professionale cerca di riaggiustare i ricordi degli altri. Sullo sfondo, il cambiamento climatico e i suoi riflessi emotivi. Il libro di Raffaella Romangolo "Aggiustare l’universo" (Mondadori) è ambientato invece nel Secondo dopoguerra, e per la precisione nel primo anno scolastico dell’Italia liberata. Uno scenario di macerie e ricostruzione che, secondo Romagnolo, ha delle profonde similitudini con il nostro presente post-pandemico. La tradizionale cinquina quest’anno diventa sestina con “Autobiogrammatica” (Minimum Fax). L'articolo 7 del Regolamento prevede infatti la presenza di almeno un libro pubblicato da un medio o piccolo editore nella selezione finale dello Strega.  L'autore Tommaso Giartosio ha spiegato: “Siamo sempre più assediati dall’autofiction, ho voluto trovare un modo diverso per parlare della mia storia: l'ho fatto attraverso la chiave delle parole".

Il filo rosso della 78esima edizione

In questa 78esima edizione è stato registrato il record di candidature di partenza. Gli 82 libri candidati, secondo la scrittrice Melania Mazzucco, che presiede il Comitato direttivo, raccontano molto della letteratura italiana contemporanea: “Il romanzo inteso come lo intendevano trent'anni fa rappresenta oggi solo una parte della narrativa. Le narrazioni - ha dichiarato nel corso della serata Mazzucco -  sono sempre più contaminate. Si intrecciano alle memorie, al giornalismo, all’inchiesta, alla biografia e all’autobiografia”. E il Premio Strega fotografa questa svolta. D’altronde è da sempre indice degli umori, dei gusti letterari degli italiani e dei cambiamenti della lingua e delle tradizioni. La finale si terrà il 4 luglio al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, a Roma.

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