Alberto Nagel si è dimesso da Mediobanca: lascia l'incarico di amministratore delegato

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La decisione, comunicata ai dipendenti in una lettera, arriva dopo il successo dell'opas da parte di Mps. "Vi attendono ora nuove sfide che, ne sono certo, sarete pronti a superare stando uniti e preservando quella cultura e diversità che vi rendono unici", si legge. Prima delle dimissioni, Nagel ha ceduto un altro pacchetto da un milione di titoli incassando oltre 21 milioni di euro

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Alberto Nagel si è dimesso da amministratore delegato di Mediobanca. Il dirigente ha annunciato la sua decisione durante il cda di questa mattina in piazzetta Cuccia a Milano.

Le dimissioni di Alberto Nagel arrivano dopo il successo dell'opas da parte di Mps. 

Nagel, prima di ufficializzare le dimissioni, aveva anticipato la notizia dell’addio a tutti i dipendenti con una lettera nella quale ha salutato citando anche il poeta romano Orazio: "Ricordatevi di quanto scrisse Orazio: 'Graecia capta ferum victorem cepit' (ovvero, ‘La Grecia vinta vinse il feroce vincitore’)". "Non potrò mai ringraziarvi abbastanza per avermi dato il privilegio di lavorare con voi", la frase conclusiva dell'amministratore delegato. "Vi attendono ora nuove sfide che, ne sono certo, sarete pronti a superare stando uniti e preservando quella cultura e diversità che vi rendono unici. Così come sono certo che la nuova proprietà della banca non potrà prescindere dal valorizzare il vostro non comune patrimonio di professionalità".

Lettera di Nagel: "Fatto percorso straordinario"

"Sono passati oltre 34 anni da quando sono entrato in Banca ed oltre 22 da quando me ne è stata data la responsabilità", si legge nella lettera di congedo scritta da Nagel ai dipendenti di Piazzetta Cuccia. "Un periodo molto lungo, nel quale abbiamo fatto insieme un percorso straordinario di crescita e rinnovamento ascrivibile interamente alla vostra capacità e senso di appartenenza". Dopo aver ripercorso le tappe salienti dell'evoluzione della banca sotto la sua guida - come "utile" riflessione "su quanto è stato fatto per apprezzarne la portata e come stimolo su quanto potrà farsi" - Nagel ricorda come Mediobanca abbia "sempre investito in talento umano, triplicando il personale sino a raggiungere gli attuali 6.200 colleghi, a differenza di molti intermediari che hanno dovuto effettuare forti ristrutturazioni", e abbia "distribuito agli azionisti circa 8,5 miliardi, senza mai fare aumenti di capitale" con un total shareholder return (rivalutazione azionaria più dividendi, ndr) del +500%". Il tutto, aggiunge, "accompagnato da un altrettanto incisivo cambiamento dell'azionariato della banca: nel 2004 il 55% del capitale era racchiuso in un patto di sindacato ed il resto sul mercato" mentre "a metà del 2019, con la progressiva riduzione del patto di sindacato, peraltro trasformato in un accordo di consultazione, il capitale sul mercato è pressoché totalitario e Mediobanca una vera public company". 

Azioni cedute

Secondo quanto emerso dagli internal dealing, prima del consiglio di amministrazione nel quale ha annunciato le sue dimissioni Nagel ha ceduto un altro pacchetto da 1 milione di titoli incassando oltre 21 milioni di euro. Un trend messo in atto anche da altri top manager di Mediobanca che continuano a vendere le proprie azioni. Il dg Francesco Saverio Vinci ha liquidato 400 mila azioni per 8,5 milioni di euro mentre il presidente Renato Pagliaro ha, invece, venduto 100 mila azioni per oltre 2,1 milioni di euro. 

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