Picasso, la mostra al Mudec di Milano per i 50 anni dalla morte

Lifestyle

Sabrina Rappoli

Foto: Carlotta Coppo

Incontrare Pablo Picasso è sempre un piacere, perché il maestro spagnolo non delude mai. L'appuntamento, stavolta, è al Mudec di Milano, dove la mostra "Picasso: la metamorfosi della figura", resterà fino al 30 giugno

ascolta articolo

L'esposizione vanta una sessantina di opere, quaranta del maestro spagnolo; le restanti di altri autori, in dialogo con esse, che raccontano il suo amore per l'Arte dell'Africa e dell'Oceania. Sono lavori che  ci rimandano echi e suggestioni di continenti lontani, esotici: luoghi che Picasso indagò a fondo, prendendone spunto per il suo processo creativo.

Picasso
Foto: Carlotta Coppo

L'Arte di Picasso fu in continua evoluzione e la sua vita - nacque a Malaga nel 1881 e morì in Francia, a Mougins, nel 1973 - fu lunga e feconda di lavori. Ne produsse migliaia e fu sempre all'avanguardia. Lo spiega bene la curatrice dell'esposizione, Malen Gual: "Picasso non rimase mai legato a un solo stile, nel corso della sua carriera. Pablo passò dall'Impressionismo,  al  Cubiscmo, al Surrealismo, senza mai copiare se stesso, ma rinnovandosi sempre".

Picassook
Foto: Carlotta Coppo

"Abbiamo iniziato la mostra con l'influsso che ebbero l'Arte africana e l'Arte iberica nell'opera di Picasso", spiega ancora la curatrice, "quella che in quel momento si chiamava Arte primitiva; come questa visione, l'acquisizione di queste sue caratteristiche, produsse quello che Picasso realizzò nel quadro Les Demoiselles d'Avignon, con il suo successivo sviluppo nel Cubismo. Abbiamo voluto mostrare la relazione che Picasso ebbe con l'Arte primitiva non solamente negli anni che tutto il mondo conosce - dal 1906 al 1912 - più o meno. Abbiamo inteso mostrare come questa relazione continua, questo affetto, questo sguardo".

PicassoAfrica
Foto: Carlotta Coppo

Il focus della mostra, che riguarda l'arte iberica, quella dell'Africa e dell'Oceania, si sviluppa attraverso tele, disegni, sculture. Il genio di Malaga conobbe e apprezzò questo genere di Arte sin da giovane, una volta arrivato a Parigi. Prima al Museo del Louvre, poi a quello del Trocadero, incontrò artisti e creazioni che provenivano da quei posti lontani e che lo segnarono profondamente, tanto da diventarne egli stesso collezionista. In particolar modo collezionò maschere, di tutti i materiali, i colori, le fogge.

Picassomascherona
Foto: Carlotta Coppo

In mostra, in arrivo dal Museo del '900, c'è la Femme nue, in dialogo con preziosi dipinti di maschere. La tela precede le Demoiselles d'Avignon, tra i suoi avori più conosciuti. Di quest'ultima, ci sono i quaderni con i disegni preparatori, disegni che aiutano a comprendere il suo impegno per unire le geometrie di Cézanne, con la forza plastica della scultura iberica, africana e oceaniana. 

PicassoTribale
Foto: Carlotta Coppo

Ampliare o ridurre i volti, deformare i corpi, frantumare le immagini. Per tutta la vita Pablo Picasso sarà accompagnato dalle maschere, spesso mostruose, che lo aiutavano a guardare e raccontare la realtà. Una realtà che - soprattutto negli anni delle guerre mondiali - era talvolta terrificante.

PicassoFaccione
Foto: Carlotta Coppo

La "primitiva" mostra del Mudec, chiude idealmente le celebrazioni per i 50 anni dalla morte di Pablo Picasso. L'artista è stato ricordato in tutto il mondo con retrospettive importanti, nel suo Paese natale e all'estero. Il progetto del Mudec, che si  concentra  fondamentalmente sugli aspetti di Arte primigenia che si ritrovano nella sua pittura, ci pone di fronte alla forza prorompente della sua creatività, anch'essa "terrificante", nel significato di grandiosa, travolgente. Un'Arte che ci restiuisce forza, gioia, energia. Per questa ragione, incontrare Pablo Picasso, è sempre un piacere.

Lifestyle: I più letti