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I primi 60 anni di Spider-Man ne "La Storia della mia vita"

Lifestyle

Cristian Paolini

Chip Zdarsky e Mark Bagley nel volume che torna ora in libreria in versione integrale mettono in scena il più grande What If… della carriera del Ragno immaginando che Peter sia davvero invecchiato nel corso degli anni, attraversando le decadi caratterizzate dagli eventi personali che ne hanno segnato la storia: dalla morte di zio Ben e Gwen al matrimonio con Mary Jane, e da quelle del suo Paese come la guerra in Vietnam e l’attentato alle Torri Gemelle

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Peter Parker compie 60 anni. Quanti, più o meno, immaginiamo potesse avere Zio Ben quando è morto tra le braccia del nipote ricordandogli che da grandi poteri derivano grandi responsabilità. Un monito che ha guidato Spider-Man per tutta la sua carriera, iper responsabilizzandolo, dopo il frivolo esordio in costume che, in maniera inconsapevole, causerà proprio l’omicidio dello zio. Sessant’anni di vita editoriale vissuta pericolosamente, tra alti (grattacieli) e bassi (fondi) di New York appeso a una ragnatela o aiutato dal senso di ragno a combattere il crimine. 

Tavola 1

Da grandi poteri... grandi problemi

 

Ma Spidey non è solo l’amichevole ragnetto di quartiere famigliare alle generazioni di giovani e adolescenti (e ragazzi mai cresciuti) che si sono appassionati alle sue avventure nel corso degli anni. È prima vera soap-opera generazionale della storia del fumetto. Per questo Spider-Man è il simbolo della Marvel, più di quanto Superman o Batman possano esserlo della Dc. È l’emblema del supereroe con super problemi che caratterizzerà la produzione della Casa delle Idee differenziandola dalla concorrenza. Il primo problema di Peter non sono infatti i cattivi di turno, ma la sua vita. Una differenza cruciale che lo avvicina ai lettori e lo allontana dai “rivali” in costume. Un’icona che nasce nell’agosto del 1962 dalla creatività del trio Lee-Kirby-Ditko sulle pagine del numero 15 di Amazing Fantasy e non finirà mai di stupire. E infatti stupefacente sarà la definizione che lo accompagnerà nella prima testata a lui dedicata. 

Tavola 2

Un fenomeno globale e multimediale

 

Impossibile riassumere in poche righe le saghe che hanno segnato la vita di Spider-Man, dalle introspettive L’ultima caccia di Kraven e Il bambino dentro firmate da J.M De Matteis all’articolata epopea del Clone, passando per quella del costume nero che porterà alla genesi di Venom, uno dei tanti azzeccatissimi avversari del nostro eroe, e da Goblin a KIngpin c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Ma l’Uomo Ragno, come l’abbiamo imparato a conoscere in Italia, è un fenomeno multimediale che ha sfondato al cinema come nei videogiochi e perfino nel mondo della musica, entrando di diritto nell’immaginario collettivo dell’industria culturale del nostro secolo, e di quello precedente. 

Tavola 3

Un eroe che non passa mai di moda

 

Chi ha provato a fare un po’ d’ordine in questi sessant’anni di vita di questo amatissimo protagonista del fumetto sono stati Chip Zdarsky e Mark Bagley nel volume Spider-Man la storia della mia vita che torna ora in libreria in versione integrale. La coppia mette in scena il più grande What If… del Ragno, immaginando che Peter sia davvero invecchiato nel corso degli anni, attraversando le decadi caratterizzate dagli eventi personali che ne hanno segnato la storia, dalla morte del già citato zio Ben e Gwen al matrimonio con Mary Jane, e da quelle del suo Paese (la guerra in Vietnam, l’attentato alle Torri Gemelle). Una specie di Forrest Gump che al posto di correre volteggia fino alle pagine finali dell’albo e allo straordinario impianto di contenuti extra con la cover gallery. Un’opera da conservare in un posto speciale della propria libreria, in attesa di celebrare altri 60 anni del Ragnetto, che nel frattempo è diventato grande, grandissimo, ma non è mai passato di moda.           

Tavola 4