Il ritorno di Doppioscherzo sul Topolino, Casty racconta il Joker di Topolinia

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Gabriele Lippi

Gabriele Lippi

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Una nuova storia inedita e un volume speciale dei Classici interamente dedicato al più folle e imprevedibile tra i nemici di Mickey Mouse. L'autore: "Dopo 16 anni non è invecchiato, non ha perso i capelli e non si è imbolsito. L'unico dubbio che ci resta è se ha messo la testa a posto o è rimasto il cattivo di sempre"

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Sguoz sguoz! Vito Doppioscherzo è tornato. Il più beffardo tra gli antagonisti di Topolino ritorna sulla testata Disney Italia con una storia inedita a 16 anni di distanza dall’ultima volta. A sceneggiarla e disegnarla è il papà artistico di Doppioscherzo, Casty, uno degli autori più importanti del fumetto disneiano negli ultimi 20 anni. Topolino e l’ipotetico Doppioscherzo approda in edicola mercoledì 5 aprile e sarà inserita anche in un volume dei Classici Disney intitolato "Gli Scherzomondi di Doppioscherzo" e dedicato al personaggio in arrivo a Pasquetta. Che scherzo (anzi, che doppio scherzo) avrà preparato stavolta? Ne abbiamo parlato – stando ben attenti a evitare ogni possibile spoiler – con Casty.

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Topolino e la neve spazzastoria è stata l'ultima avventura di Doppioscherzo prima del suo ritorno. Pubblicata sul numero 2705 di Topolino, nel 2007

Doppioscherzo mancava sul Topolino da parecchi anni, 16 per la precisione. Quindi la prima domanda è in realtà due domande: perché questa lunga assenza? E perché avete sentito l’esigenza di richiamarlo in servizio?
L’assenza è stata colpa mia, non di Doppioscherzo. Per nostra fortuna i personaggi Disney non invecchiano, quindi non lo ritroviamo senza capelli o imbolsito ma uguale a come era 16 anni fa. L’unico dubbio che ci resta è se in questo tempo ha messo la testa a posto o è rimasto il cattivo di sempre. L’occasione per farlo tornare è stato questo che racchiude le sue avventure legate da una storia di raccordo inedita e una storia nuova che acquista un senso diverso.

Ci racconti come è nato il personaggio di Doppioscherzo?
È nato nei primi anni 2000 ed è stato uno dei primi personaggi che ho inventato quando sono arrivato in Disney. C’era l’esigenza di trovare un cattivo che fosse alternativo ai soliti due antagonisti di Topolino, Macchia Nera e Gambadilegno. Il primo è un furfante diabolico, machiavellico, pensa in grande, mentre il secondo è spesso maldestro e sguaiato nel portare a compimento i suoi piani. Serviva una via di mezzo, un personaggio in grado di architettare piani diabolici ma non così cattivo come Macchia Nera. Ispirandomi al Joker di Batman ho buttato giù delle bozze ed è venuto fuori Doppioscherzo.

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Topolino Doppioscherzo

E la sua risata caratteristica? Che origine ha?
Quelli di Doppioscherzo sono piani parecchio cattivi, a volte è addirittura sadico, nell’ultima storia in cui era apparso cercava di triturare Eta Beta e Topolino. Cercavo un modo per sdrammatizzare queste storie e man mano che definivo il carattere del personaggio ne accentuavo sempre più le caratteristiche folli, quel senso dell’umorismo tutto suo, e ci stava benissimo questa risata sguaiata che stemperava le eventuali scene più forti.

Di tutti i nemici di Topolino, Vito è forse quello più inquietante. Dietro il nome e sotto una superficie apparentemente farsesca, in realtà le sue azioni sono mosse da un profondo rancore ed è totalmente privo di scrupoli. Possiamo dire che è il Joker di Topolinia?
Il nome non è scelto a caso. I suoi piani hanno sempre un doppio fine: quello di arricchirsi, che forse è lo scopo più banale per un criminale, ma soprattutto quello di vendicarsi di Topolino e prendere in giro la gente. Vuole appagare il proprio ego folle. Senza fare troppi spoiler, vedrete che la sua follia diventa evidente nella nuova storia quando parte una certa canzoncina in cui un po’ si autodefinisce, probabilmente l’ha composta lui stesso. Ed è indicativo di questa sua megalomania folle che lo porta ad agire così.

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Topolino Doppioscherzo

Ho apprezzato moltissimo la storia in cui lo vediamo ritornare dopo tanto tempo. Per dinamiche narrative è praticamente un horror. Quanto è difficile trovare l’equilibrio tra questo tipo di racconto e le esigenze di una testata come Topolino?
Quando scrivo, io invento delle storie che potrebbero essere adattabili a un film, o a un albo di Dylan Dog, per dire, l’importante è creare una trama. Poi io ovviamente scrivo per Topolino e bisogna trovare il tono adatto a questo tipo di testata, studiare le dinamiche adatte a quei personaggi. Quando in una storia accadono certe cose che dentro a un film horror sarebbero molto inquietanti, devi trovare un modo per sdrammatizzarle, e anche se la storia si legge in 20 minuti ci vuole un gran lavoro di cesello per trovare il modo di inquietare il bambino senza traumatizzarlo. Il disturbante è sempre in agguato, bisogna arrivare al limite senza superarlo.

Di tutte le storie di Doppioscherzo, che saranno incluse nel volume speciale pubblicato da Panini Comics, ne hai una che ami più delle altre?
Sono affezionato a tutte, ma direi che il Guazzabù è la mia preferita. La prima è bellissima, disegnata da un maestro come De Vita, fu un’emozione incredibile per me, ma del Guazzabù sono fiero perché è una storia con Doppioscherzo ma non lo sai per almeno buona metà. Inoltre ha anticipato un trend che è esploso poi anni dopo con Pokemon Go: l’idea degli Occhialissimi all’epoca era qualcosa di abbastanza inedito. La storia piacque peraltro molto già dal titolo, quando la proposi. Quando ho chiuso il ciclo l’ho fatto perché era finito il suo compito in quel momento storico di Topolino.

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Questo è un ritorno importante anche per te ai testi di una storia di Topolino. Era da un po’ che non ne sceneggiavi una. Come mai?
Diciamo che in questo periodo il mio ruolo è più quello del disegnatore. A me piace fare entrambe le cose, non è sempre possibile seguire i propri desideri. Io sono un autore come gli altri, a servizio della redazione e delle esigenze editoriali e in questo momento il mio ruolo è quello.

Cosa c’è nel futuro di Doppioscherzo? E in quello di Casty?
Nel futuro di Doppioscherzo non so nemmeno io cosa ci sarà. A me piacerebbe scriverne altre ma naturalmente non sta a me decidere se e quando il personaggio può ritornare. A me piacerebbe che tornasse in maniera più misteriosa, che fosse un colpo di scena che nella storia c’è Doppioscherzo. Per quanto riguarda me, io continuo a disegnare su testi altrui con soddisfazione.

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