"Sa Die de sa Sardigna 2022", a Cagliari la festa che celebra la storia della Sardegna

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"Il giorno della Sardegna" è la festa del popolo sardo istituita dal Consiglio regionale nel 1993. Si ricorda la sommossa del 28 aprile 1794, quando la popolazione decise di allontanare dall'isola il viceré Balbiano e tutti i piemontesi

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Il Consiglio regionale della Sardegna nel 1993 ha istituito "Sa die de sa Sardigna", la festa del popolo sardo che ricorda i "Vespri", l'insurrezione popolare del 28 aprile 1794 che allontanò da Cagliari i piemontesi e il viceré Balbiano in seguito al rifiuto del governo torinese di soddisfare le richieste dell'isola. I sardi chiedevano che gli venisse riconosciuta una maggiore autonomia rispetto alle scelte della classe dirigente locale e che gli venissero riservati maggiori impegni civili e militari.

Sa die de sa Sardigna - Cagliari, 28 aprile 2022
Sa die de sa Sardigna - Cagliari, 28 aprile 2022 - ©Ansa

La storia

I moti di ribellione attraversavano l'isola negli ultimi decenni del '700. All'ennesimo rifiuto da parte della Corona sabauda di accogliere positivamente qualunque richiesta del popolo sardo, la borghesia cittadina e il resto della popolazione organizzarono il moto insurrezionale. La goccia che fece traboccare il vaso fu l'ordine da parte del viceré Balbiano di arrestare gli avvocati cagliaritani Vincenzo Cabras ed Efisio Pintor, capi del partito patriottico. La popolazione il 28 aprile del 1794 allontanò definitivamente da Cagliari tutti i funzionari e lo stesso viceré, che nel mese di maggio furono imbarcati e mandati via dall'isola con la forza.

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Sa die de sa Sardigna - Cagliari, 28 aprile 2022
Sa die de sa Sardigna - Cagliari, 28 aprile 2022 - ©Ansa

Festa a Cagliari: il programma

Le manifestazioni legate a questo evento si svolgono oggi in tutta l'isola. Nel capoluogo sardo sono previste rievocazioni storiche dalla mattina alla sera. Attori e figuranti ricordano la storia dell'isola dalle battaglie tra guerrieri dei tempi dei nuraghi all'investitura di un cavaliere arborense ai tempi di Mariano IV con duello finale con le spade. La giornata è cominciata in Cattedrale con la messa cantata celebrata dall'arcivescovo Giuseppe Baturi. Poi alla ex Manifattura sono stati aperti i banchetti didattici, mostre di abbigliamento e armi dei diversi periodi storici con artigiani al lavoro sui telai e nella preparazione del pane. In esposizione ci saranno anche le armi originali dell'epoca. Il momento principale si svolgerà in serata, con la rappresentazione della cacciata dei piemontesi dalla città e la fesat finale con canti e passi di danza del tipico ballo tondo. 

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