Signore degli Anelli, sequel non autorizzato del libro di Tolkien sarà distrutto

Lifestyle

Demetrius Polychron, autore di “The Fellowship of the King” ispirato all'opera di Tolkien, ha perso la causa contro gli eredi dello scrittore britannico. Secondo la decisione dei giudici della California, Polychron dovrà distruggere tutte le copie fisiche o digitali, presentare una dichiarazione di aver ottemperato alla richiesta e pagare le spese legali per un totale di 134.000 dollari

ascolta articolo

Le copie fisiche e digitali di “The Fellowship of the King”, il sequel non autorizzato de Il Signore degli Anelli, opera dello scrittore americano Demetrius Polychron, dovranno essere distrutte. È la decisione della Corte distrettuale della California che ha respinto la causa che lo stesso autore ha intentato contro gli eredi di Tolkien e Amazon Studios, chiedendo 250 milioni di dollari di risarcimento e sostenendo che la serie televisiva “Il Signore degli Anelli - Gli anelli del potere” violasse il copyright del suo libro, avendolo in parte copiato per la sceneggiatura. A riportare la notizia è La Repubblica.

Il contenzioso e la decisione dei giudici

Polychron ha affermato di aver scritto un libro “originale”, sebbene “ispirato” ai lavori di Tolkien, intitolato The Fellowship of the King, che doveva essere il primo di sette volumi, spiega il quotidiano. Lo scorso agosto il giudice aveva dato ragione ad Amazon e alla Tolkien Estate definendo le accuse di Polychron “fantasiose” e “irragionevoli” in quanto il suo stesso libro costituirebbe una violazione e non può essere utilizzato come base per una richiesta di risarcimento. Gli eredi di Tolkien hanno quindi intentato causa contro Polychron vincendo e ottenendo il divieto di “distribuire, vendere, esibire o sfruttare in alcun modo” il suo libro o il sequel "The Two Trees". L’autore dovrà distruggere tutte le copie fisiche o digitali, presentare una dichiarazione di aver ottemperato alla richiesta e pagare le spese legali per un totale di 134.000 dollari.

Manoscritti autografi, immagini rare, opere d'arte ispirate alle sue visioni letterarie, copie dei libri e delle varie edizioni della sua opera, vinili delle colonne sonore dei film o di musiche ispirate al Signore degli anelli. E ancora abiti di scena, un video di Pino Insegno, che al cinema prestò la voce ad Aragorn del Signore degli Anelli, e un corridoio che ospita le testimonianze delle celebrità che hanno amato l'autore: da Barack Obama a Papa Francesco, da Paul McCartney a Ringo Star o Stephen King. La prima grande retrospettiva mai fatta in Italia su John Ronald Reuel Tolkien, va in scena a Roma, nel cinquantennale della sua morte, alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea, dal 16 novembre all'11 febbraio 2024: è la prima sede di una esposizione che sarà itinerante e che verrà allestita come seconda tappa a Napoli. E che è stata resa possibile anche grazie alla prestigiosa collaborazione dell'Università di Oxford. Curata da Oronzo Cilli con Alessandro Nicosia, 'Tolkien. ANSA/EMANUELE ANTONIO MINERVA/US MINISTERO DELLA CULTURA +++ NPK +++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY +++

approfondimento

Mostre, Tolkien alla Gnam: quasi 30mila visitatori in un mese

Lifestyle: I più letti