I numeri e le analisi del sodalizio confermano: le aziende che investono in iniziative mirate possono integrarsi con le misure istituzionali, creando un sistema più efficace e sostenibile. Nelle aziende della Rete (Chicco, Edenred Italia e Plasmon) le gravidanze sono raddoppiate in un anno
L'80% degli italiani conferma: le iniziative di welfare aziendale possono contribuire in modo concreto a sostenere la natalità nel nostro Paese. Condizioni decisive per immaginare un progetto familiare sono una reale flessibilità nell’organizzazione del lavoro, sostegni economici continuativi e misure di welfare capaci di rispondere a esigenze concrete della vita quotidiana. Questo è quanto emerge da un’analisi* condotta da Rete Adamo, la rete promossa da Chicco (brand del Gruppo Artsana), Edenred Italia e Plasmon (brand di Kraft Heinz), che attraverso iniziative congiunte sviluppa misure avanzate di welfare aziendale a sostegno della genitorialità.
Due le evidenze principali che avvallano e supportano il lavoro di Rete Adamo e la direzione che promuove. Nella survey effettuata è stato indagato, su un panel di utenti, se l’aumento delle norme a sostegno del welfare possa creare un contesto più favorevole alla scelta di avere figli. La risposta è si, ma solo se il welfare agisce in modo concreto per rispondere a bisogni ed esigenze reali. Quando i modelli di welfare sono, infatti, concreti, replicabili e misurabili sono capaci di generare non solo un valore sociale ma anche economico. Questa evidenza conferma a livello più ampio quanto già osservato dalla Rete Adamo nella sua esperienza: l’80% dei dipendenti delle aziende parte della Rete, infatti, ha dichiarato che le misure a sostegno della genitorialità aiutano le persone a sentirsi più tranquille nel pianificare anche il proprio futuro familiare. Dove il welfare funziona, la natalità migliora e i dati parlano chiaro: all’interno delle aziende della Rete Adamo nell’ultimo anno le gravidanze sono più che raddoppiate. Ma quali norme a sostegno del welfare e/o quali misure di welfare aziendale risultano più efficaci o maggiormente desiderate per incentivare la natalità? La conciliazione vita-lavoro è citata in modo trasversale, con particolare rilevanza per gli under 35. Le misure più apprezzate includono smart working strutturato, orari flessibili e modelli family-friendly.
“I dati emersi da questa nostra recente ricerca – ha spiegato Simona Finazzo, portavoce di Rete Adamo, intervenendo agli Stati Generali della Natalità a Roma lo scorso 27 novembre – sono pienamente in linea con quanto emerso dall’esperienza della nostra Rete e dalla survey interna realizzata dalle aziende di Rete Adamo nei mesi scorsi. La rilevazione ha mostrato, infatti, che il 70% dei lavoratori tra i 25 e i 45 anni ritiene che le politiche di conciliazione rendano più sostenibile la scelta di diventare genitore e quasi l’80%, anche tra chi non ha figli, riconosce che il welfare familiare migliora benessere generale e qualità dell’ambiente di lavoro. È un dato che dimostra come non si tratta solo di genitorialità ma di qualità della vita e fiducia nel futuro, perché quando un’azienda crea un contesto accogliente e rispettoso non trattiene solo chi ha famiglia, ma tutte le persone, costruendo luoghi dove si desidera restare. Se il welfare è concreto, strutturato e continuativo, la natalità aumenta.”