Il fumettista canadese di Gideon Falls, Black Hammer e Sweet Tooth torna con un'opera intima e personale fortemente allegorica. Per parlare di vita e morte e farlo attraverso il suo tratto inconfondibile
Un uomo si risveglia in una stanza d’hotel, senza sapere come ci è arrivato né perché è lì. Sa solo che vorrebbe uscirne, ma non sa come fare. A provare ad aiutarlo è un bambino, che sembra più consapevole di lui della situazione e gli spiega che a tenerlo prigioniero è il perfido Re Rana e che c’è una stanza dell’hotel, quella con due rane inchiodate sulla porta, in cui non deve mai entrare.
Lemire ai testi e ai disegni
L’Acchiapparane (Bao Publishing, 112 pagine, 16 euro) è il nuovo fumetto di Jeff Lemire, autore canadese che torna a esprimersi come scrittore e fumettista, facendolo con quelle che sono le sue caratteristiche distintive: una capacità fuori dal comune di pescare nel profondo dell’animo umano e un tratto che risulta perfetto soprattutto quando c’è bisogno di scolpire la sofferenza sul volto scavato di uomini a cui la vita sembra aver tolto sempre il meglio.
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Tra la vita e la morte
La storia si apre con un bambino che insegue delle rane in un canale di scarico, quando all’improvviso sotto l’acqua si scorge la sagoma di quelle che sembrano essere due flebo. Poi l’azione si sposta nella stanza dell’Edgewater Hotel, dove facciamo la conoscenza del protagonista, e da lì l’atmosfera si fa sempre più al limite tra il reale e l’onirico. L’uomo, preso per mano da un bambino che sembra volerlo tenere lontano da una verità difficile da accettare, scoprirà di essere in realtà in fin di vita e di dover compiere gli ultimi passi verso la morte, avendo modo di rimpiangere un passato in cui ha trascurato il rapporto col figlio per concentrarsi sulla sua carriera di architetto.
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Una lettura rapida e scorrevole
Ritrovare Lemire nella veste di autore completo è bello ed emozionante. La lettura di questa breve storia pubblicata in Italia da Bao Publishing scorre rapida, e alla fine quasi si prova nostalgia per il protagonista. Il fumettista canadese già autore di capolavori come Sweeth Tooth, Black Hammer e Gideon Falls conferma tutta la sua grande sensibilità e la sua abilità nel costruire narrazioni mai banali ma nemmeno inutilmente complesse.