Le date del Carnevale cambiano ogni anno, essendo una cosiddetta “festa mobile” e inizia sei settimane prima della Pasqua
Il conto alla rovescia è finito. Il Carnevale 2023 inizierà ufficialmente il 5 di febbraio. La festa in Italia è molto sentita soprattutto in alcune città come Viareggio e Venezia, dove il Carnevale è un evento grandioso e organizzato nei minimi dettagli, che si protrae per più giorni. Il periodo del Carnevale (secondo il rito romano) inizia la domenica della Settuagesima, segue il Giovedì grasso e si chiude col Martedì grasso, passando per la domenica di Carnevale. Diverso è il rito ambrosiano.
Festa "mobile"
Mentre il Natale cade sempre nello stesso giorno, il Carnevale varia nel calendario a seconda di quando cade la Pasqua. Sono entrambe due "feste mobili". La data di Pasqua cambia di anno in anno, ma ovviamente cade sempre di domenica, solitamente tra il 22 marzo e il 25 aprile. Si tratta della prima domenica dopo il primo plenilunio (luna piena) di primavera. La data della Pasqua è fondamentale per calcolare quella del Carnevale, che cade esattamente sei settimane prima.
I giorni di festa
Il Carnevale inizia esattamente 70 giorni prima della domenica di Pasqua (che cade quest'anno il 9 aprile). È per questo che si chiama Settuagesima. La festa si concluderà martedì 21 febbraio, popolarmente noto come Martedì Grasso. Gli altri appuntamenti da segnare in agenda sono: giovedì 16 febbraio (il cosiddetto Giovedì grasso) e domenica 19 febbraio (l'effettiva domenica di Carnevale). Il 22 febbraio sarà invece il Mercoledì delle Ceneri, il momento di inizio della Quaresima, ossia il periodo di 40 giorni che precede il giorno di Pasqua.
Il carnevale milanese
Mentre in tutta Italia è il mercoledì delle Ceneri che dà avvio alla Quaresima, a Milano (e per alcune zone che erano sotto la diocesi della città lombarda e seguono il rito ambrosiano) i festeggiamenti durano di più e vanno avanti fino al sabato che precede la prima domenica di Quaresima (quest'anno fino al 25 febbraio). Il Carnevalone milanese, secondo la leggenda, è il frutto di una richiesta dell'allora vescovo Sant'Ambrogio. In realtà dipende da una diversa interpretazione del calendario.