Lo scrittore ed editor firma il suo secondo romanzo per Bompiani. "Chi abita lontano dai grandi centri compie una scelta coraggiosa e radicale - dice durante "Incipit", la nostra rubrica di libri - Qui il tempo si muove molto più lentamente, eppure la comunità contadina che racconto vede sui propri corpi una accelerazione che sembra quasi stridere con il trascorrere naturale dei giorni"
Il libro di questa settimana si intitola "Morsi", l'ha scritto Marco Peano, è pubblicato da Bompiani ed è in gran parte ambientato in un paese piemontese, Lanzo Torinese, durante le vacanze di Natale di 25 anni fa. Ha per protagonisti due ragazzi che dovranno fare i conti con un episodio letteralmente spaventoso, ma è in realtà, e innanzitutto, un romanzo sulla crescita e dunque sul cambiamento. "Raccontare la fine degli anni Novanta significa anche raccontare la coda di un’epoca irripetibile come tutte, certo, ma soprattutto un’idea di adolescenza che non è più replicabile", spiega Peano nella nuova puntata di "Incipit", la rubrica di Sky TG24 dedicata ai libri (qui le puntate precedenti).
"La provincia? Una scelta coraggiosa e radicale"
"Chi sceglie di rimanere in provincia compie una scelta coraggiosa e radicale - dice Peano, che di mestiere fa l'editor di narrativa italiana - Qui il tempo si muove molto più lentamente, eppure la comunità contadina che descrivo vede sui propri corpi, e sulle facce segnate dalla fatica e dal lavoro, un'accelerazione che sembra quasi stridere con il trascorrere naturale dei giorni. La provincia è come se fosse una grande lente di ingrandimento in cui tutto è più riconoscibile e tutto è a vista, e quindi anche per questo non è forse così esotica e dorata come siamo portati a credere".