Vini economici ma buoni, quali sono le migliori bottiglie sotto i 18 euro

Economia
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Introduzione

È uscita la quinta edizione della guida Vini per tutte le tasche, scritta dal critico enologico Daniele Cernilli. Riunisce ogni anno le bottiglie con il migliore rapporto qualità-prezzo. Il limite di prezzo massimo preso in considerazione per le prime 4 edizioni è stato 15 euro in enoteca, ma quest’anno è stato alzato a 18 euro, in considerazione dell’inflazione e degli aumenti che hanno colpito le materie prime. Si tratta di una selezione fra migliaia di vini assaggiati soprattutto per la Guida Essenziale ai Vini d’Italia 2025

Quello che devi sapere

I migliori secondo la guida

Sul podio ci sono il Bianchello del Metauro Gazza 2023, prodotto dalla cantina marchigiana Di Sante, il Montepulciano d’Abruzzo Riparosso 2023, del produttore Illuminati, e il Montepulciano 2023 della Vecchia Cantina di Montepulciano in Toscana. Tutti e tre costano 7 euro

 

Per approfondire: Oscar del Vino 2025, ecco quali sono i migliori secondo gli esperti

In totale 300 vini

Sono stati presi in considerazione oltre 300 vini, di cui è stata valutata la qualità oltre al prezzo. Come riportato da Il Corriere della Sera, che ha visionato la guida, il numero più ampio di etichette si trova nella fascia di prezzo che va dai 10,90 ai 15 euro

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Zone meno conosciute

Come spiega lo stesso Cerilli sul sito di Doctor Wine, la distribuzione regionale dei vini economici è un po’ differente da quella dei prodotti inseriti nella guida essenziale, con una presenza di prodotti dell’Italia meridionale un po’ più ampia e di zone meno note. Si nota inoltre la presenza di cantine non conosciutissime e che proprio per questo motivo propongono i loro vini a costi più contenuti

Dai sette ai dieci euro

Nella fascia di prezzo che vai dai 7 ai 10 euro Il Corriere segnala il Santa Maddalena classico 2022 della Cantina di Bolzano (rosso) e il Cantina Trimin (bianco). In Emilia spiccano invece il Lambrusco di Sorbara Vigna del Cristo 2023 (prodotto da Cavicchioli), il Reggiano Lambrusco rosso Labrusca (Lini 910) e il Lambrusco, Reggiano Concerto 2023 (Medici Ermete). A sud, vengono citati fra gli altri la cooperativa La Guardiense con il bianco Sannio Falanghina Anima Lavica 2023 (Campania) e la cantina Torrevento, che propone Il rosso Castel del Monte Bombino nero rosato veritas 2023

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Dagli 11 ai 12 euro

Nella fascia successiva di prezzo Il Corriere cita quattro cantine venete specializzate nella produzione di due rossi e due bianchi: Allegrini wines e Domini Veneti con Valpolicella classico 2023 e il Valpolicella classico superiore 2022; Soave classico Sereole 2023 e Lugana Le Fornaci 2023 rispettivamente di Bertani e di Tommasi. Al centro Italia si segnalano fra gli altri le Marche con la cantina Velenosi e l’Offida Pecorino Villa Angela 2023. C'è anche il Torgiano bianco Torre di Giano 2023 prodotto da Lungarotti in Umbria. In questa fascia di prezzo ci sono anche la Sardegna e la Sicilia, con il Vermentino di Gallura superiore Monteoro 2023 di Sella e Mosca e il Nero d’Avola Passo delle Mule 2022 della Duca di Salaparuta

Dai 13 ai 14 euro

Molto presente il Veneto, con cinque etichette, e il Piemonte, con il Grignolino d’Asti Arlandinio 2022 della Tenuta Santa Caterina e il Gavi del Comune di Gavi 2023 de Il Rocchin. Ma è protagonista anche la Toscana, con tre vini rossi e due bianchi. Il Corriere cita il Chianti classico 2022 di Rocca delle Macie, il Montecucco Rosso Rigoleto 2022 di ColleMassari e il Maremma toscana Cabernet Samma 2020 di Val delle Rose. Questi i due bianchi: il Maremma Toscana Vermentino Prelius 2023 del Castello di Volpaia e con il Toscana bianco Vermentino 2023 Tenuta Marsiliana del Principe Corsini Villa Le Corti

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Fino ai 18 euro

Anche in questo caso ci sono molti territori toscani, con sei etichette di cui cinque Chianti classico. Segue il Veneto con il rosso Valdadige Terra dei forti Foja tonda 2019 di Albino Armani e tre versioni di Valdobbiadene Prosecco superiore. La Campania è presente con il Greco di Tufo Daltavilla tenuta Pietrafusa 2023 di Villa Matilde Avallone. Si segnala anche il Rosato Flordelis di Re Manfredi Terre degli Svevi in Basilicata. Tre rossi siciliani, infine, chiudono questa fascia di prezzo: rosso Benuara Tenuta Presti e Pegni 2022 di Cusumano; il Cerasuolo di Vittoria Floramundi 2022 di Donnafugata; e il bianco Bertolino Soprano 2022 di Mandrarossa

Come va il mercato

Per l'anno in corso si stima una crescita delle vendite complessive dell'1,7%, e del 2% dell'export. Sul settore però incombono alcune minacce tra cui la scure dei dazi americani. La fotografia del settore emerge dall'indagine dell'area studi Mediobanca che riguarda 255 principali società di capitali italiane con fatturato 2023 superiore ai 20 milioni di euro e ricavi aggregati per 11,7 miliardi di euro, pari al 94,9% del fatturato nazionale del settore. Nel 2025 non si arresta l'ottimismo delle bollicine con una stima della crescita del 4,4% dei ricavi complessivi, soprattutto oltreconfine (+6,1%), mentre i vini fermi si aspettano un +0,9% e un aumento dell'1,2% dell'export. Positivi ma meno entusiasmanti i risultati del 2024 con i maggiori produttori italiani di vino che hanno chiuso senza variazioni significative (+0,3%), ed un maggiore aumento sul mercato estero (+0,7%). Spiccano le buone performance oltreconfine dei vini frizzanti (+9,1%)

 

Per approfondire: Allarme per il vino italiano: consumi in forte contrazione nell'ultimo trimestre

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