Aura, alla Fabbrica del Vapore di Milano l'installazione immersiva

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Sabrina Rappoli

Più che una mostra è un'esperienza visiva e sensoriale, che coinvolge a fondo gli spettatori e li invita a sognare. Un viaggio dentro la nostra Aura, come ci ricorda il titolo

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Aura è un’esperienza, un luogo dove spazio e tempo hanno un’altra misurazione. Alla Fabbrica del Valore, fino al 9 gennaio, i visitatori diventano parte di questa opera, che a tutti gli effetti è un’opera di Digital Art.

Aura, è l'energia che ci circonda

Il titolo è suggestivo e si riferisce all’unione tra colore e luce. L’Aura, spiegano Pepper’s Ghost e Sila Sveta, i creatori di questa installazione immersiva, è l’energia che ci circonda, che tutti abbiamo; è la necessità di poterla toccare e vivere, ed è questo che accade in mostra: l’Aura si percepisce, le persone la vedono, mentre si muovono nello spazio ed essa si espande; colgono la loro Aura e quella degli altri, “dando senso a questo progetto”, sottolineano ancora gli autori. 

Fondamentale è l'uso dell'intelligenza artificiale

Intelligenza artificiale, motion tracking, camera tracking, tracciamento delle persone, sono soltanto alcuni degli elementi tecnologici utilizzati per dar vita a questa installazione immersiva. Quando le persone entrano, grazie alle camere sul soffitto, vengono "catturate" dal sistema, che impara a conoscerle e le segue dall’inizio alla fine della visita. Così gli effetti attorno a loro cambiano in base a come si muovono e a dove vanno. L’impatto scenico è grande, gli spettatori diventano attori.

Una black box crea il nero profondo

Proiezioni e luci si uniscono dentro una grande black box, lunga 50 metri e larga 11, che crea il nero profondo e permette di lavorare su pavimento e soffitto, elementi estremi importanti concettualmente e avvolgenti dal punto di vista immersivo.

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