Dopo Roald Dahl, tocca ad Agatha Christie. Le sue opere "ripulite" dalle parole offensive

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Il detective Poirot non parlerà più di un altro personaggio come di "un ebreo", Miss Marple non utilizzerà più la parola "nativo" ma sceglierà invece "locale". Ai romanzi della regina del giallo tocca la stessa sorte di altri illustri colleghi, per volere della casa editrice HarperCollins. Per i fan è di nuovo polemica

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Anche i romanzi di Agatha Christie finiscono sotto la lente del revisionismo. La stampa britannica scrive che la casa editrice HarperCollins ha già in parte corretto alcuni passi delle opere della regina del giallo, in modo da tener conto delle mutate sensibilità che oggi potrebbero ritenere offensivi e razzisti alcuni termini considerati poco problematici ai tempi della stesura dei libri (1920-1976). A Christie tocca così la stessa sorte già riservata a Roald Dahl e Ian Fleming, nonostante le accese polemiche che si erano scatenate dopo la “depurazione” di tutti i passaggi potenzialmente offensivi dei loro classici.

Colpiti anche Poirot e Miss Marple

La revisione dei libri di Christie sarebbe però già stata in lavorazione da tempo: è dal 2020, scrive The Telegraph, che si stavano addolcendo i suoi scritti. Sono state così ripulite alcune storie con i suoi personaggi più famosi. Scompare il termine “ebreo”, con cui il detective Poirot parlava di un altro personaggio nel romanzo di debutto della scrittrice, The Mysterious Affair at Styles (in Italia, Poirot a Styles Court). Da Miss Marple’s Final Cases and Two Other Stories (Il caso della domestica perfetta), la parola “nativo” – nel senso di “indigeno” - è stata rimpiazzata da “locale”. Via ovunque i termini "negro", "zingaro", "orientale" e "dal temperamento indiano".

The bestselling children's writer Roald Dahl (1916-1990) whose stories include Charlie and the Chocolate Factory and James and the Giant Peach, 1971. (Photo by © Hulton-Deutsch Collection/CORBIS/Corbis via Getty Images)

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I fan chiedono la marcia indietro

Il mondo dei social è insorto ancora una volta, tra chi ironicamente propone di cambiare anche qualche titolo - Assassinio sull'Orient Express diventa Assassinio sull'Espresso dell'Est – e chi chiede all’editore una marcia indietro, mantenendo almeno le versioni originali accanto a quelle riviste. Per il compromesso si guarda a quello già adottato dalla casa Puffin per i romanzi di Dahl. È stata così prevista una Classic Collection, senza rimaneggiamenti di alcun tipo, e una nuova edizione pensata "per i giovani lettori", senza le parole della discordia. Nelle opere di Fleming, dalla cui penna è nato James Bond, oltre a qualche correzione è invece prevista anche una avvertenza all'inizio: "Questo libro è stato scritto in un'epoca in cui termini e atteggiamenti che potrebbero essere considerati offensivi dai lettori moderni erano all'ordine del giorno".

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