"Voi date i numeri, noi diamo i versi", il blog di poesia degli studenti nato dal lockdown

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Un sito web e un progetto ideato dalla professoressa Maria Diviccaro in risposta al blocco scolastico causato dalla pandemia. "Un’officina, un laboratorio in cui incontrarsi, confrontarsi e scegliere le parole che curano", ecco il racconto dell’esperienza

“Voi date i numeri, noi diamo i ‘versi’”, è il nome di un blog e di un progetto ideato dalla professoressa Maria Diviccaro in risposta al lockdown e alla didattica a distanza. Tutto è nato dalla necessità di riparare al buco causato dalla pandemia, che aveva fatto saltare ai suoi studenti dell'Isis Galileo Galilei di Firenze lo studio del Purgatorio della Divina Commedia di Dante Alighieri. Prima una full immersion, poi un’esplosione di versi tratti dalla lettura del Poeta, infine l’idea di aprire un blog di poesia. Ecco come la professoressa ha raccontato l’esperienza.

"Voi date i numeri, noi diamo i 'versi'"

"La storia del nome di questo blog “Voi date i numeri, noi diamo i ‘versi’” – racconta la professoressa Maria Diviccaro - ha il sapore delle cose apparentemente nate per caso, ha il sapore di un atto di protesta giocosa, di un tentativo di resistenza rispetto “all’ostinata nera orrenda barbara malinconia”che ci ha corrosi e ci divora ancora negli ultimi tempi. Era l’alba del 15 settembre 2020, iniziava il quinto anno di Liceo per questi “miei” alunni, come tanti, un po’ sfortunati a causa della pandemia. Eravamo fuori tempo massimo per lavorare al Purgatorio di Dante, ma salutandoli, prima delle vacanze estive, avevo promesso loro che ne avremmo parlato, e le promesse vanno mantenute".

"Una scorciatoia per leggere Dante"

"Durante l’estate – continua Diviccaro - avevo cercato un nuovo saggio, sapevo e sentivo che loro non avrebbero accettato un rifiuto da parte mia su quella parte di programma rimasta fuori a causa del lock down e, diciamola tutta, ho cercato una scorciatoia per leggere Dante. Ho trovato un saggio bellissimo curato dal prof. Franco Nembrini, illustrato da Gabriele dell’Otto, ed è maturata una nuova emozione che ha trascinato la classe in un mese a leggere e interpretare quasi 33 canti del Purgatorio. Certo non abbiamo lavorato da filologi o esegeti, ma la narrazione di questo viaggio “a liberar lo scoglio” l’abbiamo fatta nostra, e dirò che il viaggio, forse, zaino in spalla, lo abbiamo fatto insieme".

"In Tv danno i numeri, tu invece mi dai i versi!"

"Arrivati in vetta – spiega la professoressa – ho chiesto ai ragazzi di scrivere sullo stream di classroom il loro Dante, quel personalissimo ricordo di 3, 6, 9 versi che non avrebbero mai dimenticato. Lo hanno fatto in modo molto immediato e spontaneo alcuni, altri con ritardo. E uno di loro mi ha detto: “Prof.! Io non li ho scritti, ma glieli dò adesso a voce”. Gli ho risposto: “Bella questa! In TV danno i numeri, tu invece mi dai i versi!”. Ho trovato il titolo simpatico ed efficace, loro hanno sorriso e io ho pensato: “Perché no?”".

"L’idea di aprire un blog di poesia"

"Quindi è nata l’idea di aprire un blog di poesia; un’officina, un laboratorio in cui incontrarsi, confrontarsi e scegliere le parole che curano, le parole dolci, gentili, le parole pietre, le parole studiate, le parole vaghe e indefinite, quelle parole che ci educano ad una cittadinanza attiva diversa, fatta di non violenza, le parole non ostili, quelle parole che quando stai salendo sono il tuo bastone, le parole àncora per ritrovare il tuo porto quiete, le parole che formano una comunità, che creano spazio per le radici, le parole veicolo di democrazia, perché la poesia è voce della “polis”, interesse comune. E qui – conclude Maria Diviccaro – forse ci chiediamo, ce lo siamo già chiesti, avremo anche trovato una risposta o forse la troveremo o non l’avremo mai: “Che cos’è la poesia?”. Ma questa è un’altra storia". 

Una studentessa durante la prova orale agli esami di maturita' al liceo statale A. Volta  durante l'emergenza Coronavirus a Milano, 17 giugno 2020.ANSA/Mourad Balti Touati

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