Biennale d'Arte, 90 nazioni partecipanti, 332 artisti e il tema "Stranieri ovunque"

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Sabrina Rappoli

Ha preso il via a Venezia la sessantesima edizione dell’Esposizione internazionale d’Arte della Biennale. Curata da Adriano Pedrosa, affronta il tema “Stranieri ovunque”, scelto come linea guida della manifestazione in programma fino al 24 novembre. Ecco il nostro viaggio tra i padiglioni per la rubrica Flash

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Stranieri ovunque

 

Non deve essere facile racchiudere in un titolo il senso di un lavoro che coinvolge centinaia di artisti: outsider, queer, indigeni, folk e autodidatti. Adriano Pedrosa, brasiliano di Rio de Janeiro, classe 1965, ha scelto "Stranieri ovunque - Foreigners Everywhere", per indicare la sua visione dell'Arte, una visione che è il risultato di una profonda riflessione sul ruolo dell'Arte stessa e di chi la crea.

Il curatore della Biennale ha messo al centro del suo pensiero, della sua analisi, il termine "straniero", declinato in diverse accezioni. Un termine che pesca nei temi dell'immigrazione, della diaspora, della differenza, dell'emarginazione, della decolonizzazione per dare corpo a ciò che - in forme, colori, materiali differenti, tessuti, cromìe - chiamiamo Arte Contemporanea.

Tutte le 90 nazioni partecipanti hanno seguito - ciascuna a suo modo - questa sorta di stella polare, che li ha guidati nella creazione delle centinaia di opere messe in mostra nei diversi padiglioni di questa Biennale.

Stranieri ovunque, si ispira alle opere del collettivo francese, basato a Palermo, Claire Fontaine e alle loro scritte al neon, traduzione in decine di lingue (tra queste anche lingue indigene ed estinte), proprio del titolo della BIennale 2024.

 

Planetario_Biennale

Il Padiglione Italia

 

Curato da Luca Cerizza, il Padiglione Italia è firmato dall'artista toscano Massimo Bartolini, con la collaborazione di musicisti e scrittori. Si intitola Due qui/Two Hear e gioca sul doppio senso del significato italiano e inglese. Un gioco di parole che rimanda all'ascolto e proprio in esso trova la sua meraviglia, invitandoci al non agire, a pensare.

Il visitatore si trova, così, nella zona dell'Arsenale, all'interno di un progetto diviso in tre ambienti, al centro c'è un labirinto di tubi innocenti, alcuni di essi celano l'organo che rimanda una musica diffusa. Poi c'è una vasca, parte integrante dell'opera, che contiene acqua e argilla e si muove a tempo della musica stessa.

 

PadiglioneCentrale

Artisti dal sud del mondo

 

Adriano Pedrosa ha viaggiato personalmente, sopratto nel sud del mondo, per trovare spunti, idee, per scoprire e far scoprire al pubblico nomi sconosciuti ai più, che mai hanno preso parte a una Biennale, che si sono formati lontano dalle accademie e dalle scuole d'Arte blasonate. Sono artisti che fanno emergere la vitalità, l'energia, la forza della vita, tutti elementi che dalle loro mani sapienti ed estrose, passano e convergono nelle loro magnifiche opere.

 

Donne_pubblico

C'è tempo fino al 24 novembre per una visita ai Giardini, all'Arsenale, in giro per Venezia, città che è un museo a cielo aperto di per sé e che in questi mesi offre oltre 30 eventi collaterali e mostre ovunque. Un viaggio nella Bellezza da compiere ognuno con la propria sensibilità, guidati dalla propria curiosità, con un personale senso di orientamento nell'Arte, fatto di attrazione o repulsione, ma comunque da realizzare. A volte ci si potrà sentire stranieri, tra tante opere e tanta offerta, tra Paesi e artisti tanto differenti. D'altra parte, però, non è questo il bello? Sentirsi stranieri per poi  provare a sentirsi a casa.

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