Vinci: “Ogni storia parte da un luogo. La casa? Una protezione ma anche una prigione”
LifestyleLa scrittrice pubblica un romanzo gotico ambientato nella villa appartenuta a Giuseppina Pasqua, la cantante lirica amata da Verdi. E durante "Incipit", la rubrica di libri di Sky TG24, dice: "La paura è qualcosa con la quale facciamo i conti più dentro che fuori"
Il romanzo di questa settimana si intitola “L’altra casa”, e l'altra casa è una villa che esiste davvero, immersa nella pianura in provincia di Bologna e appartenuta a Giuseppina Pasqua, la cantante lirica amata da Giuseppe Verdi. Dentro quella casa, immaginata da Simona Vinci “con le finestre come occhi spalancati e la porta come una bocca gentile, senza denti, che la risucchiava”, quattro personaggi finiranno per fare presto i conti con se stessi. Si chiamano Maura, Fred, Ursula e Marco e - come racconta Vinci durante "Incipit", la rubrica di libri di Sky TG24 - "sono tutti alla ricerca di un successo materiale, con un disperato bisogno di essere riconosciuti per il loro talento e però pure con un disperato bisogno di denaro e di riscatto sociale".
"I luoghi nella letteratura sono fondamentali"
"Per me i luoghi nella letteratura sono fondamentali - spiega sempre Vinci in questa intervista - ho sempre cominciato a raccontare delle storie da lì, partendo dal territorio e dal paesaggio. La casa poi, in particolare, credo rappresenti davvero la nostra anima: è qualcosa che ci protegge, ci racchiude, ci fa sentire al sicuro ma che al tempo stesso può trasformarsi in un luogo di isolamento e in una prigione".
Ed è attorno a quelle mura e alle loro ombre che Simona Vinci costruisce un romanzo ricco di sospetti, scricchiolii e vertigini, in grado di accostarsi alla migliore narrativa gotica contemporanea e di ricordarci come "la paura sia qualcosa con la quale facciamo i conti più dentro che fuori".