Composta da sei paia di mani, alte 15 metri e larghe 20, la scultura lancia messaggi forti e chiari sui valori universali dell’umanità: amicizia, saggezza, aiuto, fede, speranza. L’artista sarà presente in Puglia per l’inaugurazione in programma giovedì alle 19.30
Le mani giganti di Lorenzo Quinn tornano in Italia dopo 4 anni. Un evento straordinario, in programma a partire da giovedì 8 giugno, quando si terrà l’inaugurazione della scultura sul lungomare di Marina Piccola a Vieste, capitale del turismo del Sud Italia. L’opera fu presentata per la prima volta nel 2019 alla 58^ Biennale di Venezia. “Building Bridges - Costruendo Ponti” è il titolo della scultura monumentale, che resterà sul Gargano fino a settembre. Quinn, raccontando la sua opera a Venezia, disse che “bisogna creare ponti, non barriere. L’umanità non è mai avanzata quando ci siamo chiusi, è sempre avanzata quando ci siamo aperti”. È uno dei più apprezzati artisti contemporanei al mondo, padre di un’idea di arte capace di abbinare fecondamente valore estetico, senso della meraviglia e impegno sociale. È anche il quinto figlio del Premio Oscar Anthony Quinn.

Un messaggio forte
“Building Bridges", all’interno del percorso artistico di Quinn, è una delle opere più stupefacenti. Composta da sei paia di mani, alte 15 metri e larghe 20, la scultura lancia messaggi forti e chiari, i valori universali dell’umanità: amicizia, saggezza, aiuto, fede, speranza. Dulcis in fundo, come sottolineato dall’assessore Falcone, l’amore. Tutti sentimenti capaci di unire, di avvicinare, di accostare filosofie, spazi e tempi diametralmente opposti. Diametralmente ma soprattutto apparentemente, visto che siamo figli di una stessa terra e di uno stesso percorso.

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Il progetto di Vieste
L’opera, fruibile gratuitamente, vuole essere traino e volano delle emozioni dell’estate viestana, una via reale e virtuale capace di condurre, di giorno in giorno, di settimana in settimana, alla Vieste in Love, kermesse organizzata da Studio360, in programma dal 4 al 10 settembre, ultimo giorno in cui sarà possibile ammirare la scultura di Quinn. L’ultimo dei “bridges” si chiama proprio “Love”, tutt’altro che una coincidenza rispetto al progetto del Comune di Vieste.
