Alla luce dei dati Inail, gli infortuni in Italia sono saliti a 589.571 (+0,7% se paragonati al 2023), mentre i casi fatali hanno coinvolto ben 1.090 lavoratori (+4,7% rispetto all’anno precedente). Per quanto riguarda, poi, le malattie professionali, si sono registrate nello stesso periodo 88.499 denunce con un aumento del 21,6% rispetto al 2023
Nei primi due mesi del 2025 sono state 138 le denunce di infortunio mortale per incidenti nell'industria, agricoltura e conto stato con un aumento del 16% sullo stesso periodo del 2023. Il dato è stato diffuso dall'Anmil in occasione della Giornata sulla sicurezza del lavoro sulla base dei dati Inail provvisori. Le denunce di infortunio si riferiscono a 101 decessi in occasione di lavoro e a 37 incidenti mortali in itinere, ovvero nel percorso tra l'abitazione e il luogo di lavoro. Nel complesso gli incidenti sul lavoro denunciati nei primi due mesi dell'anno sono stati 89.556, in calo del 3,4% rispetto ai 92.711 dei primi due mesi del 2024. Nei primi due mesi dell'anno le denunce di malattia professionale sono state, secondo le elaborazioni Anmil sui dati provvisori Inail, 14.917 con un aumento del 5,8% sullo stesso periodo del 2024.
Le denunce complessive sono 589.571, +0,7%
Nel 2024 sono arrivate all'Inail nel complesso 589.571 denunce di infortunio con un aumento dello 0,7% sul 2023 e tra queste 1.090 hanno riguardato casi mortali con una crescita del 4,7% sull'anno precedente: il dato è stato diffuso dall'Anmil, sulla base dei dati provvisori dell'Inail, in occasione della Giornata sulla sicurezza del lavoro. Le denunce per malattia professionale nell'anno sono state 88.499 con una crescita del 21,6% sul 2023.

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“Rivoluzionare la salute e la sicurezza sul lavoro: l’intelligenza artificiale e la digitalizzazione nel mondo del lavoro”. È questo il tema della Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro che si celebra oggi. "Una riflessione che, come Anmil, riteniamo necessaria e strettamente legata alle mutazioni che stanno caratterizzando il sistema globale del lavoro e il suo mercato, cambiando drasticamente le vite e le professionalità dei lavoratori, istruendoli a nuove mansioni, rinnovandone abitudini e capacità" afferma il presidente dell'Associazione nazionale lavoratori mutilati e invalidi del lavoro Antonio Di Bella in una nota.