In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

"Blu tramonto", Ortolani: c'è vita su Marte. Ed è bellissima

Lifestyle

Vittorio Eboli

Intervista a Leo Ortolani, uno dei più popolari autori italiani di fumetti, in occasione dell'uscita in libreria di Blu tramonto (Feltrinelli Comics, col patrocinio dell'ASI, Agenzia Spaziale Italiana): l'esplorazione del pianeta rosso di un astronauta solitario (ma non troppo...) che cerca la vita là dove nessuno la vede. Tra divulgazione scientifica, gag comiche, storie d'amore (e non solo) 

Il tuo browser non supporta HTML5

Condividi:

La provocazione è già nel titolo. Ma come, Marte è “il pianeta rosso”, e un libro su Marte si chiama ‘Blu tramonto’?! “Perché è proprio così!” spiega Leo Ortolani a Sky Tg24: “È un fenomeno naturale, su Marte il tramonto è blu! Come sulla Terra, pianeta che appare blu dallo spazio, il tramonto è rosso”. C’è anche tanto di divulgativo, in questo fumetto – il terzo – che il creatore di Rat man ha concepito assieme all’ASI, l’Agenzia Spaziale Italiana, dopo ‘C’è spazio per tutti’ (Panini, 2017) e ‘Luna 2069’ (Feltrinelli, 2019). Tra ironia ed educational, comicità e romanticismo, scienza ed avventura, come nello stile di uno dei più importanti e amati autori italiani di comics.

 

Perché proprio Marte? Da dove nasce l’idea?

“Nel primo libro raccontavo dell’esplorazione spaziale, dagli albori fino a ISS, la stazione spaziale internazionale; nel secondo della Luna, la prima grande conquista, sono sicuro ci torneremo entro il 2026; il prossimo obiettivo è Marte, fondamentale gradino di questa scala ideale di tecnologia e scoperte e sogni. Al momento infatti non esistono tecnologie adeguate a portarci l’uomo con sicurezza, ma è di fondamentale importanza arrivarci come presenza umana! Le macchine ti possono fornire, e forniscono, milioni di dati scientifici preziosi, ma lo sguardo umano è tutta un’altra cosa, andare in questi mondi allarga e di molto la mente! Marte è ormai oggetto di studio che fa parte del quotidiano da più di due decenni, dobbiamo arrivarci: non siamo più in una corsa dettata da motivi geo-politici come quella verso la Luna negli anni ’60, la molla è la conoscenza!”.

Uno sguardo umano che si posa su aridi sassi rossi: il protagonista resta solo, un po’ come il granitico Matt Damon di ‘The Martian’, tutti gli altri sono tornati pive – anzi sassi – nel sacco verso casa, un po’ come i protagonisti della fallita colonizzazione nelle struggenti ‘Cronache marziane’ di Ray Bradbury.

 

Tanta speranza ma anche un retrogusto melanconico.

“Il protagonista solitario è un po’ una simbologia, non solo un espediente narrativo: una volta verificato che non ci sono tracce di vita, fa un vero e proprio atto di fede. Mentre tutti gli altri partono, lui dimostra un modo di pensare e di ragionare diverso dagli altri, perché lui ci crede. Siamo tutti capaci di tornare a casa”.

 

E sarà premiato. Perché la vita su Marte c’è, ed è bellissima.

“Ma non può essere strappata dalla sua culla. Entrambi i protagonisti (Terra e Marte) non possono vivere nel mondo dell’altro. Insieme però possono andare oltre. Il messaggio è: non culliamoci in quello che già conosciamo, veniamo da due mondi diversi ma cerchiamo di crearne un terzo, nuovo. Un po’ come accade in una coppia”.

Non spoileriamo poi molto chiedendo a Ortolani (grande appassionato di cinema, che “nasce” con le parodie di famosi film, che ha pubblicato diversi libri di recensioni) perché ha scelto per il suo solitario protagonista una spalla come l’attore hollywoodiano Nicolas Cage. Emulo animato del Wilson di Cast Away.

 

Perché proprio lui?

“Perché mi riesce bene, senza il mio solito muso da scimmia – sorride Ortolani – lo disegnai nel 100 di Rat man e uscì bene: è un attore talmente estremo, che porta sé stesso in tutte le situazioni, ha fatto film estremi, alcuni bellissimi altri terribili, ma ‘ci crede’ sempre, un po’ come l’astronauta protagonista. Mi serviva un contraltare per interagire, se no un personaggio da solo per troppe pagine può stancare, specie laddove non c’è molta azione. E allora ho pensato a lui”.

 

Per concludere: ci sono altre collaborazioni in futuro con l’ASI? A loro piace molto (come a noi di Fumettopolis!) la divulgazione attraverso il fumetto, bolle altro in pentola?

“Tra pochi giorni è in programma il lancio satellite italiano Licia Cube, dalla California: ha la missione di monitorare l’impatto di un corpo contro un asteroide, se insomma, detta volgarmente, si può deviarlo come nel film Armageddon. Lì ci sarà una sorpresa… (sorride misterioso, ndr). Sono molto legato all’ASI. Nel 2017 l’astronauta Paolo Naspoli portò con sé un fumetto, il primo fumetto al mondo ad andare nello spazio: erano le prime 16 pagine di ‘C’è spazio per tutti’ (il cui protagonista era ispirato proprio a Nespoli, ndr), mostrandolo dalla cupola della ISS. Mi sono emozionato”.

 

Finale obbligato: prossimi progetti? 

“Sto lavorando a un mezzo totalmente diverso dal fumetto”. Sibillino. Misterioso. Tutto da scoprire. Come Marte, il pianeta rosso dai tramonti blu.