I film Marvel sono cinema? Il dibattito online dopo le parole di Martin Scorsese

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Il cineasta li ha definiti dei “parchi divertimento”. Una critica che ha trovato d’accordo Francis Ford Coppola: “Fanno schifo”, ha detto. In difesa dei film dei supereroi sono invece corsi il regista James Gunn, Natalie Portman e Samuel L. Jackson

I film Marvel? “Non li capisco, ci ho provato sapete? Ma quello non è cinema. Davvero, per quanto siano fatti bene, con attori che fanno del loro meglio in quelle circostanze, la cosa più vicina a cui mi fanno pensare sono i parchi di divertimento. Non è il cinema di quegli esseri umani che cercano di trasmettere esperienze emotive e psicologiche gli uni agli altri”. È bastata questa frase di Martin Scorsese, pronunciata qualche giorno fa nel corso di un’intervista a Empire Magazine, a scatenare un enorme dibattito sulle pellicole tratte dai fumetti dei supereroi che più stanno spopolando in questi ultimi anni. Anche oggi, in occasione della presentazione alla Festa del cinema di Roma del suo ultimo film, “The Irishman” (L'INTERVISTA DI SKY TG24), il cineasta statunitense non ha mancato di esprimere la sua scarsa considerazione nei confronti dei film su Iron-Man, Thor e simili: "Oggi le sale cinematografiche cercano film per fare una sorta di parchi divertimento, con film tratti dai fumetti e simili".

La replica di James Gunn, regista dei “Guardiani della galassia”

La critica di Scorsese ha generato varie proteste. Tra queste, anche quella del regista di “Guardiani della galassia” James Gunn, che ha puntato il dito contro il collega: "È uno dei miei 5 registi viventi preferiti - ha detto - rimasi scioccato quando le persone se la presero col suo 'L'ultima Tentazione di Cristo' senza averlo visto. Mi rattrista che oggi giudichi i miei film allo stesso modo. Detto ciò - ha aggiunto - adorerò sempre Scorsese, sarò sempre grato per il suo contributo al cinema”.

Natalie Portman e Samuel L. Jackson difendono i film dei supereroi

In difesa dei film Marvel, anche due protagonisti delle pellicole dei supereroi come Natalie Portman e Samuel L. Jackson. "Penso che i film Marvel siano così popolari perché sono davvero divertenti e le persone vogliono solo rilassarsi e divertirsi quando smettono di lavorare”, ha sottolineato la prima, che presto tornerà a ricoprire il ruolo di Lady Thor in "Thor: Love and Thunder".  Il secondo, interprete da anni del ruolo di Nick Fury, ha invece dichiarato che è giusto che il pubblico abbia opinioni diverse, facendo presente però che ci sono anche persone a cui i film di Scorsese non piacciono. "Voglio dire, è come affermare che Bugs Bunny non è divertente. I film sono film. Non a tutti piacciono le sue cose. Ognuno ha un'opinione, quindi va bene così. Ma ciò non impedirà a nessuno di fare film", ha commentato.

Coppola d’accordo con Scorsese: “Fanno schifo”

La polemica innescata dal regista, però, ha trovato anche dei sostenitori. Come Francis Ford Coppola: "Quando Martin dice che i film della Marvel non sono cinema, ha ragione perché noi ci aspettiamo di imparare qualcosa dal cinema, di ricevere qualcosa, un'illuminazione, conoscenza, ispirazione... Ma non conosco nessuno che abbia imparato qualcosa dal vedere lo stesso film in continuazione. Martin è stato generoso a dire che [quei film] non sono cinema - ha concluso - non ha detto che fanno schifo, come io penso”. Ieri, dal suo account Instagram, Gunn ha replicato direttamente anche a Coppola: "Molti dei nostri antenati credevano che tutti i film gangster si assomigliassero, spesso chiamandoli 'disgustosi'. Alcuni dei nostri più grandi antenati pensavano lo stesso dei western, e credevano che i film di John Ford, Sam Peckinpah e Sergio Leone si assomigliassero tutti. Ricordo di una volta in cui raccontavo emozionato a un mio zio di secondo grado di 'Guerre stellari'. Mi rispose, 'L'ho visto quando si chiamava 2001 e, dio mio, era noioso!'. I supereroi sono semplicemente i gangster/cowboy/astronauti di oggi. Alcuni film di supereroi fanno schifo, altri sono belli. Come i film western e gangster (e ancor prima, i FILM semplicemente), non tutti sono in grado di apprezzarli, talvolta neanche alcuni geni. E va bene cosi'".

De Niro punta il dito contro l’utilizzo del ringiovanimento digitale

Dei film Marvel ha parlato anche Robert De Niro, protagonista proprio dell’ultimo lavoro di Scorsese. L’attore, che per il suo ruolo si è sottoposto ad un lungo, minuzioso e costoso processo di ringiovanimento digitale - chiamato “deaging” - se l’è presa con l’utilizzo che le produzioni Marvel fanno di questa tecnica: “La roba tecnologica - ha commentato - può spingersi solo fino ad un certo punto e non potrà cambiare le cose. Se dovesse andare oltre questo punto, diventerebbe qualcosa di deumanizzato, che non è una persona. Può essere un altro tipo di intrattenimento, come quella roba dei fumetti, la Marvel. Tipo quei personaggi dei fumetti, quella roba cartoonesca”.

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