Fu l'imprenditrice Luisa Spagnoli a ideare la speciale ricetta: una combinazione di nocciola tritata, recuperata dagli avanzi, e cioccolato fuso per creare un ripieno cremoso. Lo chiamarono il "cazzotto", ma Giovanni Buitoni gli cambiò il nome per renderlo più "romantico"
Da 100 anni la stessa, identica, ricetta. Otto ingredienti per un cioccolatino che è diventato sinonimo di amore. Prodotti esclusivamente nello stabilimento di San Sisto, i Baci Perugina raggiungono ormai ogni parte del mondo. Per celebrarne il primo secolo di vita la Nestlè, titolare del marchio, omaggia i celeberrimi cioccolatini con un video promozionale.
Il video
Il Centenario di Baci Perugina viene dunque supportato da una campagna on air in TV, sul digital e sui canali social: un inno alle emozioni che Baci ha regalato nel corso della sua lunga storia. Scorrono sullo schermo momenti che, come recita il video, ci restituiscono “il piacere di vivere e condividere le emozioni all’italiana”.
approfondimento
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La storia
Tutto cominciò con un "cazzotto". Era con questo nome che, nel 1922, Luisa Spagnoli battezzò quella combinazione di nocciola tritata (recuperata dagli avanzi), cioccolato fuso e fondente. Il cioccolatino ricordava le nocche di un pugno: da qui il nome originale di "cazzotto”. Fu Giovanni Buitoni, co-fondatore di Perugina, a ritenere che invece di chiedere un cazzotto sarebbe stato più appropriato chiedere dei baci. Diversi anni più tardi, l'art director di Perugina, Federico Seneca, ebbe l'idea di avvolgere ogni Bacio in un messaggio d'amore, inserendo frasi romantiche all'interno dell’involucro stellato.