E alla fine muoiono, il saggio a fumetti di Lou Lubie che racconta la verità sulle fiabe

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Gabriele Lippi

Gabriele Lippi

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Un saggio a fumetti sull'origine, la tradizione e le diverse versioni di classici come Cenerentola, Cappuccetto Rosso, La Sirenetta, La Bella Addormentata. Che spiega come in origine i finali non fossero poi così lieti, e come le grandi storie si evolvono seguendo le sensibilità dei tempi

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E vissero tutti felici e contenti. Ci hanno insegnato che le fiabe finiscono così. Necessariamente così. Ma è una distorsione piuttosto recente generata dal revisionismo fiabesco operato da Disney, che coi suoi film d’animazione ha avuto il grande merito di riportare alla grande popolarità le storie della tradizione popolare già rielaborate in passato da autori come Giambattista Basile, Hans Christian Andersen, i Fratelli Grimm e Charles Perrault. Ma appunto, le fiabe non sono sempre state così, non sempre hanno avuto il lieto fine, anzi, una volta si concludevano in maniera drammatica e non di rado sanguinosa.

La verità sulle fiabe

E alla fine muoiono (BAO Publishing, 248 pagine, 27 euro) è un libro che intende raccontare la scomoda verità sulle fiabe. Scritto e disegnato dall’autrice francese Lou Lubie, è una curiosa creatura a metà strada tra il saggio e il fumetto, capace di unire la meticolosità filologica del primo con la leggerezza e irriverenza del secondo. E alla fine muoiono diverte mentre fa divulgazione, raccontando le origini e le altre versioni di classici come Cenerentola, Raperonzolo, Cappuccetto Rosso, la Sirenetta, La Bella Addormentata.

Michele Rech

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Le differenze tra le varie versioni

Così si scopre che quella scarpetta non è sempre stata di cristallo e che Cenerentola non è sempre stata candida e innocente, che non sempre le care nonnine si salvano, che non tutti i principi azzurri sono sempre stati senza macchia. Lubie intreccia le diverse versioni evidenziandone le differenze ma anche i punti di contatto e le origini comuni, citando non di rado anche la tradizione popolare e dedicando poi un intero capitolo alle versioni disneiane, senza schivare affatto le polemiche più di attualità come quella intorno al tema del consenso nelle fiabe in cui un principe bacia una fanciulla addormentata.

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Un libro che diverte mentre divulga

Il tratto stilizzato e umoristico stempera le tematiche e le immagini decisamente forti raccontate dalle parole di Basile ed epigoni, strappando non di rado qualche risata. Lubie si dimostra allo stesso tempo divulgatrice e narratrice di talento, mostrando la capacità di ironizzare con leggerezza senza mai sminuire argomenti serie come gli stereotipi e la violenza di genere che permeano le fiabe della tradizione. Perché alla fine le fiabe sono un prodotto della società in cui nascono, si sviluppano e vengono tramandate, riadattandosi ogni volta alla sensibilità dell’epoca, al sentire comune. E i loro protagonisti, che oggi sappiamo aver vissuto per sempre felici e contenti, un tempo morivano. 

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