L’esposizione dedicata al celeberrimo gruppo britannico arriva a Roma dopo il sold-out dell'anno scorso al Victoria & Albert Museum di Londra. Più che una mostra, un'esperienza, un viaggio tra musica e tecnologia. Dal 19 gennaio al 1 luglio al Macro di via Nizza
I Pink Floyd sbarcano nella Capitale e lo fanno proponendo un viaggio audiovisivo attraverso oltre 50 anni di carriera. Uno sguardo esclusivo sul mondo di uno dei gruppi più innovativi e influenti della storia della musica ospitato dal Macro di via Nizza, in esclusiva per l’Italia, a meno di un chilometro di distanza da quel Piper dove, nell’aprile del 1968, il gruppo si esibì per la prima volta nel nostro Paese.
Un allestimento "colossale"
Ideato da Storm Thorgerson (grafico e fotografo britannico a cui si deve la maggior parte delle copertine dei Pink Floyd) e sviluppato da Audrey ‘Po’ Powell di Hipgnosis in collaborazione con Nick Mason, il batterista del gruppo, il percorso espositivo guida il visitatore seguendo un ordine cronologico ed è sempre accompagnato dalla musica e dalle voci dei membri dei Pink Floyd: da Syd Barrett a Roger Waters, Richard Wright, Nick Mason e David Gilmour. L’allestimento, definito dai media inglesi “colossale”, ripropone il percorso sviluppato al Victoria and Albert Museum di Londra che, forte di 400mila spettatori, ha segnato il nuovo record mondiale per una mostra a tema musicale.
I Pink Floyd e l'Italia
Una particolare attenzione viene riservata al rapporto del gruppo con l'Italia. Dalla prima esibizione al Piper, nell'aprile del 1968, alle esperienze negli studi di registrazioni romani per la colonna di “Zabriskie Point” di Michelangelo Antonioni dell’anno successivo, fino ancora alle riprese del concerto di Pompei nel 1972 e alla spettacolare performance a Venezia del 1989.
Dai gonfiabili agli strumenti da collezione
Più di 350 oggetti legati alla band, a partire dalla gigantesca ricostruzione del furgone Bedford, che usavano per i tour a metà degli anni Settanta: strumenti musicali da collezione, manoscritti, video in cui i componenti della band raccontano la nascita dei brani più celebri, poster e parti degli allestimenti scenici.
Un percorso musicale che parte dagli anni di Syd Barrett e arriva a quando le strade di David Gilmour e Roger Waters si sono separate.
I Pink Floyd e la cultura pop
‘The Pink Floyd Exhibition: Their Mortal Remains’ racconta quale fu il ruolo della band nel passaggio culturale dagli anni Sessanta in poi. I Pink Floyd hanno prodotto alcune delle immagini più leggendarie della cultura pop: dalle mucche al prisma di ‘The Dark Side of the Moon’ fino al maiale rosa sopra la Battersea Power Station di Londra. Una visione del mondo che si è concretizzata grazie alla collaborazione con creativi del calibro di Storm Thorgerson e Gerald Scarfe e a pionieri dell’illuminazione psichedelica come Peter Wynne-Wilson.