Salvioni: "Crescere significa anche abitare il proprio corpo senza vergogna"
Lifestyle © Foto di Basso CannarsaEinaudi Stile libero pubblica "La Malnata", un romanzo d'esordio ambientato negli anni Trenta del Novecento e in corso di traduzione in 32 Paesi. L'intervista alla sua autrice durante "Incipit", la rubrica di libri di Sky TG24
La Malnata ha i capelli nerissimi tagliati storti e gli occhi scuri e lucidi da gatto. Ha 12 anni, non ha paura di niente e non piace a nessuno perché tutti, nella sua città, sono convinti che porti sfortuna. È lei la protagonista del romanzo d'esordio di Beatrice Salvioni che Einaudi Stile libero ha da qualche settimana portato in libreria (pp. 242, euro 17,50). Un esordio singolare e fortunato, visto che il libro è in corso di traduzione in 32 lingue ed è già uscito, oltre che in Italia, anche in molti altri Paesi tra cui la Francia e la Spagna.
Siamo a Monza nei primi mesi del 1936, sullo sfondo c’è la guerra di Abissinia e a raccontarci Malnata, che poi in realtà si chiama Maddalena, è Francesca, una dodicenne di una famiglia della buona borghesia di provincia che sin da subito prova il desiderio di esserle amica.
"Le due protagoniste sono le due facce di ciò che ho imparato con la fatica di crescere - racconta Salvioni durante 'Incipit', la rubrica di libri di Sky TG24 - Francesca non sa quello che vuole, non sa dove sta andando e si vergogna di se stessa. Maddalena non ha paura di niente, si fa scivolare addosso gli sguardi degli altri e, quando le persone la incrociano e si fanno il segno della croce, risponde con la linguaccia. Ed è questo ciò che Francesca riuscirà a imparare da lei: non importa come ti guardano gli altri perché il tuo corpo non è fatto per essere guardato. Il tuo corpo è solo tuo e crescere è anche questo: imparare ad abitarlo senza vergogna".
L'intervista è disponibile anche come podcast in tutte le principali piattaforme cercando la rubrica "Tra le righe" o selezionando l'episodio nella playlist che si trova qui sotto.