
Social farming, a Pasqua adotta un agricoltore e sostieni le tradizioni italiane. FOTO
Dal peperone Pontecorvo DOP di Frosinone al Morbidone dell’Oratino, dallo zafferano di Navelli fino ancora al carciofo violetto di Niscemi in Sicilia e al cannellino di Atina in Ciociaria. Con una donazione in ore lavoro destinate alla semina, all'aratura, alla trebbiatura e alla raccolta è oggi possibile adottare una delle tradizioni agroalimentari italiane. Si chiama Coltivatori di Emozioni ed è la prima piattaforma italiana di social farming
a cura di Costanza Ruggeri

Creare un'ampia rete di agricoltori e sostenitori delle tradizioni contadine per salvaguardare i territori rurali a rischio di abbandono. È con questo obiettivo che, su iniziativa di un gruppo di appassionati di natura e cultura gastronomica, nel 2016 nasce in Puglia Coltivatori di Emozioni, la prima piattaforma italiana di social farming. Ambiziosa l'idea di partenza: tramandare le tradizioni agricole del Bel Paese sfruttando le potenzialità degli strumenti digitali
Il sito del social farming Coltivatori di Emozioni
Con una donazione in ore-lavoro destinate alla semina, alla potatura, all’aratura, alla trebbiatura, alla raccolta o a progetti specifici concordati con le aziende agricole è possibile adottare una delle tradizioni agro-alimentari italiane che arricchiscono da Nord a Sud la penisola italiana

Collegandosi al sito coltivatoridiemozioni.com si può scegliere quale coltivatore e quale tradizione agricola adottare a distanza. Si riceve poi una food box con i prodotti provenienti dai produttori sostenuti, un "certificato di adozione" e gli aggiornamenti sull’azienda agricola scelta

Ogni adozione genera dei buoni lavoro (del valore di 10 euro) che sono destinati alla filiera produttiva. Anche le aziende possono donare ore lavoro destinate alla semina, alla potatura, alla raccolta o ad altri progetti specifici concordati

Ad oggi la piattaforma è attiva in 15 regioni, sostiene 40 agricoltori e, grazie a una partnership con l’associazione dei Borghi più belli d’Italia, promuove la valorizzazione dei piccoli centri attraverso la riscoperta dei prodotti tipici. Per tutto il 2021 sarà possibile sostenere “a distanza” uno dei piccoli agricoltori e produttori e diventare un Azionista della Bellezza e del Gusto

Una piattaforma, quindi, che è molto di più di un semplice e-commerce: è una rete attraverso la quale le aziende agricole creano un legame con le aziende sponsor e i singoli utenti che decidono di sostenere il progetto."La piattaforma è anche uno strumento a sostegno dell’occupazione per coloro che decidono di tornare alla terra e restituire nuova vita all’Italia dei piccoli borghi storici" sostiene Paolo Galloso, Ceo e founder di Coltivatori di Emozioni

Le aziende si trovano su tutto il territorio nazionale e rappresentano in maniera uniforme le tipicità regionali: dalla cipolla di Giarratana, alla fagiolina del Trasimeno di Castiglione dal lago, dal bergamotto calabrese al farro di Abbateggio passando per il Giglietto Prenestino di Castel San Pietro, i vini di Sambuca di Sicilia, il peperone Pontecorvo DOP di Frosinone e il carciofo violetto di Niscemi in Sicilia

In molti casi le aziende rappresentano degli esempi delle microeconomie delle aree rurali italiane e spesso sono il simbolo del coraggio di giovani agricoltori che hanno deciso di dedicare la loro vita all’agricoltura e ad un lavoro tramandato negli anni di generazione in generazione

"La protezione dei nostri patrimoni e la riscoperta delle coltivazioni tradizionali delle aree rurali italiane costituiscono l’energia che anima il nostro progetto" sottolinea ancora Paolo Galloso, Ceo e founder di Coltivatori di Emozioni. "Tutti noi abbiamo il dovere di salvaguardare le tradizioni e le tipicità italiane"

Per il Presidente dei Borghi più belli d’Italia, Fiorello Primi, "l’accordo fra I Borghi più belli d’Italia e Coltivatori di Emozioni permette alle persone di entrare a far parte di una rete di appassionati, agricoltori e aziende che vogliono dar vita a un nuovo ciclo di produzione responsabile, che recupera le buone tradizioni, sostiene le microeconomie locali e crea opportunità di lavoro nei piccoli borghi italiani, contribuendo a combattere il loro spopolamento"